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    Anello del monte Bernadia da Sedilis
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM19

Anello del monte Bernadia da Sedilis

Avvicinamento

Tramite la strada statale n.356, o più direttamente, piegando a destra dalla statale n.13 Pontebbana, all’altezza di Tricesimo, si giunge a Tarcento. Dalla zona centrale del paese si seguono le indicazioni per Sedilis proseguendo fino al piazzale della chiesa presso la quale si può parcheggiare (m 412, cartello indicatore dei percorsi).

Descrizione

Dal piazzale si imbocca la stradina cementata che sale a fianco del cartello e la si segue fino ad incontrare un segnavia in legno con un'ellisse verde (indicazioni per Forte del Bernadia, via "I Stai") che ci indica di lasciare la pista a favore di un sentiero che si stacca sulla destra. Ha inizio qui la salita che ci permetterà di superare la ripida scarpata meridionale del Bernadia, ed infatti la traccia prende subito ad inerpicarsi sulle pendici boscate del monte. Con una serie di svolte su terreno non sempre agevole ci si innalza destreggiandosi tra affioramenti rocciosi. Uno di questi, a forma di banconata, deve essere superato affrontando un piccolo gradino un poco più ripido. Si traversa successivamente a destra costeggiando una balaustra in legno poi la salita riprende decisa, sempre all'interno del bosco formato prevalentemente da acero di monte, aceri campestri, castagno, orniello, carpino nero, roverella. Infine, dopo un ultimo strappo presso una macchia di noccioli, si esce nei pressi di una radura con stavoli (m 722) dove termina questa prima parte del percorso.
Imboccata la pista di servizio ci si innesta a destra sulla strada asfaltata che sale da Sedilis, ma la si abbandona al primo tornante per imboccare la sterrata con divieto di transito che si stacca a destra. Alcuni cartelli lungo il percorso evidenziano come la zona sia interessata da fenomeni di carsismo, rilevabile dalle rocce solcate che affiorano. Superate due vecchie costruzioni militari si raggiungono le batterie permanenti del monte Pocivalo (m 791, interessante punto di osservazione). Qui si incontrano i segnavia gialli appartenenti al percorso D dell'Alta Val Torre ed anche i classici segnavia bianco rossi che ci guideranno per tutto l'anello. Proseguire, quindi, per sentiero in direzione nord ovest rientrando subito nel bosco dove si procede in quota su terreno ancora disseminato di affioramenti rocciosi. Dopo essere passati accanto ad una grande dolina (cartello) si esce in breve sul ripiano prospicente il monumento Faro e la fortezza di monte Lonza, il cui recupero è stato completato nel 2008 (m 852). Il panorama che si apre sulla pianura invita ad un momento di sosta per apprezzare il dettaglio che nelle giornate limpide si spinge fino al lontano gruppo del Piancavallo.
Riprendere ora la strada asfaltata in direzione di Villanova seguendola per circa 1400 m, fin dove le segnalazioni ci invitano a piegare a sinistra. La traccia, con percorso vario, asseconda le anse di questo versante perdendo progressivamente quota nel bosco. Si passa accanto ad un rudere presso un abete secolare per confluire infine in una mulattiera che porta alla frazione di Dolina (m 655). Seguendo la strada principale si esce dal borgo presso una locanda dove ci si tiene a destra su asfalto, raggiungendo il piccolo cimitero di Villanova. A questo punto è consigliabile proseguire ancora per pochi metri fino ad un punto panoramico aperto sulle catene montuose che racchiudono l'Alta val Torre. Ritornati al cimitero si imbocca la strada per Chialminis che però si abbandona subito per deviare a sinistra scendendo tra le case. Si seguano ora con attenzione i segnavia bianco rossi che, dapprima su pista e poi su sentiero, scendono ad innestarsi nella rotabile asfaltata che conduce a Borgo Vigant. Raggiunta piccola frazione (m 581, cartello illustrativo) ci abbassiamo sulla destra lungo una scalinata in pietra che conduce ad un punto di sosta. Qui si lascia per il momento il percorso principale per andare a visitare, ancora sulla destra, l'ingresso dell'abisso Vigant, recentemente attrezzato con una passerella che entra nella grotta fin dove questa si restringe. Una fotocellula collegata all'impianto di illuminazione fornisce la luce necessaria per osservare la parte più interna della cavità.
Ripreso il sentiero si supera una piccola dorsale poi si entra nel vallone di un affluente del Cornappo iniziando un bellissimo traverso a mezza costa tra i di castagni ai quali si aggiungono i noccioli e gli aceri di monte, in uno dei tratti forse più belli del percorso. Dopo avere intersecato il rio, che subito sotto precipita bruscamente, il sentiero guadagna nuovamente la strada asfaltata poco prima delle case di Borgo di Mezzo (m 622). Si attraversa la frazione insistendo poi in discesa fino al primo tornante dove si abbandona la strada principale per proseguire diritti verso Tamar. Il segnavia ci guida verso le case più basse del piccolo borgo dove la strada si esaurisce ed il percorso si riporta su sentiero. Non ci resta ora che risalire nuovamente al ripiano delle batterie del monte Pocivalo. Lo facciamo rientrando nella boscaglia disseminata di affioramentei calcarei e di vecchi camminamenti. Seguendo con attenzione i segnavia, che sono comunque frequenti e ben collocati, si sale in diagonale passando accanto ad una baita di caccia poi, dopo una specie di conca boscata, il sentiero disegna ancora alcune svolte sul fianco orientale del monte Pocivalo riguadagnandone ben presto la cima in corrispondenza delle batterie. Da qui fino al parcheggio si utilizzerà il percorso fatto all'andata.

