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    Montusel da Plagnis
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaU31

Montusel da Plagnis

Avvicinamento

Dalla statale 13, Pontebbana, poco prima di Dogna si imbocca la stretta rotabile che sale alle frazioni di Piccolcolle, Visocco e quindi Plagnis dove ha termine il tratto asfaltato e dove si può parcheggiare (m 798, disponendo di automezzo opportuno si può proseguire fino al divieto di transito).

Descrizione

Si inizia a camminare lungo la pista forestale che in breve asseconda il marcato impluvio del rio Visocco poi traversa lungamente con qualche modesto saliscendi nel rado bosco che ricopre il versante orientale del Montusel. A circa metà traversata, la pietra frontale di una fontana, datata 1915 ed eseguita da un reparto del genio, ci ricorda come queste montagne siano state oggetto di numerose opere di fortificazione e collegamento nel periodo immediatamente precedente alla Grande Guerra. Con una ripida rampa cementata si giunge al panoramico ripiano che ospita le case di Costamolino (m 794) a cui si può giungere anche dal fondovalle tramite la mulattiera che sale dal ponte sul Rio del Molino (vedi variante). La strada che giunge da Plagnis ha contribuito ad evitare che il borgo fosse completamente abbandonato e così si sono potute risistemare convenientemente alcune abitazioni. Da Costamolino si segue il segnavia CAI n.427 tramite il quale si sale in breve alle case Torgul (m 854, fontana, panoramico ripiano) dove termina anche la strada sterrata. Pochi metri dopo fare attenzione al bivio segnalato dove si lascia a sinistra il segnavia CAI n.426 che conduce alla forcella Agar da lis Tais e si continua a destra lungo il 427. Il sentiero ora sale deciso a strette svolte portandosi su una dorsale boscata dove si sviluppa un bosco misto a pino nero, orniello, nocciolo e faggio, tipico delle pendici assolate esposte a meridione. Nel sottobosco di maggio si possono riconoscere anemone a tre foglie e l’elleborina bianca. Proseguendo lungo il crinale si passa accanto alla schiarita degli stavoli Marcon che il bosco sta lentamente riconquistando. Oltre la casera, che comunque il sentiero non tocca, ci si sposta sul versante sinistro, raggiungendo con una lunga diagonale nella pineta uno sperone roccioso affacciato sul vallone del Rio del Molino. Da qui prende inizio una serie di ampi tornanti che ci portano a risalire verso il Plan de le Frate. Volendo visitare questa antica radura di pascolo circondata da un boschetto di larici, occorre lasciare il sentiero e salire brevemente sulla destra (il punto migliore è poco dopo i resti di una pozza). Proseguendo lungo la dorsale boscata si può giungere a visitare la quota 1406, dove si apre una bella visuale sulla costa appena salita.
Ritornati al sentiero CAI, si esce dalla vegetazione arborea e, con un paio di svolte, ci si porta sul ripido versante meridionale del Montusel. Qui la mulattiera si trasforma in sentiero poco marcato ed inizia a traversare in ambiente più aperto tra mughi, ginestre, eriche e pini isolati. Sulle balze erbose spiccano invece le fioriture dell’anemone alpino e della genziana di Clusius. Si prosegue tagliando in diagonale una serie di pendii erbosi un poco esposti fino ad aggirare uno sperone oltre il quale si intravede la forcella del Montusel. Con andamento ora pressoché orizzontale ci si immette nella valletta che scende dalla forcella stessa. La si risale aggirando alcuni piccoli smottamenti ed i nevai residui che a primavera si possono ancora incontrare fino a giungere ad un bivio poco marcato. Qui si lascia a sinistra la prosecuzione del sentiero CAI n.427 (attualmente dismesso) e con breve risalita si guadagna l’ampio intaglio della forcella del Montusel (m 1764), affacciata sui dirupi orientali del monte Cozzarel. Dalla forcella una traccia, indicata anche da alcuni ometti, sale a destra, dapprima tagliando il pendio poi rimontando a tornantini il ripido fianco erboso del Montusel fino a raggiungerne senza particolari difficoltà la vetta (m 1881, panorama ampio ed inconsueto). La solitaria cima è costituita da una affilata cresta che prosegue verso settentrione fino alla elevazione del monte Chiaveli mentre precipita assai ripida sul versante affacciato verso il Canal del Ferro. Sui detriti sommitali si possono osservare le fioriture della orecchia d’orso, della draba gialla e della rara genziana del monte Tricorno. Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.

