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BlogSentieriNatura
martedì 30 luglio 2013

Anello del Piz da Peres dal passo di Furcia

Ultimo giorno in Val Badia. Dopo la breve perturbazione di ieri la giornata è limpida e, al mattino presto, anche molto fresca. Decidiamo di occupare la prima parte della giornata con l'anello del Piz da Peres, estrema propaggine nord ovest delle Dolomiti di Braies. Punto di partenza della salita è il passo Furcia (m 1759) dove lasciamo l'auto per imboccare il segnavia n.3.
01-Passo Furcia e Plan de Corones01-Passo Furcia e Plan de Corones
02-L'ambiente dolomitico del Piz da Peres02-L'ambiente dolomitico del Piz da Peres
03-In cresta al Piz da Peres03-In cresta al Piz da Peres
04-Il sentiero alla base delle rocce sommitali04-Il sentiero alla base delle rocce sommitali
05-Gradini in legno all'uscita della cengia finale05-Gradini in legno all'uscita della cengia finale
La pista sterrata in breve conduce al bivio principale dove ci teniamo a destra sul segnavia n.12 per affrontare in salita la parte più impegnativa (torneremo poi da sinistra sul n.3). La prima parte dell'escursione ci riserva la ripida salita all'ombra di una umida valletta poi il sentiero piega a destra ed esce presso un piccolo rifugio non lontano dalla stazione di arrivo dello skilift. Pochi metri lungo la pista e poi si rientra nel bosco dove il sentiero prosegue assai ripido. Finalmente la traccia si orienta verso destra e con andamento pianeggiante attraversa due canali detritici uscendo su un panoramico costone. Qui si incontra il segnavia n.12 che sale da San Vigilio e con questo si rimonta una costola erbosa appressandosi alle rocce. Ha inizio ora la parte più impegnativa della salita con il sentiero che sale non distante dal filo di cresta, aggirando, ora da un lato ora dall'altro, una serie di torrioni.
06-Praterie sommitali del Piz da Peres; sullo sfondo il Plan de Corones06-Praterie sommitali del Piz da Peres; sullo sfondo il Plan de Corones
07-Verso la cima del Piz da Peres07-Verso la cima del Piz da Peres
08-Il Sas da Putia dalla cima del Piz da Peres08-Il Sas da Putia dalla cima del Piz da Peres
09-Il Dreifinger Spitz con il lago di Fojedora09-Il Dreifinger Spitz con il lago di Fojedora
10-Pascoli sospesi sopra i canaloni della val Fojedora10-Pascoli sospesi sopra i canaloni della val Fojedora
Il terreno friabile e la presenza di qualche breve passaggio su roccette gradinate, assieme alle folate di un vento fresco, ci inducono a prestare maggiore attenzione ai nostri passi. Giunti alla sommità di un pendio ghiaioso si traversa per verdi fino ad arrivare alla parte conclusiva della salita: una cengia sabbiosa, addossata alle pareti, esposta ma comoda. Tramite questa si arriva al fondo di un canalino ingombro di detriti che si risale con l'aiuto di alcuni gradini in legno. Alla selletta soprastante vediamo i prati sommitali e la croce di vetta, ma per arrivarci dobbiamo attraversare un'ultima facile crestina. Non resta ora che seguire le svolte nel pascolo fiorito, tra genziane, globularie, camedri e vulnerarie, e si arriva alla vetta del Piz da Peres (m 2494, croce e libro di vetta).
La discesa inizia sul versante opposto, lungo il filo di una costola erbosa e poi per prati fino alla sabbiosa forcella Tre Dita (Dreifinger scharte, m 2330), caratteristico punto di confine tra le distese prative del versante sud e le ghiaie dolomitiche che si estendono a nord. Tralasciata la direzione per il Dreifinger Spitz e il Lé de Foiedora, caliamo sulla sinistra franando comodamente tra le ghiaie. Lo stesso non si può dire per gli escursionisti che arrancano in salita e tra questi i ragazzi di una comitiva affranta che ci pongono la fatidica domanda: quanto manca ?
11-Il Dreifinger Spitz11-Il Dreifinger Spitz
12-Fioriture sulla vetta del Piz da Peres12-Fioriture sulla vetta del Piz da Peres
13-Il lago di Fojedora dal Piz da Peres13-Il lago di Fojedora dal Piz da Peres
14-Il paesaggio della val Fojedora14-Il paesaggio della val Fojedora
15-La forcella Tre Dita15-La forcella Tre Dita
Nel frattempo il terreno si è parzialmente consolidato grazie a macchie pioniere di camedri e rododendri che iniziano a colorare il pendio. Anche il sentiero inizia a disegnare qualche svolta nella parte centrale di questa bellissima valletta dolomitica, portandosi progressivamente verso sinistra. Dopo avere raggiunto la fascia del lariceto, al bivio con panca ci teniamo a sinistra per iniziare il traverso che ci riporterà al passo. C'è ancora da superare qualche impluvio e poi risalire ad una costa e finalmente la pendenza si inverte: un'ultima diagonale nel bosco e ci ritroviamo al bivio principale.
16-Le sabbie della forcella Tre Dita16-Le sabbie della forcella Tre Dita
17-Rododendri sulle pendici del Piz da Peres17-Rododendri sulle pendici del Piz da Peres
18-La discesa tra ghiaie e fazzoletti erbosi18-La discesa tra ghiaie e fazzoletti erbosi
19-Verdi e rododendri prendono il posto delle ghiaie19-Verdi e rododendri prendono il posto delle ghiaie
20-L'imbocco della valle di Anterselva20-L'imbocco della valle di Anterselva
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