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    Gran Canaria - Guayadeque
BlogSentieriNatura
domenica 20 gennaio 2019

Barranco di Guayadeque

Ci troviamo nella zona centro orientale di Gran Canaria. Il percorso anulare descritto comprende la risalita della parte alta del Monumento Natural del Barranco de Guayadeque e l’arrivo alla Caldera de Los Marteles (Reserva Natural Especial). Gode fama di essere uno dei più interessanti barranchi nell’isola, per la sua lunghezza (si tratta della più grande gola basaltica dell’isola) e le scarpate alte qualche centinaio di metri, modellate dai processi erosivi che hanno creato il suo caratteristico profilo. Il lungo corso del Barranco di Guayadeque contiene importanti testimonianze geologiche e naturalistiche. Inoltre vi sono stati scoperti antichi insediamenti in Cuevas e reperti archeologici.
01-Il solco del barranco de Guayadeque01-Il solco del barranco de Guayadeque
02-Mandorli in fiore nel barranco de Guayadeque02-Mandorli in fiore nel barranco de Guayadeque
Da Ingenio con l'auto si risale lungamente il solco del barranco. Da ultimo parcheggiamo presso il Ristorante Vega, in località Montaña de Las Tierras: non ci possiamo sbagliare in quanto il tratto asfaltato si esaurisce qui. Si continua a piedi lungo la sterrata, con la possibilità di prendere un paio di scorciatoie su buon sentiero. La pista segue a fiancheggiare il barranco, qui molto largo, alla sinistra orografica. Il luogo è molto ricco di vegetazione, in particolare spiccano già ora, a gennaio, i primi mandorli in fiore. Passeggiando tra alcune fattorie e i loro appezzamenti coltivati si giunge a livello del fondo del barranco che va attraversato. Anche il tratto seguente è molto gradevole, ci troviamo infatti ancora tra coltivi e alberi fioriti animati dal ronzio delle api e dal canto degli uccelli. Lasciamo la pista per il sentiero lastricato (cartello per Caldera de Los Marteles), arrivando in pochi metri al bivio principale dell'escursione. Torneremo dal ramo di sinistra; ora prendiamo in direzione di Caldera de los Marteles. Intersechiamo ancora una volta il fondo del barranco, molto stretto, umido e ombroso, mentre avanziamo tra la rigogliosa vegetazione a cui si affiancano numerose piante di fichi d’india. Passiamo accanto ai ruderi di una abitazione e continuamo lungo il corso del barranco. Un punto un poco rovinato viene superato inerpicandosi con qualche svolta. Agavi e grandi quantità di mandorli in fiore crescono tra vecchi terrazzamenti sostenuti da muretti a secco. Alzando lo sguardo, notiamo la pineta sul versante della Caldera che tra poco raggiungeremo. Il sentiero (paletti con segnavia giallo) si alza sopra i terrazzamenti e continua lungo la direttrice del barranco. Siamo impressionati dalle splendide fioriture dei mandorli, forse favorite dalle piogge che la settimana scorsa hanno fatto visita alle Canarie.
03-Le fioriture dei mandorli colorano il barranco di Guayadeque03-Le fioriture dei mandorli colorano il barranco di Guayadeque
Arriviamo ai primi pini canari, in compagnia degli immancabili cespugli di agavi e di euforbie. Ci attende ora la salita del largo pendio della Caldera dove incrociamo due corridori in allenamento. Più in alto, sfiorata una finca, ad un crocevia prendiamo a destra per visitare l’ormai vicinissimo bordo della Caldera de los Marteles. La caldera presenta il fondo con appezzamenti rettangolari coltivati. Le nebbie provenienti dalle quote più alte si stanno riversando dentro la conca creando un effetto magico.
04-Il fondo della caldera de los Marteles04-Il fondo della caldera de los Marteles
Dalla parte opposta, in alto, è ben visibile il radar militare del Pico de las Nieves. Dopo la visita al bordo della Caldera, riprendiamo la marcia verso ovest per contornare la testata del Barranco di Guayadeque. In questo tratto è necessario districarsi tra le numerose diramazioni per le quali si rimanda alla lettura del tracciato GPS. In leggera salita nella pineta, oltrepassando uno stretto solco secondario, assecondiamo la parte alta del barranco di Guayadeque, entrando e uscendo da zone di bosco. Più in alto incontriamo un gruppo di giovani presso un crocevia con croce in metallo. La prosecuzione è a sinistra, su sentiero e poi su strada sterrata. Una gradevole discesa tra pini canari che mostrano i segni di incendio (tralasciare la strada a destra con indicazioni per Santa Lucia) ci porta sulla linea della cresta che rinserra il barranco di Guayadeque. Ci gustiamo un bel affaccio sul grande canyon, fino al mare, e sulla valle di santa Lucia e la Cruz del Siglo. Mentre la pineta va diradandosi si raggiunge più in basso un tavolato (Mesa del Cuervo) dove il percorso si fa piatto.
05-Sulla dorsale che chiude il barranco de Guayadeque05-Sulla dorsale che chiude il barranco de Guayadeque
Lasciamo sulla destra una casa colorata. A Lomo Guanile, dove finisce la sterrata, proseguiamo in direzione di Santa Lucia, su terreno aperto ben in vista su entrambi i versanti. Fanno la loro comparsa i muretti a secco che delimitano la mulattiera. Al bivio, tralasciamo la direzione per Santa Lucia per proseguire in direzione Guayadeque, in vista della costa con i suoi paesini. Cento metri più sotto, attenzione a un importante bivio dove è necessario compiere una decisa ansa per chiudere l'anello. Prendiamo a sinistra (indicazioni per Caldera los Marteles) imboccando la lunga diagonale del rientro. La discesa è quasi impercettibile, in ambiente ombroso ricco di aeonium, fino alla serie di tornantini stretti e ripidi che calano al bivio incontrato in mattinata. Ora non resta che ripercorrere quanto fatto all'andata fino al parcheggio affollatissimo.
06-Vista sul barranco di Guayadeque e su Montaña de Las Tierras06-Vista sul barranco di Guayadeque e su Montaña de Las Tierras
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