Variante in salita dalla Pontebbana

Il sentiero CAI n.427 che si utilizza per raggiungere la vetta del Montusel in realtà ha origine dal fondovalle, 2 km circa dopo Chiusaforte, all'altezza dello sbocco del vallone del rio del Molino (m 397). Qui una antica mulattiera sale a svolte gradinate lungo la ripida costa che chiude a nord il vallone. Più in alto, dopo un tratto rettilineo, il sentiero costeggia un dirupo che precipita sulla destra ed esce infine su terreno più aperto in vista delle case di Costamolino. Tale variante può essere utilizzata al posto del meno interessante avvicinamento da Plagnis ma richiede ulteriori 400 metri di dislivello. La semplice prosecuzione fino alle case Torgul ed agli stavoli Marcon può costituire la meta di una breve escursione di mezza giornata.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Uomo
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
018
Dislivello
1100
Lunghezza Km
13,1
Altitudine min
769
Altitudine max
1881
Tempi
Dati aggiornati al
2012
I vostri commenti
  • 25/10/2020 Poco conta che da ben dieci anni avessi un conto da regolare con questa meta, lui, il Montusel, si è ricordato di me e mi ha negato la sua cima; poco male, tanto non avrei visto esattamente nulla mi viene da dire parafrasando una celebre favola di Esopo, ma non è esattamente così, il conto continua a rimanere sospeso. Partenza da Plagnis con un bel promettente sole, qualche auto sale fino alle case Trogul, una coppia, di Tarcento, sta bevendo il caffè seduta sui gradini dell'ultima casa, e poi l'immersione nel bosco, bello, luminoso, dorato e ripido; all'uscita dal bosco c'è qualche delicato traverso sull'umida lunga erba ingiallita, serve la solita attenzione. Il vento spinge in alto la nebbiadapprima bianca e leggera e poi s'infittisce, titubante proseguo e quando mancano meno di 100 metri di dislivello, lo strappo finale, ritengo prudente tornare indietro....tanto non avrei goduto di alcun panorama, oggi è andata così.......
  • 20/09/2019 Uscita di oggi 20/09/19, come da U31 di SN, viste le ottime previsioni meteo che tali sono diventate solo a mattinata avanzata. Prima cielo coperto e vento fresco. Percorso come da note precedenti e privo di difficoltà oggettive. Certamente i tratti di traverso più esposti richiedono quella concentrazione che dovrebbe essere la regola prima e costante. Se è vero che per un buon 70/80% il tragitto si svolge in ambiente boschivo parco di panorami, l'ultimo tratto e la cima in particolare offrono viste magnifiche a partire dal vicino Cozzarel e Zuc dal Bôr per i quali, a mio parere, questo è il belvedere più appagante assieme a quello del Crostis. L'elenco di quant'altro si può apprezzare sarebbe molto lungo. So solo che non mi sarei staccato dalla vetta. Fatica molto ben spesa. Unica nota negativa l'inciviltà di chi ha pensato di disseminare proprio lì: gusci di uova sode, lembi di fogli di alluminio da cucina, fazzoletti etc. Costava tanto riportare a valle residui che né ingombrano né pesano? Detto ciò, itinerario veramente remunerativo. Mandi e buine mont a duç.
  • 27/08/2019 effetuato domenica il percorso come da relazione. Niente di nuovo da segnalare rispetto agli ultimi commenti
  • 09/05/2016 We went to Plan de la Frate on May 6. Nice weather, no problems. However, a large number of ticks and biting spiders.
  • 06/08/2015 Percorso oggi, partendo dalla SS 13 Pontebbana. La mulattiera che conduce a Costamolino ha inizio al termine della nuova galleria che si percorre dopo Chiusaforte, sulla sinistra orografica del Rio Molino (c’è uno sbilenco cartello CAI). Fino al Plan de la Fratte si può considerare un percorso poco più che “turistico”, poi iniziano dei traversi un po’ esposti su ripidi prati. Alcuni smottamenti che interessano il tratto superiore del sentiero prima della forcella del Montusel vengono superati senza particolari problemi (ma richiedono un po’ di esperienza). Dalla Forcella si prende a dx, ci sono un ometto ed una traccia iniziale, ma poi tutto sparisce tra l’erba alta e bisogna risalire a vista il ripido pendio. La meta è evidente, ma la piccola croce si scorge solo quando si è raggiunta la cima; non c’è libro di vetta; panorama notevole. Buone camminate; Bepi da Cividale.
