Ci troviamo in Alta Val Venosta, dove la strada, sfiorato il grande lago di Resia, entra in Austria e, da lì a poco, in Svizzera. A cavallo tra tre confini non si può pretendere che tutti parlino l'italiano; anche i turisti sono per la grande maggioranza di lingua tedesca. Un viaggetto in Austria per il pieno di carburante si rivela indispensabile (e vantaggioso), anche perchè distributori nell'ultimo tratto di Italia non ce ne sono.
01-La mulattiera verso il Piz Lad
02-La massicciata della mulattiera al Piz Lad
03-Le pendici orientali del Piz Lad
Ma veniamo al nostro itinerario: superato il lago di Resia prendiamo a sinistra e seguiamo le indicazioni per la malga di Resia che possiamo raggiungere in auto. Ci siamo alzati già a 2020 metri senza fatica! Proseguiamo lungo la sterrata seguendo poi il segnavia n.5 che si innalza moderatamente tra i larici. Le pendici si fanno con la quota più aperte e punteggiate dagli ultimi cembri. Tralasciando le varie diramazioni del sentiero, proseguiamo puntando la croce posta su un piccolo spallone erboso (Sesslad-Kreuz). Alla croce, tra rododendri e genziane, abbiamo la gradita sorpresa di trovare anche una fonte. E' anche il punto in cui ci si innesta sulla ampia mulattiera che proviene da sinistra e che sembra traversare tutto il versante.
04-La vetta del Piz Lad
05-I licheni colorano le rocce sommitali del Piz Lad
06-Stambecchi sulla cresta del Piz Lad
Contorniamo un vallone fiorito poi, dalla mulattiera principale, si stacca a sinistra il segnavia n.5, ancora in forma di comodo sentiero. Con questo ci si alza su pendici rocciose molto simili a quelle delle nostre Alpi orientali: sono calcaree e diverse da quelle della grande maggioranza delle montagne della val Venosta. Tagliamo su detrito per raggiungere una costa e successivamente proseguire con pendenza maggiore, cammminando tra le fioriture di camedri che ci seguiranno fino alla quota con croce e libro di vetta. La vera cima del Piz Lad, a 2808 metri, si trova poco sopra. E’ considerata la cima dei tre confini anche se in realtà il luogo dove i tre confini si toccano si trova molto più in basso, presso un cippo raggiungibile dalla malga di Resia. La maggior parte degli escursionisti si ferma qui, altri invece completano un piccolo anello camminando sul successivo tratto di cresta.
07-La cresta del Piz Lad
08-Il Piz Ajuz
09-L'ambiente nei pressi della sella di quota 2745
Dal Piz Lad il segnavia prosegue lungo la cresta, restandone fortunatamente qualche metro al di sotto in quanto il versante occidentale precipita bruscamente. E' proprio in questi luoghi esposti che abbiamo visto un gruppo di stambecchi posizionato sopra altissime balze rocciose. Le quote che costituiscono la cresta si aggirano attorno ai 2800 metri e sono separate da altrettanti intagli affacciati sopra profondi canaloni. Alla fine il sentiero scende su sfasciumi e si riporta su terreno erboso, fino alla sella di quota 2745. Qui il segnavia 5a cala a sinistra al vallone sottostante chiudendo il piccolo anello di cresta.
10-Fioriture di soldanelle presso la selletta
11-La bellissima Pulsatilla vernalis
12-Pietraie al confine con la Svizzera
Da qui c’è però la possibilità di allungare sensibilmente l’escursione per proseguire ancora lungo la cresta di confine con la Svizzera. Non ci sono segnavia ma la traccia di sentiero è quasi sempre sufficientemente evidente e comunque con me c'è il GPS umano. Volendo intraprendere questa variante si lascia il segnavia per seguire la traccia che si allontana sul crinale portandosi nei pressi della quota 2693 da dove poi scende al Giogo delle Fosse (GrubenJoch, m 2647), punto più basso della traversata. Si riprende a salire tra le pietraie al confine con la Svizzera, portandosi sull'orlo di un inaspettato pianoro posto ai piedi del Piz Nair. Cercando dalla parte opposta la prosecuzione della nostra traccia, si piega a sinistra per traversare le pendici orientali del Piz Russenna, abbastanza inclinate e terrose. Su terreno migliore ci si raccorda nuovamente con la cresta arrivando in breve all’Ausserer Nockenkopf (m 2769), contrassegnato da un ometto. Il punto tradizionale di arrivo si trova poco più in basso presso la tradizionale croce con tre bande orizzontali (m 2744, panorama ideale sul lago di Resia). L'escursionista che ci ha preceduti, e che partirà tra pochi istanti, di lingua tedesca (forse svizzero?) evidentemente non è al corrente della nota pubblicità e non ci offre alcuna barretta di cioccolato. Senza ritornare al sentiero segnalato che ci farebbe compiere una larga ansa supplementare, dalla croce di vetta decidiamo di puntare direttamente in basso, scendendo lungo un costone erboso. Il pendio non è eccessivamente inclinato e, senza troppa fatica, riusciamo a scendere e incrociare il segnavia n.10.
13-Ranuncolo glaciale
14-Sull'Ausserer Nockenkopf
Lo si imbocca verso sinistra, iniziando il rientro, che ci riporta praticamente sugli stessi passi compiuti in quota ma molto piu in basso. Si contorna con una larga ansa un ampio vallone poi il sentiero comincia finalmente a divallare per giungere ad un bivio segnalato. Ci teniamo a destra percorrendo la parte iniziale della mulattiera lastricata incontrata al mattino, con la quale rientriamo comodamente alla malga di Resia.
La carta Tabacco è la 043
15-La particolare croce di vetta dell'Ausserer Nockenkopf
16-Fioriture di pulsatilla gialla
17-Il lago di Resia dalle pendici del Piz Lad