Grande giro ad anello questo di oggi: un periplo, una cima e una cresta con attrezzature. Molte ore, molti chilometri, molti cambi di paesaggio sono i tratti caratteristici dell'Alta Via Gunther Messner. Da San Martino in Badia risaliamo al passo delle Erbe proseguendo poi fino alla Russis Kreuz (m 1715, piccolo parcheggio). L'intenzione è quella di percorrere l'anello in senso antiorario per avere i tratti più impegnativi in salita.
01-Stratificazioni rocciose presso la Lavina Bianca
02-Canalino attrezzato nella prima parte del sentiero
03-Praterie lungo la prima parte del percorso
04-Il sentiero alla base della cresta del Tullen
Un cartello con la sigla GM (Gunther Messner), che ci accompagnerà per tutta l'escursione, ci invita a salire nel bosco di conifere fino ad una costa affacciata a sinistra sui grandi calanchi della Lavina Bianca. Oltrepassata una sottile costola, la copertura arborea si dissolve nel grande canalone che ora attraverseremo raggiungendo il bordo opposto. L'uscita prevede il superamento di un canalino terroso attrezzato ma facile oltre il quale ricompare un buon sentiero. Con questo si traversa tra i mughi a mezza costa (sorgente) raggiungendo ben presto le pendici erbose che concludono la cresta occidentale delle Odle di Eores. Tralasciate le varie diramazioni, ha inizio l'aggiramento del gruppo con il sentiero che passa sul versante sud, caratterizzato da praterie discontinue, ricchissime di fiori. La salita prosegue lungo il solco di una valletta che si rimonta a svolte passando sotto crestine disgregate.
05-La dentellata cresta occidentale del Tullen
06-Il ghiaione alla base del Tullen con le Odle sullo sfondo
07-Il Sas da Putia dalla cresta del Tullen
08-La forcella poco sotto la cima del Tullen
Raggiunta una insellatura affacciata sopra un canalone, appare anche la croce di vetta del monte Tullen, nostra prossima meta. Dopo una breve tregua necessaria a contornare alcune conche erbose, il sentiero raggiunge la base di un ghiaione per poi rimontarlo con pendenza sostenuta. Ad un evidente bivio possiamo decidere se includere nella escursione la salita alla vetta del Tullen oppure proseguire per il sentiero Gunther Messner e questo è anche il luogo giusto per indossare l'autoassicurazione se lo ritenete opportuno. Nel primo caso potete salire alla forcella soprastante con l'aiuto di un cavo passamano e poi per cresta friabile (che impegnerà maggiormente in discesa) raggiungere la panoramica vetta del Tullen (m 2653, grande panorama). Ripreso il sentiero principale ci ritroviamo alla base di un canalino incassato che va superato con l'aiuto dei cavi fissi. In capo a questo si risale un fazzoletto erboso per arrivare nuovamente al filo di cresta. Con passaggi divertenti e articolati sui due lati della cresta, si cala alla base di una rampa rocciosa dove la via attrezzata si biforca: a destra la via più diretta e impegnativa, a sinistra l'originario tracciato.
09-In cima al Tullen
10-Prime attrezzature lungo il sentiero Gunther Messner
11-Sul sentiero Gunther Messner
12-Lungo la cresta
In ogni caso ci si raccorda poco sopra nei pressi della quota 2646 da dove il sentiero GM prosegue in discesa per poi iniziare il lungo traverso sulle articolate pendici del RingSpitz. In un continuo alternarsi di tratti erbosi, guglie e coste detritiche si percorre così quello che è forse il tratto più bello e caratteristico del sentiero. Un primo canalino risulta attrezzato con il cavo mentre per risalire ad una tacca, più avanti, dovremo cavarcela da soli (I+). Oltrepassata una passerella in legno si arriva al punto più basso della traversata ed il sentiero, infatti, riprende quota assecondando altre coste e rientranze. Finalmente si arriva alla base dell'ultima difficoltà: uno sperone attrezzato con una lunga scaletta metallica che conduce ad una cengia esposta. Il sentiero si fa via via più semplice e, rasentando le pareti, rimonta ad una ampia insellatura erbosa da dove la vista si apre sulla bellissima conca alla base del Sas da Putia. Piegando a sinistra si cala sul frequentato sentiero sottostante che in pochi minuti conduce alla forcella Putia (m 2357).
Alla sella, crocevia di turisti, ci concediamo solo una breve sosta poiché ci aspetta ora il lunghissimo rientro al punto di partenza dal quale ci siamo sensibilmente allontanati.
13-Rocce e fazzoletti erbosi si alternano sul Gunther Messner
14-Verso forcella Putia
15-Il vallone che discende da forcella Putia
16-Traverso sul sentiero di rientro
Scendiamo quindi nel canalone punteggiato di papaveri gialli, costeggiando il piccolo greto che comincia a prendere corpo, fino a quota 2060 dove lasciamo il sentiero diretto al Passo delle Erbe per piegare a sinistra a due successivi bivi (indicazioni GM). Da qui e per un buon tratto ci attendono canaloni, impluvi erosi e praterie punteggiate di rododendri, tutti inseriti in uno splendido paesaggio dolomitico. Piccoli ma continui saliscendi ci portano a rasentare le pareti per accedere ad una conca verde intersecata da rivoli ghiaiosi. Quasi in quota si passa poco sopra l'ampia zona di pascolo dei Rodel Wiesen per poi scendere lievemente tra mughi. Siamo ora proprio sulla verticale del monte Tullen e i saliscendi sembrano non finire. Finalmente arriva anche il recinto che chiude la zona di pascolo e i calanchi grigi che ci riportano al paesaggio visto in mattinata. Perdendo quota, ora in modo deciso, si lambisce la parte bassa dell'immenso ghiaione della Lavina Bianca. Ancora pochi minuti e si confluisce sulla strada asfaltata a poco meno di un chilometro di distanza dal punto di partenza.
17-Il giardino fiorito dei Rodelwiesen
18-Le pendici settentrionali del Tullen
19-Le ghiaie della Lavina Bianca