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    El Hierro - La Llania - Anello lungo
BlogSentieriNatura
lunedì 30 gennaio 2023
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Sendero de la Llania - Anello lungo

Posizioniamo l'autovettura lungo la strada che dal Pinar scende al Golfo, al parcheggio del Mirador de la Llania, come per la escursione Sendero de la Llania. Nella Llania sono stati tracciati tre percorsi circolari, differenziati da tre colori diversi a seconda della lunghezza. Oggi seguiamo il percorso blu, il più lungo, di circa 7 km che ripercorre quello già descritto in precedenza aggiungendo alcuni tratti. Illustro comunque la percorrenza anche del tratto già visitato nel Sendero de la Llania. Seguiamo le indicazioni come da cartello sotto un arco di legno: il primo tratto è comune a tutti e tre i percorsi.
01-L'umido sottobosco all'inizio del sentiero de La Llania01-L'umido sottobosco all'inizio del sentiero de La Llania
Ci immergiamo subito nel bosco di fayal brezal, l'associazione vegetale tra morella faya e erica arborea. L'umidità perenne del bosco fa in modo che i tronchi siano ricoperti da muschio e il sottobosco molto florido e verde. Ci ricorda un poco la foresta di El Cedro nel parco del Garajonay a La Gomera. Nel primo tratto il sentiero compie una specie di ansa piuttosto stretta sui due lati di un solco. Il percorso è attrezzato con pannelli illustrativi e, arrivati al cartello che illustra la vegetazione, i tracciati cominciano a diversificarsi. Seguiamo la freccia blu. Nel tratto successivo, ancora all'interno del bosco, il percorso si fa quasi pista e comincia a scendere con maggiore decisione per innestarsi su una pista trasversale da seguire a sinistra (cartello) per un breve tratto, dove sfioriamo alcuni enormi pini canari. Prima di una discesa, lasciamo la pista per imboccare di nuovo la nostra mulattiera che si inoltra a sinistra nel bosco per risalire un solco incassato molto suggestivo, immerso nella vegetazione rigogliosa. Il tratto termina dopo poco sulla mulattiera trasversale (da seguire a destra).
02-Muschi ricoprono i tronchi nel bosco de La Llania02-Muschi ricoprono i tronchi nel bosco de La Llania
All'intersezione con la strada asfaltata che scende al Pinar, ritroviamo il percorso dalla parte opposta, iniziando un tratto in prevalenza di falsopiano sempre nel bosco. L'unico punto particolare è il ponticello in legno per attraversare un piccolo solco. Nel bosco prevalgono decisamente le eriche con i loro caratteristici tronchi sottili ricoperti da muschi. Si arriva così ad una radura più ampia ricoperta da un bellissimo e insolito tappetino verde.
All'incrocio seguiamo diritti il segnavia blu per scendere alla Fuente del Lomo, contornata da muretto in cemento. Costruita negli anni '40 disponeva di due abbeveratoi per l'uomo e gli animali e di una cisterna sottoterra per raccogliere e conservare l'acqua. L'isola ebbe diversi periodi di siccità (resta impresso nella memoria degli abitanti quella del 1948) e le sorgenti in particolare quelle perenni erano molto importanti per la vita e l'economia.
03-Fiabeschi controluce all'interno del fitto bosco03-Fiabeschi controluce all'interno del fitto bosco
Dalla Fuente il percorso blu con una brusca curva a destra, scende a un ripiano molto più aperto, dove tra la bassa vegetazione di arbusti, eriche e piccoli lauri si aggira e ci osserva un coniglietto. In falsopiano e con andamento sinuoso attraversiamo un paesaggio abbastanza aperto, dove vanno seguite con attenzione le indicazioni che ci permettono di districarsi nel reticolo di piste. Piegando a sinistra si punta ora alla rotabile che corre poco sopra (distinguibile dalla linea elettrica). Senza però toccarla, il sentiero piega ancora a destra, tocca il cartello dedicato all'incendio occorso qui nel 2006.
Andarono bruciati quasi 1500 ettari di bosco e terreno coltivabile. Tra un reticolo di piste ci si sposta sulla sinistra per indugiare ancora nella area ricreativa. Il bel punto di sosta è attrezzato con panchine e punteggiato da grandi pini canari e cipressi su un prato verdissimo. Attraversata la strada ci troviamo sul GR principale, la pista di cenere che ci riporta indietro a chiudere l'anello. In spazio aperto passiamo accanto alla piccola deviazione per il primo punto panoramico del Mirador de Fileba.
Continuamo sulla dorsale, che altro non è che il bordo del cratere di Fileba, fino al Mirador successivo che ci permette di ammirare la grande cavità del Fileba, profonda 160 m.
04-Sul bordo del cratere Hoya de Fileba04-Sul bordo del cratere Hoya de Fileba
I ritrovati segnavia con un paio di svolte scendono al ripiano immerso nel bosco (Bailadero de las Brujas), luogo che evoca suggestioni fin dal passato. Infatti la leggenda lo vuole legato a frequentazioni di streghe che qui compievano i loro balli rituali ma una seconda interpretazione lo vede legato alla parola "belato". Per favorire la caduta della pioggia le greggi venivano portate qui. Il razionamento del cibo dava l'avvio a disperati belati con i quali si attirava l'attenzione degli dei. In ogni caso è davvero un luogo magico e capace di creare ancor oggi forti sensazioni.
L'ultimo tratto ci porta ancora nel bosco di eriche dai tronchi ritorti coperti da muschio, lungo un breve e tortuoso tratto in falsopiano. Il luogo è oltremodo suggestivo tanto più che ora ha fatto la sua comparsa la nebbia. Usciamo all'aperto su pista di cenere a pochi metri di distanza dal Mirador della Llania, bel punto di osservazione sul Golfo se il cielo fosse limpido. Da qui in un paio di minuti raggiungiamo l'auto. La camminata ci ha impegnato per circa 2 ore e un quarto comprese le nostre piccole pause.
05-Verso il Mirador de La Llania05-Verso il Mirador de La Llania
06-Il suggestivo bosco de La Llania06-Il suggestivo bosco de La Llania
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