Avvicinamento
Da Tolmezzo si risale completamente la
valle del But lungo la strada statale 52b fin oltre l'ultima frazione di Timau. Continuando quindi verso il passo di Monte Croce Carnico, si percorre il tratto conclusivo della statale con i tornanti in galleria e si arriva all’importante e trafficato valico confinario dove si può comodamente parcheggiare (m 1360).
Descrizione
Lasciata l’auto ci si incammina verso il confine austriaco per imboccare subito a destra un sentiero (indicazioni in giallo) che evita un breve tratto di asfalto. Lasciata a destra una prima deviazione più diretta per il
Pal Piccolo, si prosegue seguendo le indicazioni per il Kleiner Pal – MG Nase (Naso delle Mitragliatrici). Dal piazzale dov’è ubicata la grande elica si imbocca definitivamente il sentiero storico che si stacca sulla destra. Si inizia incontrando subito una serie di postazioni in caverna dove è possibile osservare i resti di quella che doveva essere la linea elettrica. Si sale a svolte abbastanza ripide in una
faggeta rocciosa nella quale fioriscono il
giglio martagone, il
raponzolo plumbeo e la
barba di capra. I punti malagevoli sono stati rinforzati con passamani metallici, gradini e balaustre in legno. Il sentiero storico ci conduce quindi a visitare il complesso di opere militari austriache che sorgeva lungo il versante occidentale del Pal Piccolo fino alla grande trincea situata sulla sommità del Naso delle Mitragliatrici. I volontari della associazione Dolomitenfreunde (Amici delle Dolomiti) hanno compiuto una rigorosa e fedele opera di ricostruzione che ci consente oggi di vedere quelle che dovevano essere le condizioni di vita in prima linea su questa zona del fronte. Abbiamo così la possibilità di visitare baraccamenti difensivi, camminamenti in trincea e postazioni di mitragliatrici con le feritoie protette dagli originali scudi metallici, una postazione lancia torpedini ed infine il caposaldo difensivo sulla sommità, il tutto corredato da cartelli bilingue.
Dalla grande linea trincerata trascurare le diramazioni che scendono al Passo ed alla Plockenhaus e proseguire in salita. Il percorso si sviluppa ora all'interno di una umida e rada boscaglia di
ontano dove la vegetazione erbacea cresce molto alta. Più in alto si aggiungono il
sorbo degli uccellatori, il
larice e l’
abete rosso. Si procede con pendenza decisa, talora su rocce scivolose che sono state attrezzate in alcuni punti per facilitarne la salita. Ai lati del sentiero si sviluppa a giugno una rigogliosa flora che comprende il
ranuncolo a foglie di aconito, il
geo, la
clematide alpina, il
rododendro irsuto, il
geranio silvano e l’
aquilegia comune. Raggiunta la base di un pendio ghiaioso invaso da erbe e lamponi lo si risale dapprima ripidamente poi più comodamente a tornanti sui resti di una vecchia mulattiera. Lungo il pendio erboso, punteggiato dalla fioritura della
sulla alpina, vola all’inizio dell’estate una tipica specie di farfalla alpina: la
mnemosine. Il sentiero sfiora alcune gallerie scavate nella parete rocciosa, poi con un’ultima svolta attrezzata raggiunge una insellatura sul confine di stato. Prima di proseguire verso la vetta è possibile compiere una breve deviazione per visitare alcune postazioni discoste dal percorso principale e raggiungibili tramite una cengia attrezzata ed esposta che richiede maggiore attenzione (ala destra austro-ungarica). Dalla sella si continua a salire lungo il sentiero storico in un ambiente sempre più marcatamente roccioso fino a raggiungere il ripiano sottostante al cocuzzolo terminale dove si presentano due possibilità: salire a destra lungo un piccolo camino attrezzato con staffe e cavo, oppure continuare a sinistra passando accanto ad altre postazioni ricostruite, accessibili tramite scalette di legno. In ogni caso si raggiunge l’avvallamento situato a breve distanza dalla cima del
Pal Piccolo (m 1866, croce) da dove si apre un
ampio panorama sul tormentato pianoro sommitale, disseminato di resti di opere belliche, e sulla vicina
Creta di Collinetta.
