Oggi ci attende la salita a una vetta poco nota nel panorama delle Dolomiti di Sesto, una cima a cavallo tra Comelico e Pusteria. Segnata da una lunga storia militare che dalla Prima Guerra Mondiale prosegue fino alle fortificazioni del Vallo Alpino, la Croda Sora i Colesei sorveglia il Passo di Monte Croce Comelico che è anche il punto migliore per iniziare l'anello. Lasciata l'auto al passo, saliamo direttamente i prati a monte dell'Albergo lungo la pista di servizio agli impianti fino a trovare, intorno a quota 1770, il segnavia 124 che ha origine poco prima del passo, in versante Sesto.
01-La Croda Sora i Colesei dal Passo di Monte Croce Comelico
02-La Croda Sora i Colesei da forcella Pian della Biscia
03-Il Gruppo del Popera
Tramite questo, si sale in diagonale nel rado bosco di conifere fino a raggiungere la forcella Pian della Biscia (m 1942). Qui ci si innesta a destra sulla vecchia strada militare che sale dalla Val Grande, ma la si segue solo fino al primo tornante. Il segnavia 124, infatti, prosegue in forma di sentiero scendendo leggeremente tra i mughi per poi traversare lungo una cengia rocciosa alla base del Creston Popera. Il traverso si interrompe in corrispondenza di un canale che si risale ripidamente (qualche assicurazione) per arrivare al ripiano del rifugio Sala (m 2049). L'edificio che ospitava il Comando della Regione Popera è stato trasformato in ricovero dedicato al generale Olivo Sala, comandante di grande coraggio, conosciuto e amato dai suoi alpini con i quali condivideva ogni pericolo e fatica. La salita prosegue fino ad arrivare in vista del Vallon Popera da dove poi si piega a destra lungo la parte alta del Creston Popera.
04-Il canalino alla base del Creston Popera
05-Il Rifugio Olivo Sala
06-Il Vallon Popera
Lasciato a sinistra il sentiero per il rifugio Berti si seguono ora i resti dei camminamenti di Guerra passando accanto a trincee e postazioni fino a giungere sulla vetta della Croda Sora i Colesei - Arzalpenkopf (m 2371, croce). Facendo attenzione al dirupo che sprofonda improvvisamente sul versante nord, dalla vetta possiamo ammirare un ampio panorama sulle cime circostanti. Il tempo alterna il sereno al nuvoloso: è in movimento come anche il gruppo di signore che, chiacchierando, raggiunge la cima poco dopo di noi.
07-La Pala di Popera
08-Il pendio sommitale della Croda Sora i Colesei
09-Le guglie della Croda Rossa di Sesto
Per la discesa decidiamo di andare a visitare la forcella Popera - Arzalpensattel (m 2291) per dare una occhiata al sentiero che scende nel versante opposto. Anche la forcella è ricca di testimonianze e ci si ferma volentieri a scattare qualche foto. Il sentiero che cala verso nord sembra fattibile e così ci abbassiamo tra placche e cengette seguendo il cavo che facilita la discesa. In breve ci troviamo alla base del tratto rocciose da dove il percorso prosegue in forma di ripido sentiero.
10-Forcella Popera
11-Le caponiere dell'Opera 10
12-Il sentiero che arriva dai Prati di Croda Rossa
Sulla destra, alla base della parete, si iniziano ora a distinguere chiaramente le feritoie dell'Opera 10, la linea difensiva che avrebbe dovuto proteggere il Passo di Monte Croce Comelico. Non senza fatica per il terreno sconnesso si arriva sul tracciato del segnavia 15 che arriva dai prati di Croda Rossa. Invece di seguirlo però, ci teniamo sulla traccia più a destra che rimonta il ghiaione fino ad arrivare all'ingresso della fortificazione che internamente si sviluppa su più livelli. E' sufficiente ora percorrere la strada di accesso fino a riportarsi sul percorso fatto all'andata.
13-L'ingresso dell'Opera 10
14-Il Passo di Monte Croce Comelico e la catena delle Carniche di confine
15-La Cima dei Colesei