Avvicinamento
Dalla statale n.13 Pontebbana entrare a Dogna, attraversare il ponte sul Fella e prendere a sinistra la strada per Balador e Prerit di Sopra, lasciando a destra la rotabile principale che risale la
Val Dogna. Dopo avere oltrepassato la zona dei prefabbricati ed il viadotto dell'autostrada si raggiunge Prerit di Sopra dove, sulla destra, ha inizio il percorso (m 467, parcheggio lungo la strada poco prima del cartello indicatore).
Descrizione
Il sentiero naturalistico Prerit - Mincigos - Morosine, recentemente realizzato dal comune di Dogna, utilizza il segnavia CAI n.602a fino a
Mincigos dopodiché risale fino alle fortificazioni in località "Le Morosine" attraverso una mulattiera non segnalata. Il percorso, fornito di 11 cartelli, offre al visitatore molteplici spunti di osservazione riguardanti flora e fauna dei boschi del Canal del Ferro, vita degli antichi borghi e testimonianze di guerra.
Si inizia quindi a risalire all'interno di una boscaglia termofila formata prevalentemente da
pino nero,
carpino nero ed
orniello. Quasi subito la mulattiera lambisce la vecchia sede ferroviaria in corrispondenza di una galleria riprendendo poi quota con una serie di ampie svolte. Dal cartello relativo al
faggio, il bosco va arricchendosi di questa essenza che diviene ben presto la specie predominante. La mulattiera continua a salire con pendenza gradevole ed omogenea, rinforzata in alcuni punti da tratti superstiti di muretti a secco. Sulla lettiera a maggio permangono ancora gli
anemoni ed il
latiro invernale mentre nelle radure fiorisce già il
citiso peloso. Oltre la metà della risalita, il bosco presenta alcune schiarite dalle quali ci è finalmente consentito ammirare il panorama sulla valle del Fella e sui monti della destra orografica. Nell'ultimo tratto, attraverso un boschetto di
noccioli, ci si porta alla stazione superiore della teleferica e sui prati di
Mincigos, dove fiorisce in buon numero la
primula odorosa. Da questo aperto balcone si apre una bella visuale sulle severe pendici della cresta che dallo Zuc del Bor si protende a nord verso il
monte Chiavals e le Crete di Gleris.
Alle prime case del borgo si abbandona il segnavia CAI n.602a che risale verso
forcella Mincigos e ci si dirige verso il casolare a monte del pendio erboso. La prosecuzione è sulla sinistra dove un cartello presenta alcune note storiche sull'antico sfruttamento minerario della zona e sul sistema difensivo "Le Morosine" che ci apprestiamo a visitare. Dal cartello si prosegue a sinistra su un sentiero non segnalato (la traccia può non essere evidente in presenza di erba alta), arrivando ad un nucleo di ad
un nucleo di case diroccate. Nel boschetto oltre il borgo fioriscono l'
acetosella e le
colombine e non è raro imbattersi in qualche innocuo
orbettino. Dopo le case, la mulattiera risulta un poco rovinata dai franamenti e dall'attraversamento di alcuni solchi torrentizi superati i quali riprende ben marcata. Ancora un traverso che corre su un dirupo molto alto e si raggiunge la località Le Morosine (ultimo cartello) dove è ubicato il grandioso ingresso della galleria di guerra con la targa che riporta il nome e i due fregi circolari. La galleria, che può essere percorsa con l’aiuto di una torcia, si apre sull’altro lato con una serie di finestroni affacciati su un caotico bosco. A queste enormi feritoie si può giungere anche dalla piattaforma circolare presso l’ingresso, seguendo le tracce sulla sinistra.
Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.
La Linea fortificata dei Plans
L'escursione a Mincigos e alla galleria Le Morosine, data la brevità del percorso, può essere facilmente abbinata alla visita di un ulteriore complesso fortificato: la linea difensiva dei Plans. L'opera, realizzata tra il 1915 e il 1916, è stata ripristinata dal Comune di Dogna nell'ambito del progetto di valorizzazione dei siti legati alle vicende della Grande Guerra. Si tratta di una linea trincerata, ancora molto ben conservata, che si trova lungo la strada della
Val Dogna, a circa 13 km dal fondovalle e poco prima della galleria presso il ponte sul Rio Bianco. La percorrenza stessa della lunga rotabile già ci mostra i segni di una inequivocabile origine militare. Tra le tante testimonianze spicca senz'altro la monumentale stazione di arrivo della teleferica di Chiout.
Lasciata dunque l'auto lungo la strada, in località Stavoli dei Plans (m 1000 circa), ci si avvia verso il cartello illustrativo con la mappa dettagliata della fortificazione assieme ad alcune note storiche. Si sale ora sulla destra fino a raggiungere la costa Brusinizze dove ci appare il primo tratto della trincea. Tralasciando per il momento la prosecuzione verso l'alto, ci si tiene ancora a destra per andare a visitare la parte bassa dove un corridoio blindato, la cosiddetta "Galleria dei Fucilieri", riporta alla sede stradale. Dopo essere ritornati sui propri passi si può proseguire la visita percorrendo interamente la trincea dall'interno. Camminamenti e gallerie sono percorribili per un buon tratto e ci occuperanno non meno di un'ora per visitare tutte le postazioni e le diramazioni. Il ritorno può avvenire all'esterno, utilizzando il sentiero che scende a fianco della linea difensiva.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri della Memoria