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venerdì 22 luglio 2011

Rifugio Roma e MalerSee

Da Campo Tures ci si porta a Riva di Tures dove si parcheggia l'auto (m 1536, parcheggio a pagamento) presso l'inizio del sentiero n. 1 per il Rifugio Roma. Si attraversa subito il Rio di Riva e si comincia la risalita nel bosco di conifere su un ottimo e largo sentiero, compiendo alcuni tornantini. Il sentiero è frequentato da diverse famiglie e ciò rende l'idea della facile praticabilità. Si procede su un lunga salita in diagonale, la cui uniformità viene interrotta da una bella cascata anticipata da un rombo. Il punto è attrezzato con un ponticello, e il salto d'acqua crea un sensibile spostamento d'aria e rende il luogo impregnato di umidità.
01-La cascata lungo la salita al Rifugio Roma01-La cascata lungo la salita al Rifugio Roma
Si continua la salita con pendenza omogenea arrivando all'orizzonte dei larici e dei cembri. Dalle schiarite si intravedono la strada e le abitazioni della Val del Rio ormai lontane. A poco a poco si esce all'aperto fuori dalla vegetazione alta. Si raggiunge e si lascia a sinistra il sentiero n. 8 che proviene da fondovalle (da Sage), e si procede verso il rifugio che ormai vediamo più in alto. Altro ponticello su altro corso d'acqua. La salita si fa un po' più erta ma come accade da queste parti il fondo è ottimamente attrezzato: infatti i grossi e lisci lastroni grigio verdi che sono la pietra principale di queste pendici sono stati sistemati a fungere da larghe e funzionali gradinate. Con alcuni ultimi tornantini arriviamo al Rifugio Roma (m 2276). Lo spazio antistante è attrezzato con panche e tavoli ma la giornata non consente di fruirne in quanto minaccia pioggerella.
02-Il Rifugio Roma a m 227602-Il Rifugio Roma a m 2276
Dal Rifugio decidiamo di proseguire e visitare il MalerSee seguendo ancora il n. 1.
03-Sono a monte del Rifugio, verso il MalerSee03-Sono a monte del Rifugio, verso il MalerSee
Dopo un tratto in falsopiano il sentiero si abbassa un poco per raggiungere il punto più transitabile di un corso d'acqua che scende impetuoso ed ha scavato una profonda forra. Lo si oltrepassa su ponticello, per poi risalire poco distanti dal profondo solco scavato dal torrente.
Più in alto il sentiero traversa a destra passando sotto le pareti di una elevazione. Il traverso avviene su una pietraia grossolana (anche qui il fondo è stato lastricato con le pietre più lisce e stabili: dimentichiamo per un giorno i mobili ghiaioni friulani del tipo Coglians o Bivera!).
04-Il traverso sui massi colorati04-Il traverso sui massi colorati
Sulla superficie dei massi sono molto frequenti i licheni di più colorazioni. Spicca tra gli altri il lichene di un brillante colore giallo. Anche quassù pascolano mucche, probabilmente della malga presso il bivio col n. 8, anche se in verità di erba ce n'è poca. Lasciata perdere la continuazione del n. 1 per il Monte Nevoso, prendiamo la deviazione a destra e ci avviciniamo ad uno sperone di roccia che viene doppiato su una aerea cengia.
05-Sulla cengia poco prima della conca del MalerSee05-Sulla cengia poco prima della conca del MalerSee
Sembra studiata scenograficamente questa svolta che lascia apparire improvvisamente la conca del lago poco sotto. Pochi metri di discesa e siamo in riva al MalerSee, piccolo lago alpino a 2500 metri di quota, uno dei numerosi laghetti del Parco Naturale delle Vedrette di Ries-Aurina.
06-Il MalerSee tra cielo e nubi06-Il MalerSee tra cielo e nubi
07-Sulle sponde del MalerSee a 2500 m07-Sulle sponde del MalerSee a 2500 m
Il luogo è frequentato anche da alcune famiglie che si apprestano a fare ritorno in quanto ora è iniziato a piovere. Noi ci attardiamo un po' di più nell'attesa di un piccolo scorcio di sole che arriva ma è di breve durata.
