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    El Hierro - Da San Andres a Valverde per la Meseta de Nisdafe
BlogSentieriNatura
martedì 31 gennaio 2023
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Da San Andres a Valverde per la Meseta de Nisdafe

La traversata si svolge nella parte nord orientale di El Hierro da San Andres a Valverde. Da Valverde (dove siamo alloggiati) il taxi ci porta alla periferia di San Andres presso la chiesa (2023, 11 euro). All'incrocio poco distante imbocchiamo la strada per Guarazoche (PR EH8) ma pochi metri dopo allo sdoppiarsi della strada teniamo la sterrata di destra. Incrociamo poi il tracciato del Camino de la Virgen (GR principale) e proseguiamo diritti (indicazioni per Ermita de la Pena e Las Puntas).
01-La Meseta de Nisdafe col reticolo di muretti01-La Meseta de Nisdafe col reticolo di muretti
Ci troviamo così a camminare nella Meseta di Nisdafe, una enorme pianura intersecata dai numerosi muretti a secco costruiti nel tempo per liberare terreni per il pascolo. Un paesaggio veramente unico nelle isole Canarie, che evoca lontani ambienti nordici. Si presenta molto verde con numerose pecore al pascolo (ma non manca qualche mucca). La piacevole terra battuta della sterrata sfocia nella strada asfaltata, per niente trafficata. Va seguita a destra per un bel tratto in leggera discesa. La piana di Nisdafe ora si mostra punteggiata anche da numerosi conetti vulcanici.
02-Animali al pascolo sulla Meseta de Nisdafe02-Animali al pascolo sulla Meseta de Nisdafe
03-Il paesaggio prativo della Meseta de Nisdafe03-Il paesaggio prativo della Meseta de Nisdafe
04-Piccolo cono vulcanico sulla Meseta04-Piccolo cono vulcanico sulla Meseta
Sfioriamo uno di essi, dalla ben visibile cavità sul versante. La pendice scavata per far posto alla strada ospita un giardino verticale di aeonium. Poi incrociamo e tralasciamo il Cammino Rurale. Al bivio sulla destra presso una cancellata metallica con recinzione, pieghiamo su sentiero, piccola bretella a evitare una ulteriore ansa su strada. Traversiamo un bel pendio segnato da tante recinzioni e orti. Ignorando le deviazioni secondarie a destra, usciamo sulla strada di Las Montañetas. La risaliamo sulla destra ma la lasciamo al tornante, per prendere il bivio a sinistra (asfaltato) e poi ancora la prima stradella a destra asfaltata (a sinistra invece si stacca il bivio per il Mirador della Pena).
05-Il paesaggio della Meseta dal sentiero che sale verso il Venteijs05-Il paesaggio della Meseta dal sentiero che sale verso il Venteijs
Seguiamo la stradella semi abbandonata fino al primo bivio dove la lasciamo per la pista di terra a sinistra (non segnalata). I numerosi eucalipti spandono nell'aria il loro profumo mentre ci alziamo al punto dove si stacca a sinistra il sentierino per Garoè (precario cartello). Dapprima all'interno di una macchia di eucalipti, esce poi su terreno più aperto disegnando una larga ansa nel paesaggio tipico del Ventejis (Paisaje Protegido), caratterizzato da pendici erbose disseminate da grandi agavi e macchie di erica. Ad una selletta prativa (m 1007) si scende qualche metro su bel tappeto erboso sul versante opposto per intersecare la Ruta dell'Agua. La imbocchiamo stretto a destra verso il Centro visite dell'Arbol Garoè che ho visitato qualche anno fa lungo l'escursione Ruta de l'Agua. Al colletto superiore prendiamo a sinistra la sterrata in direzione del grande cratere del Ventejis per costeggiarne il bordo, lasciando sulla destra l'impianto di antenne. Da qui non riusciamo ad apprezzare la vastità del cratere perchè la vegetazione si spinge all'interno della concavità a formare un fitto bosco.
06-Il bordo del cratere del Venteijs06-Il bordo del cratere del Venteijs
Noi continuamo a sinistra lungo la comoda costa erbosa (in pratica, l'orlo del cratere), dove sono presenti grandi agavi a sinistra e pini a destra. Dopo il colmo ha inizio una lunga gradevole discesa lungo il bordo, in ambiente più aperto con vista migliore sui versanti interni del cratere del Ventejis rivestiti da fitto bosco di eucalipto, cipressi, erica. Ma viene anche il momento di lasciare il bordo per scendere a sinistra in maniera più decisa con serpentine su terreno rossiccio scivoloso. Ci si innesta sulla Ruta de l'Agua che proviene da sinistra (segnavia bianco giallo) e su questa entriamo in un rado boschetto di lauri e eriche. Con qualche svolta ripida si va ad attraversare una zona caratteristica dalle rocce rosse con reimpianti di lauri dove il terreno si fa di nuovo molto scivoloso.
07-Spazi aperti sul bordo del Ventejis07-Spazi aperti sul bordo del Ventejis
Si traversa per poco sulla destra fino all'innesto su larga pista terrosa con la quale si perde quota. Nel reticolo delle piste ai piedi del Ventejis ci affidiamo ai segnavia bianco gialli. Intersecato il poco evidente solco del barranco de Santiago, si arriva alla finca Il Carmen raggiunta dall'asfalto. Si scende innestandosi a destra in una secondaria, si contorna il vasto Embalse de Terifabe che pare abbandonato. Pochi metri dopo attenzione ad abbandonare l'asfalto per scendere a sinistra (segn. bianco giallo) sull'ultimo tratto di sentiero che ci porterà a Valverde.
08-Interessanti formazioni rossastre sul versante settentrionale del Ventejis 08-Interessanti formazioni rossastre sul versante settentrionale del Ventejis
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