Avvicinamento
Da Ugovizza, raggiungibile percorrendo verso nord la statale 13 Pontebbana oppure utilizzando l'autostrada A23 fino all’uscita di Valbruna, si imbocca la rotabile che risale il vallone omonimo. Si rimontano alcuni larghi tornanti entrando poi nel solco del vallone che in breve si fa stretto e incassato. Oltrepassata la deviazione a sinistra per la Val Rauna, si arriva al bivio sulla destra in corrispondenza dell'imbocco della val Filza dove si può parcheggiare (m 1044, divieto di transito).
Descrizione
La salita al
monte Acomizza dal versante della Val Filza è una escursione piuttosto lunga che, nel periodo invernale, è meglio affrontare quando la rotabile che sale da Ugovizza è percorribile dagli automezzi. La pista che sale alla Rotonda è stata recentemente asfaltata e talora viene anche ripulita dalla neve (almeno parzialmente), ma è sempre meglio informarsi preventivamente. La webcam di
malga Acomizza è puntata proprio sulla parte conclusiva del percorso e può dare una buona idea sullo stato dell'innevamento. Due sono le piste che si dipartono dal fondovalle: la nostra è quella che sale a sinistra mentre l'altra costeggia lungamente il rio servendo le malghe alte della val Filza e l'agriturismo di Gacceman. Si sale così in diagonale nella pineta entrando dopo poco nel solco di una valletta secondaria che ospita alcune casere circondate da ampie radure ed una piccola cappelletta. Intersecato il solco di un torrente, la pista si riporta sulla destra orografica della val Filza, contornando lungamente la quota 1412. Dalle schiarite del bosco, si possono ora intravedere gli stavoli di Gacceman adagiati in posizione favorevole sull'altro lato della valle e anche la radura della casera Filza Alta. Poco più avanti, sopra il tubo di una fontana con vasca, si riconosce la data del 1939 mentre ai bordi della strada l'occhio cade sui tronchi dei
pini silvestri, segnati dalle caratteristiche screpolature. Nei pressi dell'ultimo tornante, a quota 1540, la visuale si apre anche sulla nostra meta ed anche il profilo delle Giulie italiane inizia lentamente a delinearsi sopra le chiome degli abeti. A quota 1597 la strada giunge ad un ripiano (La Rotonda) che da qualche tempo ospita una cappelletta dedicata a Sant'Uberto: il luogo è molto panoramico e può costituire già la meta di una appagante escursione. Qui giunge anche il segnavia CAI n.507a che proviene dal fondovalle e che ora seguiremo a destra per ultimare il nostro percorso. Seguendo esattamente il filo del crinale che unisce questa località alla cupola del
monte Acomizza, ci si allontana verso est lungo la stradicciola che ne asseconda tutte le ondulazioni. Oltrepassate le ultime macchie di conifere, dopo una piccola contropendenza il segnavia raggiunge la
malga Acomizza (m 1712), recentemente ristrutturata ma chiusa. A questo punto manca solo un centinaio di metri per arrivare in vetta, ma è necessario valutare attentamente lo stato e la consistenza del manto nevoso. Dalla malga è possibile raggiungere direttamente la cima rimontando il ripido crinale oppure aggirare a destra il monte e salirlo dal versante meridionale, meno acclive. La vetta del
monte Acomizza (m 1813) ci attende con la sua piccola croce ed il cippo confinario assieme a un magnifico panorama che abbraccia tutto il settore nordorientale delle Alpi friulane.
Per il ritorno utilizzeremo lo stesso itinerario.