  • 02/06/2015 La giornata si preannuncia calda, da Plagnis la nostra meta è il Mt.Montusel,salita decisa con traversali che non finiscono mai, poi l'esile sent.427 ormai "traccia"ci porta in forcella ed è già un piccolo traguardo,in un posto suggestivo e selvaggio,arricchito da abbondanti fioriture, genziane e anemoni in primis. Per il proseguo della salita, non scorgiamo i paletti "menzionati"solo 02 ometti di fortuna,poia vista,e la minuscola croce di legno è la conferma della cima,bellissima visuale che ci ripaga....ne valeva la pena. Mandi.
  • 18/06/2014 Oggi,con piacevole venticello,siamo saliti al Montusel,partendo da Plagnis,ma utilizzando il sentiero a cui avevo accennato con il post del 5-5-12(Montusel-alternativa di salita),consultabile nel forum escursioni.Subito dopo il bivio nel bosco,segnalato da un cartello in legno,un canalone,che scende direttamente dalle pendici del Montusel,è interessato da un imponente accumulo di neve lungo almeno due-trecento metri,assai compatto,quasi una lingua di ghiaccio,che permette di attraversare senza problemi.Da qui alla cima nessun problema.Come sempre,lassù,il panorama è fantastico.Siamo scesi poi a Costamolino.Nel tratto dopo Plan de la Fratte sono presenti alcuni schianti,ma si possono aggirare in basso,oppure scavalcare.Bellissime fioriture,anche se in ritardo e fragoline striminzite e non mature.Buone montagne
  • 22/11/2012 Salita effettuata il 21.11.2012 da Plagnis; confermo gli smottamenti sul sentiero poco sotto la forcella del Montusel, che però non creano alcun problema; segnalata su un sasso la deviazione per raggiungere la soprastante forcella, anche se il sentiero che vi arriva è ormai l'unico (427/A); dalla forcella salita ripida sul pendio erboso, percorso "libero" ed intuibile ma ci sono anche degli ometti, Diego da Gorizia
  • 02/06/2012 Percorso il 30/05/2012. Piccoli smottamenti hanno interessato il tratto superiore del sentiero, poco prima della forcella del Montusel ma li si supera senza problemi.
  • 17/04/2011 Fatto oggi da Plagnis dove c'è un divieto di transito sembra per lavori. Per le condizioni confermo quanto detto nel commento precedente. Neve oramai scomparsa. Effettivamente dalla forcella alla cima il sentiero è praticamente assente ma la direzione è ovvia. Molto appagante e questa è la stagione giusta.
  • 11/04/2011 Percorso ieri 10/04/2011; saliti dalla SS 13 dopo Chiusaforte (al momento c'è un cantiere per la costruzione di una galleria che intralcia un po' il parcheggio e l'inizio del sentiero). Bella e ripida salita, meritevoli di visita tutti e quattro gli ex-insediamenti (Costamolino abitata!) Da quota 1660 ca. la traccia diventa meno marcata, occorre passo fermo e sicuro (causa la presenza di erba secca estremamente scivolosa!). Dalla forcella Montusel il percorso è libero e questo non aiuta il formarsi di una traccia unica - servirebbero dei paletti - più in alto si rinvengono alcuni ometti. Panoramicissima cima! L'itinerario è consigliabile, vista anche l'esposizione (brevissimi attraversamenti di tre nevai) proprio in queste giornate di primavera. Al ritorno medesimo itinerario.Volendo fare un anello: attenzione al sent. 426 impercorribile causa frana; si potrebbe continuare (giro lungo!) per il 427 fino a Forc. Agar da lis tais e poi per il 425 fino a Chiusaforte (vedi discesa dal Monte Plananizza).
  • 16/05/2010 Percorso oggi 16/05/2010. Preso il sentiero dalla S.S subito dopo Chiusaforte, attenzione alle zecche! Nel tratto finale innumerevoli schianti vecchi e recenti rendono malagevole e a tratti insidioso l'avanzare anche a causa dei mughi che crescono lungo lo stretto sentiero. Loredana
  • 24/09/2007 Abbiamo fatto il sentiero ieri, 24 settembre 2007.Confermo che il panorama dalla cima del Montusel, grazie ad una visibilità ottima, è veramente inatteso e interessante: si vede svettare il Montasio e il Canin con le pendici meridionali sulla val Resia.Solo dalla cima ci si affaccia sulla valle del Fella e si sente l'autostrada.Dalla forcella abbiamo visto due camosci nella vallata a N.Il sentiero non è sempre ben battuto o segnato, soprattutto in estate potrebbe essere invaso dall'erba.Dovrebbe essere consigliabile nelle belle giornate della stagione fredda, vista l'esposizione a S.
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