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    Lanzarote - Los Helechos e Risco de Famara
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venerdì 17 marzo 2017
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Los Helechos e Risco de Famara da Guinate

La parte nord di Lanzarote è sagomata a guisa di penisola ed è percorsa, sul bordo settentrionale, dal Massiccio di Famara che culmina con i 671 metri di Las Peñas del Chache. L'allungato rilievo misura circa 23 chilometri e precipita buscamente verso la costa, dando luogo a panorami drammatici e spettacolari. Lungo la strada che da Maguez sale verso Yé, si prende a sinistra la devazione per Guinate. Senza arrivare al paese, si lascia l'auto al primo bivio dove si incontra a sinistra una pista contrassegnata da cartelli. Ci accorgiamo subito come l'ambiente, in questa zona più umida, presenti una copertura vegetale molto maggiore rispetto al centro sud. Durante la salita ci accompagnano i familiari terrazzamenti sui quali attecchiscono euforbie, Aeonium e fichi d'India.
01-Il paesaggio di Los Helechos01-Il paesaggio di Los Helechos
Al cartello relativo a Las Calderetas, abbandoniamo la pista principale per lo sterrato che piega a sinistra trasformandosi presto in un buon sentiero. Oggi proviamo a dare un nome alle diverse piante che crescono tra le zone terrazzate e solcate da vetusti muretti ricoperte da licheni. Ci stiamo avvicinando ad un cratere, non molto profondo, anch’esso con le pendici interne terrazzate in epoche antiche. Di fronte a noi l’orlo del vulcano a cui siamo diretti: Los Helechos. In battuta di vento, proseguiamo sul bordo del cratere poi, con pendenza decrescente, percorriamo l’ultimo tratto, ormai in vista del cippo che contrassegna la cima di Los Helechos. Una specie di cengia sabbiosa corre un paio di metri sotto il bordo costituito da rocce sbrecciate. Al sole e finalmente sottovento, possiamo fermarci per una breve sosta ad osservare il paesaggio che si stende a meridione. In breve arriviamo sul punto più alto (m 581): il panorama è dominato dal vicino vulcano La Corona mentre dalla parte opposta vediamo per la prima volta l'isola di La Graciosa, oggi percorsa da veloci nubi che creano grandi macchie sulla sua superficie. Colpisce il particolare disegno colorato che contraddistingue le pendici di Agujas Grandes.
02-La rada vegetazione sul bordo del cratere02-La rada vegetazione sul bordo del cratere
03-La cengia rossastra poco sotto la sommità di Los Helechos03-La cengia rossastra poco sotto la sommità di Los Helechos
Dopo la sosta, scendiamo lungo il bordo opposto del cratere fino ad una insellatura, per poi rimontare alla successiva quota occupata da un piccolo edificio con antenne. Tramite una pista inerbita scendiamo ora verso sud ovest sfiorando grandi prati fioriti e una costruzione che rimane sulla destra. Ripresa la pista iniziale ci si tiene a destra compiendo una larga ansa che ci porta alla testata della valle di Guinate. La zona, Los Lomos de Gayo, è ampiamente coltivata. L'umidità che gli Alisei portano a questa altitudine non è costante tutto l'anno, anche se maggiore delle altre vallate. L'utilizzo del Rofe, la sabbia piroclastica che aiuta a mantenere l'umidità al suolo, ha consentito di conservare uno spazio agricolo nonostante i periodi di secco.
04-Giochi di luce sui rilievi del Massiccio di Famara04-Giochi di luce sui rilievi del Massiccio di Famara
05-Bassa vegetazione sopra la valle di Guinate05-Bassa vegetazione sopra la valle di Guinate
06-Fioriture a Lomos del Gayo06-Fioriture a Lomos del Gayo
Proseguiamo ancora lungo la pista che ci porta accanto alle Fuentes de Gayo. Sui picchi del Massiccio di Famara gli alisei aggregano la loro umidità che scivola nel suolo e sgorga in queste sorgenti. Qui lasciamo la pista principale per scendere a sinistra fino al punto in cui è possibile rimontare all'intaglio soprastante, affacciato vertiginosamente sull'oceano. Sulla stretta incisione, ci attende una sorta di terrazzino protetto da muretto, per una sosta in sicurezza. Verso il mare sprofonda il precipizio, regno incontrastato della colonia di gabbiani che vi abita. L'anello continua con un breve traverso che arriva sul filo di una larga e panoramica dorsale dove cresce poco o nulla. Si può proseguire fino al punto in cui la spalla inizia a precipitare bruscamente: il sentiero si ritrova poco più sotto e porta comodamente ad una vecchia finca abbandonata e quindi alla strada principale. Raggiunto anche l'asfalto, si passa davanti alla Ermita de Nuestra Señora de Lourdes e in pochi minuti ci si ritrova al punto di partenza.
07-Le pendici terrazzate della valle di Guinate07-Le pendici terrazzate della valle di Guinate
08-Finca abbandonata sopra Guinate08-Finca abbandonata sopra Guinate
Commenti
  • 03/04/2024 Si è ripercorso l'anello (02/2024).Oltre la notevole parte paesaggistica descritta, sono molto interessanti i cartelli descrittivi che ci aiutano a capire il legame talvolta difficile, tra clima ed economia. La Meseta de Gayo è tradizionalmente legata all'agricoltura per gli effetti degli alisei, venti umidi sebbene non costanti. Sulle scoscese pendici della Valle de Guinate una eccezionale rete di muretti a secco segna tutto il versante in maniera geometrica, un lavoro di incredibile impegno.
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