Nel suo settore nordoccidentale, l'isola di Lipari racchiude l'interessante area delle dismesse cave di caolino. I suggestivi colori della roccia sono l'attrattiva che ci suggerisce di compiere la camminata ad anello di oggi. Da Quattropani ci portiamo verso la località Valle Pera (vedi mappa). Lasciato il mezzo, si inizia in salita tra le case fiancheggiando per un primo tratto un profondo solco alla nostra sinistra; poi ci si destreggia tra edifici intercalati a piccoli appezzamenti coltivati. All'intersezione con la strada prendiamo a destra in direzione delle cave di Caolino (cartello).
01-Primo impatto con le cave di caolino
Passati davanti all'ingresso della tenuta Castellaro, tra prati fioriti in bella vista dell'isola di Salina, raggiungiamo presto l'ingresso delle cave annunciato da un vecchio mezzo d'opera arrugginito. Il paesaggio ci avvolge subito con i suoi colori rosati. La pista si snoda in leggera discesa attraverso la cava, tra le bellissime sfumature delle rocce affioranti. La tenera roccia di caolino, chiamata anche argilla bianca, è nota fin dai tempi dei greci e dei romani che la utilizzavano per la produzione di mattoni e per la ceramica. La cava fu attiva fino ai primi anni '70.
02-La pista che scende lungo gli affioramenti
Il sentiero, ancora in lieve discesa, esaurisce il suo passaggio nelle cave per orientarsi verso le pareti verticali e stratificate che chiudono il vallone. Alcuni blocchi rocciosi, esito di vecchie frane, hanno in alcuni punti un poco ostruito il sentiero. Più sotto si affianca il canalone alla nostra destra attraversando stratificazioni dai colori caldi.
03-I colori delle rocce affioranti presso le cave
Attraversiamo la valletta presso una canneto ritrovando dall'altra parte una piccola macchia di eucalipti. Il sentiero, qui un po' più sconnesso per il dilavamento, cala dolcemente tra grandi cespugli di ginestre.
04-Le pareti giallastre sottostanti presso le cave di caolino
Con andamento migliore scende a confluire nella mulattiera del litorale, a poca distanza da
capo Cugno, da noi visitato qualche giorno fa. Oggi però svoltiamo a destra. Dalla pista una diramazione si addentra in Punta Palmeto. Si tratta di un sentiero ben marcato che scende in mezzo alla macchia fiorita, fino ad un belvedere sui vicinissimi Scogli Torricelle. Più lontane ma ben riconoscibili si vedono anche Salina, Alicudi e Filicudi. Tornati sul percorso principale, un tempo pista, ma oggi largo sentiero inerbito, lo seguiamo a mezza costa, circondati dalla macchia nella quale si notano anche le palme nane, tipiche di questo versante dell'isola.
05-Fioriture di ginestre lungo la discesa alla costa
Aggirato un costone, il percorso inizia la sua risalita verso il paese. Recentemente liberato dalla vegetazione, sale nella macchia alta con piccoli tornanti sopra le scogliere, per poi riprendere la sua diagonale. Compaiono gli olivastri e più in alto popolazioni di fichi d'India. Appare anche un muretto di contenimento, indice di vicinanza all'abitato. Raggiunto un crinale sopra le case, in falsopiano si interseca un guado ricoperto come al solito da canneto per confluire nella pista cementata che ci riporta al punto di partenza.
06-Le Torricelle affiorano sulla costa occidentale di Lipari