Da Campo Tures ci si porta a Riva di Tures dove si parcheggia l'auto (m 1536, parcheggio a pagamento) presso l'inizio del sentiero n. 1 per il Rifugio Roma. Si attraversa subito il Rio di Riva e si comincia la risalita nel bosco di conifere su un ottimo e largo sentiero, compiendo alcuni tornantini.
Il sentiero è frequentato da diverse famiglie e ciò rende l'idea della facile praticabilità. Si procede su un lunga salita in diagonale, la cui uniformità viene interrotta da una bella cascata anticipata da un rombo. Il punto è attrezzato con un ponticello, e il salto d'acqua crea un sensibile spostamento d'aria e rende il luogo impregnato di umidità.
01-La cascata lungo la salita al Rifugio Roma
Si continua la salita con pendenza omogenea arrivando all'orizzonte dei larici e dei cembri. Dalle schiarite si intravedono la strada e le abitazioni della Val del Rio ormai lontane. A poco a poco si esce all'aperto fuori dalla vegetazione alta. Si raggiunge e si lascia a sinistra il sentiero n. 8 che proviene da fondovalle (da Sage), e si procede verso il rifugio che ormai vediamo più in alto. Altro ponticello su altro corso d'acqua. La salita si fa un po' più erta ma come accade da queste parti il fondo è ottimamente attrezzato: infatti i grossi e lisci lastroni grigio verdi che sono la pietra principale di queste pendici sono stati sistemati a fungere da larghe e funzionali gradinate. Con alcuni ultimi tornantini arriviamo al Rifugio Roma (m 2276). Lo spazio antistante è attrezzato con panche e tavoli ma la giornata non consente di fruirne in quanto minaccia pioggerella.
02-Il Rifugio Roma a m 2276
Dal Rifugio decidiamo di proseguire e visitare il MalerSee seguendo ancora il n. 1.
03-Sono a monte del Rifugio, verso il MalerSee
Dopo un tratto in falsopiano il sentiero si abbassa un poco per raggiungere il punto più transitabile di un corso d'acqua che scende impetuoso ed ha scavato una profonda forra. Lo si oltrepassa su ponticello, per poi risalire poco distanti dal profondo solco scavato dal torrente.
Più in alto il sentiero traversa a destra passando sotto le pareti di una elevazione. Il traverso avviene su una pietraia grossolana (anche qui il fondo è stato lastricato con le pietre più lisce e stabili: dimentichiamo per un giorno i mobili ghiaioni friulani del tipo Coglians o Bivera!).
04-Il traverso sui massi colorati
Sulla superficie dei massi sono molto frequenti i licheni di più colorazioni. Spicca tra gli altri il lichene di un brillante colore giallo. Anche quassù pascolano mucche, probabilmente della malga presso il bivio col n. 8, anche se in verità di erba ce n'è poca. Lasciata perdere la continuazione del n. 1 per il Monte Nevoso, prendiamo la deviazione a destra e ci avviciniamo ad uno sperone di roccia che viene doppiato su una aerea cengia.
05-Sulla cengia poco prima della conca del MalerSee
Sembra studiata scenograficamente questa svolta che lascia apparire improvvisamente la conca del lago poco sotto. Pochi metri di discesa e siamo in riva al MalerSee, piccolo lago alpino a 2500 metri di quota, uno dei numerosi laghetti del Parco Naturale delle Vedrette di Ries-Aurina.
06-Il MalerSee tra cielo e nubi
07-Sulle sponde del MalerSee a 2500 m
Il luogo è frequentato anche da alcune famiglie che si apprestano a fare ritorno in quanto ora è iniziato a piovere. Noi ci attardiamo un po' di più nell'attesa di un piccolo scorcio di sole che arriva ma è di breve durata.