Dalla vetta, sempre seguendo i segnavia rossi, si può visitare l’intricato sistema di fortificazioni austriache passando al di sotto di una cupola blindata che fungeva da osservatorio sulle vicinissime linee italiane. Dopo aver attraversato la cosiddetta “terra di nessuno” si perviene al Trincerone Italiano, una linea difensiva particolarmente fortificata che distava solo poche decine di metri dall’avamposto nemico. Da qui inizia la discesa in un paesaggio carsico, tra roccette rigate dall’acqua e zolle erbose sulle quali fioriscono la
achillea del Clavena, la
vulneraria, la
sassifraga di Host ed il
giglio martagone. Arrivati ad un bivio, si lascia a sinistra il sentiero che conduce a
passo Cavallo e si continua seguendo le indicazioni per il Passo di Monte Croce Carnico ("Via degli Alpini"). Compiendo piccoli saliscendi si superano alcune doline erbose punteggiate da
trifoglio bruno ed
aconito giallo, quindi ci si immette sul segnavia CAI n.401. Si cala a tornanti lungo un pendio addossato ad una parete poi si piega definitivamente a destra iniziando il rientro verso il passo. Una larga cengia erbosa conduce ad un gruppo di costruzioni rovinate, affacciate sulle verticali pareti rocciose del versante ovest. Da queste la mulattiera scende a regolari tornanti, tra muretti a secco ancora ben conservati sui quali fioriscono la
gipsofila strisciante ed il
geracio villoso. Rasentando le rocce si aggira uno sperone erboso su una cengia attrezzata poi si prosegue su terreno più facile, perdendo quota in direzione del valico. Attraversata un'ultima piccola macchia boschiva si chiude l'anello ricongiungendosi esattamente al punto di partenza.
Variante in salita dalla Casa Cantoniera
Lungo la strada che sale al Passo di Monte Croce Carnico, all’altezza del tornante presso la Casa Cantoniera (m 1154, piccolo parcheggio), una pista si stacca dalla rotabile trasformandosi in sentiero oltre una vecchia cava. In breve ci si raccorda con il CAI 401 che va seguito in salita fino alla
Cappella di Pal Piccolo (m 1428), come indicato nell’escursione al
Freikofel. Pochi minuti oltre, fare attenzione al punto in cui si stacca a sinistra una vecchia mulattiera inizialmente molto invasa dalle alte erbe. Accostandosi alle pareti rocciose il tracciato migliora e si rende ben visibile alzandosi di quota con una serie di tornanti via via più ravvicinati. Risalita anche una valletta pietrosa si arriva ad un piccolo ripiano dove il sentiero si biforca. A sinistra possiamo traversare in quota fino al vicino ricovero costruito sotto una grande volta rocciosa dagli Alpini del Battaglione Granero. A destra invece la nostra mulattiera prosegue a salire in ambiente sempre più aperto e segnato dal carsismo. Lasciata a destra una diramazione si arriva così ai resti dei ricoveri Cantore, dedicati al Generale Antonio Cantore. Ancora pochi minuti di risalita e ci si innesta sul segnavia principale della Traversata Carnica. La si segue a sinistra in salita fino ad incontrare anche il sentiero che arriva dal Passo di Monte Croce tramite il quale si arriva al ripiano del Trincerone italiano.
Per la discesa si ritorna sui propri passi tralasciando il bivio che proviene dai ricoveri Cantore per proseguire in discesa sul 401. Questo si sposta ora sul versante austriaco aggirando una elevazione e portandosi ad una insellatura erbosa solcata da trincee. Qui si stacca a destra una mulattiera che scende direttamente alla
casera Pal Piccolo mentre noi ci teniamo ancora sul sentiero principale raggiungendo con qualche saliscendi la sella del Freikofel (m 1617, Freikofel Sattel). In breve si arriva anche al bivio con il sentiero che sale direttamente al
Freikofel. Lo si lascia a sinistra per chiudere l’anello verso la
casera Pal Piccolo e la
Cappella.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri della Memoria