Commenti
  • 15/10/2017 Ritorniamo in Val Aurina per una vacanza tardiva molto appagante, grazie ad un anticiclone eccezionale, che ci sta regalando cielo sereno e clima mite anche in alta quota. Sbalzo di temperatura notevole, con appena qualche grado positivo la mattina (a Lutago, scelto come punto d'appoggio) e addirittura +20 nelle ore centrali a 2000 metri! Come terza gita scegliamo il Malersee da Riva di Tures, raggiunto in maniera un pò differente dalla relazione di Sandra. Dal parcheggio quasi deserto e gratuito (tariffa giornaliera di 3 € dal 1/5 al 30/9) saliamo col sentiero 8, costeggiante la strada asfaltata fino al ristoro Angerer e coincidente con questa fino al ristoro Sage, quindi ripidamente fino alla Eppacher Alm, dove sostiamo per la svestizione godendoci il panorama dal Picco Palù, privo di neve, al Triangolo di Riva, salito 2 anni fa. In direzione del Rifugio Roma (non raggiunto) imbocchiamo sulla destra mt 2175 ca. una traccia dapprima evidente poi discontinua, che sale verso SE in direzione della quota 2428, sotto la quale transita il sentiero 1A per il lago. La via è intuitiva e facile e ci permette di accorciare il tragitto senza passare per il rifugio. La traccia si raccorda al sentiero segnalato all'altezza del ponte sulla profonda forra, poi l'ultimo tratto il più suggestivo, descritto molto bene dall'autrice, qualche chiazza innocua di neve, l'emozionante passaggio sulla morena del ghiacciaio, l'aerea cengia ed ecco il lago...e che lago, mica tanto piccolo! Il colore varia dal blu cobalto all'azzurro cielo, a seconda della sponda dalla quale si osservi. L'ambiente è quasi irreale con un cielo perfetto e il ghiacciaio luccicante del Monte Nevoso, incombenti sopra di me, tanto da farmi sentire piccola ed indifesa. Il silenzio e la pace sono rotti da un boato intenso ma breve, di una roccia che cade... La temperatura si assesta sui 15 gradi, sto in maniche corte distesa sulle rocce lisce ad abbronzarmi, non fa freddo, il sole picchia forte. Rientriamo con il n.1, Hardegen Weg, mentre l'arancione dei larici infiamma i pendii sopra Riva e l'ombra inesorabile avanza per ricordarci che l'estate è finita da un pezzo. 15/10/17
  • 07/09/2015 Quest'anno abbiamo scelto la Val Aurina come vacanza estiva, visto l'anticiclone africano siamo partiti in fretta e furia per riuscire a fare qualche bella cima. Il meteo stavolta è stato favoloso, una settimana di sole e caldo per salire anche su alte cime. Come sesta escursione (le ginocchia incominciavano a ribellarsi) ho pensato al rifugio Roma (Kasseler Hutte)salito il 01/09 partendo da Riva di Tures (costo parcheggio 3,00 euro). Il percorso, comodo e dolce, è discretamente frequentato soprattutto da famiglie, visto il dislivello contenuto di 700 mt ca. Panorami grandiosi sui monti della Val Aurina, siamo ai piedi del Collalto e del Monte Nevoso, che superano i tremila metri e sono ricoperti da ghiacciai! Al rifugio ospitalità e cordialità...si mangiano i gustosi piatti altoatesini che servono a recuperare le energie. Invece del Malersee (meta sicuramente da raggiungere la prossima volta), siamo saliti sul Monte Covoni (Tristennockl) 2465 mt., con percorso segnalato. Si raggiunge dapprima il laghetto soprastante il rifugio, quindi con sentiero ripido su cengia (attrezzato con catena nei tratti più esposti) si giunge in breve alla stupenda e panoramica cimetta con croce, dove si trovano anche i cirmoli. La salita, anche se consigliabile ad escursionisti con esperienza di percorsi attrezzati, è relativamente facile, perché la cengia è gradonata e bella larga. Noi, non avendo l'imbrago al seguito, l'abbiamo salita e discesa senza problemi.
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