Discesa verso il Barranco del Cabrito

Si tratta di un'escursione con dislivello in salita poco importante che ci porta a conoscere solitari barranchi costellati dalle vestigia di vecchi abitati e coltivi, attraverso il paesaggio mutevole che dai 900 metri di quota scende fino al mare.
Da San Sebastian il taxi (25 euro, 2023) ci porta al tornante poco prima della località Jerduñe(piccolo spazio per l'inversione di marcia). E' da qui che ha inizio la nostra discesa in direzione mare (cartelli).
Dopo un piccolo tratto di asfalto il bel viottolo inizialmente lastricato scende lungo il barranco di Chinguarime lasciando già vedere sulla destra Jerduñe. Il primo dei vecchi borghi di oggi è stato da noi già visitato nella escursione dalla Degollada de Peraza. Tralasciamo il bivio col sentiero che a destra porta al borgo e teniamo la direzione per il barranco del Cabrito. Ancora pochi metri ed eccoci al piccolo ripiano col praticello verde occupato dai casolari ruderali di Berruga.
Lungo il percorso, addossati alle pareti rocciose a sinistra, si trovano alcuni affioramenti d'acqua organizzati con piccole vaschette di raccolta. Dopo una fonte sotto pareti cariate ha inizio la rimonta del costone. Questo tratto è molto articolato e costringe la mulattiera ad assecondare le pieghe del versante, intagliato a picco sul barranco Chinguarime e a compiere alcune rimonte per superare altrettanti costoncini. Sulle loro pendici verticali la vegetazione si abbarbica tenacemente. La mulattiera lastricata raggiunge una sorta di pulpito invaso da grossi blocchi franati dal versante.
Subito dopo il sentiero passa sotto un casolare, protetto da una cavità naturale sulla parete a sinistra. Ci fermiamo ad osservare come tutta la parete sia costellata da nicchie naturali dove si abbarbicano agavi, fichi india e tabaibe mentre alla nostra destra si notano i resti di antichi terrazzamenti dai muretti disposti a semicerchio (loc.Tacalcuse). Con una lieve risalita raggiungiamo la sommità del costone dove si trova il bivio per Tecina e Playa di Santiago. Lo tralasciamo e continuamo diritti a percorrere gradevolmente quasi in piano una zona prativa coltivata a terrazzamenti per affacciarci sul punto dove per la prima volta si staglia davanti a noi il profilo del Teide.
Siamo in vista della grande valle verde di Morales (Seima), dal pendio morbido e completamente segnato da antichi terrazzamenti. Passiamo accanto ai primi ruderi che anticipano il borgo (m 520), posto al centro dell'immensa area a terrazzamenti. Doveva essere abbastanza consistente ma oggi le abitazioni e ricoveri presentano i tetti sfondati. Ci gironzola ancora qualche pecora con agnello, forse esemplari inselvatichiti. Al bivio tralasciamo la direzione a destra per Playa de Santiago, e seguiamo a oltrepassare le case di Morales verso il barranco del Cabrito.
Con tratti molto gradevoli in falsopiano e in leggera discesa il sentiero, sempre evidente, si porta al cartello con l'indicazione Cabrito. Non intendiamo raggiungere la Playa del Cabrito e quindi lo tralasciamo per prendere invece il sentierino a sinistra, segnato solamente da ometti, in direzione dell'orlo del costone che ci divide dal solco del barranco di Juan de Vera.
L'arrivo sul colmo è un improvviso affaccio vertiginoso: il verticale versante del barranco sprofonda ripido. Tra il vento che ora si fa deciso, affrontiamo la discesa. Si è riusciti a sfruttare gli unici punti appoggiati del pendio e a disegnare una lunga serie di stretti tornantini sorretti da massicciata costruita tra cardones e tabaibe.
Siamo in vista dell'arco blu disegnato dalla Playa della Guancha sul mare. Sfioriamo un grande antro seguito da una parete rocciosa che mostra un interessante complesso di alte cavità. Ci stiamo lentamente avvicinando al fondo del barranco, in questo punto abbastanza stretto e racchiuso dalla parete di fronte (che andrà risalita).
Con la discesa il pendio va ammorbidendosi, mentre il fondo del sentiero si fa ingombro di piccole pomici e sassetti. Infine tocchiamo il letto del barranco de Juan de Vera coperto da vegetazione a bassi arbusti e tabaibe. Sono diversi i barranchi secondari che compongono il Monumento Natural del Cabrito. Le indicazioni segnalano la via di risalita (per chi desidera compiere un anello e tornare a Jerduñe) o quella per la Playa del Cabrito (km 1,7). Le tralasciamo per proseguire ad attraversare il largo fondo cosparso da massi, guidati dagli ometti che mostrano i passaggi migliori. Appena attraversato il letto il sentiero si fa molto ben organizzato e in leggera salita, protetto da cordoli, porta alla sommità del successivo costone (cartelli per San Sebastian), ottimo punto di osservazione sulle case e gli ordinati terrazzamenti costruiti presso la playa del Cabrito.
Un buon tracciato traversa il fondo del successivo barranco della Guancha e quasi su prateria in falsopiano e in sinistra orografica raggiungiamo la playa, dove troviamo una prima abitazione in legno seguita da un altra in muratura. E' chiusa ma offre un po' di ombra. Il percorso per la playa è descritto nell'escursione da San Sebastian a la Playa de la Guancha. Quindi da qui percorriamo a ritroso quanto già descritto per riportarci a San Sebastian.
Questa cavalcata di barranchi somma 13 chilometri e 420 metri di dislivello positivo, costituito dalle salite per superare i diversi costoni.