Avvertenze

L'itinerario proposto utilizza per gran parte le segnalazioni dei percorsi circolari della Alta Val Torre al cui sito si rimanda per ulteriori approfondimenti.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Escursione
Mese consigliato
Novembre
Carta Tabacco
026
Dislivello
800
Lunghezza Km
15,5
Altitudine min
412
Altitudine max
852
Tempi
Dati aggiornati al
2018
I vostri commenti
  • 23/11/2021 Sentieri in ottimo stato (eccezion fatta per un paio di schianti di piccola entita') e ben segnalati. Il percorso � generoso di panorami, e la giornata di oggi ne ha regalati di vastissimi, sulla pianura e sui pendii di Cuarnan, Chiampon, Musi e Gran Monte. Uno spettacolo per gli occhi. Effettuata anche brevissima deviazione per la grotta Dovica, sulla strada per l'abisso Vigant. Unico neo del percorso: lunghi tratti di strada asfaltata, per fortuna non molto frequentati da veicoli.
  • 23/01/2019 Escursione del 20 gennaio. Giornata serena ma senza vento e freddo non troppo intenso. Anello percorso in senso orario, come proposto dalla guida, con un paio di varianti: 1. tra le case di Villanova, ipnotizzati dai segnavia biancorossi, abbiamo mancato la scorciatoia che ci avrebbe permesso di tagliare un buon tratto di asfalto depositandoci direttamente sulla strada per Borgo Vigant. I segnavia ci hanno invece condotti al Terminal Grotte (sentiero “D”), dove abbiamo imboccato la carrozzabile. 2. rientrando dal Pocivalo, anziché ridiscendere a Sedilis per il ripido sentiero dell’andata, abbiamo preferito seguire la strada asfaltata, usufruendo però della buona scorciatoia (tratteggio nero sulla Tabacco) che taglia l’ultimo tornante. In questo modo abbiamo allungato di un buon pezzo il cammino, ma abbiamo potuto godere tutti gli attimi di un intenso ed emozionante tramonto. Percorso con un discreto sviluppo kilometrico ma senza particolari difficoltà, con fatica concentrata nella salita iniziale, su sentiero ripido e che può risultare fastidioso se umido, specie in discesa. Per il resto tutto a posto e come da relazione, tratti di buon sentiero adeguatamente segnalato e di piacevole percorrenza si alternano a qualche pezzo su asfalto o pista, importante la cartina Tabacco per l’individuazione della direzione corretta nei numerosi bivi che si incontrano per via. Numerosi gli spunti di interesse: begli scorci panoramici sulla pianura e verso la cerchia imbiancata dei monti, le caratteristiche carsiche della zona, ben illustrate da qualche cartello didattico, la batteria del Pocivalo, il forte e il monumento ai caduti del Bernadia, il passaggio nei diversi borghi e soprattutto il grandioso e impressionante ingresso dell’abisso Vigant, dal quale oggi vediamo emergere, ben imbragati, due speleologi. Consigliabile nei mesi invernali e prima primavera, quando inizieranno le fioriture sarà senz’altro uno spettacolo! Mandi a tutti!
  • 13/12/2018 Fatto ieri con una bellissima giornata soleggiata ma piuttosto freddina.Bel percorso con tante cose da vedere e fotografare. Lunghetto, ma vale la pena. ben segnalato in ogni sua parte non presenta problemi.Buona vita a tutti
  • 09/12/2018 Anello del Bernadia in senso antiorario. Il sole va e viene e infine regala un bel tramonto sulle batterie del Pocivalo. Ambienti molto tranquilli, nei borghi che sembrano quasi deserti c'è però chi fa legna e chi ha preparato gli addobbi natalizi. Lo scoop botanico è che all'ingresso dell'abisso Vigant, evidentemente riparato dagli sbalzi termici, fiorisce il Geranium robertianum. Mi ricordavo di fotocellule illuminanti presso l'imbocco della grotta che però non ci sono più. Nei tratti di strada che intercalano i boschi oggi non è passata neanche un'auto, solo alcuni cicisti. E' in ordine quanto a schianti, a parte un paio facilmente superabili.
  • 09/12/2018 Fatta oggi, l'attacco � piuttosto ripido,un po'problematico soprattutto in discesa..foglie bagnate,fango e sassi scivolosi.. Siamo rimasti un po' delusi dal fatto che il fortino fosse chiuso,per il resto bel giro,lungo e semplice,con scorci piacevoli sulla pianura e sulle montagne retrostanti.Consigliamo di munirsi di gps per dare una controllatina ogni tanto:ci sono dei vecchi sentieri/segnali cai che creano un po' di confusione,soprattutto nelle boschette (noi abbiamo fatto un "fuoripista"dalle parti di Tamar e accorciato tagliando fuori la grotta,causa nuvolone minaccioso verso mezzogiorno)e c'e' la possibilta' di 'personalizzare' il giro
  • 28/11/2017 Effettuato l'anello del Bernadia in senso orario partendo da Villanova, anzichè da Sedilis, con alcune varianti rispetto alla relazione di SN.In questo modo, cioè concentrando le cose da vedere nella mattinata (grotte, batteria Pocivalo, forte Lonza), contiamo di riuscire a gestire meglio il resto della giornata, corta, che potrebbe richiedere un rientro veloce. La prima parte, in destra orografica del torrente Cornappo, è completamente soleggiata, così possiamo dedicarci alle visite senza raffreddarci troppo.Ci incuriosisce la Grotta Dovizza, raggiungibile con deviazione dalla rotabile (cartello illustrativo della cavità e segnalazione sentiero geologico) mediante un sentiero segnalato con bolli rossi, richiedente da ultimo una risalita gradonata in cui fare attenzione sopratutto in discesa: della staccionata e del tratto di cavo ballerini disposti in questo tratto, non si può fare totale affidamento, per cui sono utilissimi i bastoncini! La grotta si apre con due ingressi poco distanti fra loro a 607 e 616 mt, lungo la quale scorre il rio Tanaloho. Con la torcia si accede dall'entrata superiore, dentro una fessura orizzontale, alta e stretta, fino al punto in cui il proseguimento è consigliabile solo agli speleologi. Fin qui è già uno spettacolo, la forma il colore e le caratteristiche delle rocce ... mi evocano le cavità intestinali umane, ed io ci sono dentro, in un viaggio fantastico! Con un tratto di asfalto e di sentiero "D" si raggiunge in breve il monumentale ingresso dell'Abisso Vigant. Ciò che si riesce a vedere è il primo pozzo, dove si gettano le acque del rio sopracitato, che qui si inabissa nel cuore della montagna. Orrendo buco nero, la cui percezione liquida si può avere sono con l'ausilio della torcia.Interessanti anche la batteria del Pocivàlo e l'ex forte del monte Lonza, ma sinceramente l'enorme spiazzo antistante e l'imponente opera di cemento per accedere al fossato non mi sono piaciute affatto, contrastano con il panorama pur ampio che da qui si gode e con quanto di naturale visto in precedenza.Dal monumento Faro "Julia", proseguiamo sulla strada a sinistra per incontrare subito la sterrata che continua verso oriente. Scopriamo così facendo che questa pista fa parte del sentiero "D", compresa in uno degli anelli della Val Torre. Il percorso, segnalato con i segni bianco-rossi e i cartelli dell'anello, ci guida fin sotto al ripetitore del M.Carnizza (860) che aggiriamo sulla sinistra. A questo punto la pista si trasforma in sentiero sempre ben segnalato e percorribile che scende nel bosco verso SE fino a sbucare sulla rotabile (paletti con catena), proprio dopo i 1400 metri menzionati nella relazione. Questo tratto non è rilevabile dalla cartina Tabacco. Da qui fino a Dolina con il sentiero segnalato "I" perdiamo quota nel bosco, passiamo accanto ad un rudere con abete secolare, confluendo infine sulla mulattiera (muretti a secco) per Dolina, ricalcando nuovamente la descrizione dell'itinerario SN. Consiglio la percorrenza oraria dell'anello, in quanto i segnavia sono più abbondanti e meglio disposti in questo senso, forse è questo il motivo per cui, la commentatrice precedente, ha avuto qualche difficoltà nel percorrerlo in senso antiorario. Grande soddisfazione per questo itinerario, le cui varianti descritte spero vengano presto confermate anche da altri escursionisti :). 27/11/17
  • 23/05/2016 Itinerario effettuato ieri come da Guida “I sentieri della Memoria”, ma con anello percorso in senso inverso. Questo permette di rientrare dal faro verso Sedilis senza ripassare necessariamente per Pocivalo. Percorrendolo in questo senso, bisogna però fare attenzione sul sentiero boschivo che da Dolina porta verso il faro: in un tratto di pineta, si deve ad un certo punto staccare per una traccia non molto evidente che sale verso sinistra, abbandonando il sentiero più marcato che prosegue dritto ma che non porta da nessuna parte (un albero schiantato sbarra poco dopo il cammino e, oltre a questo, il sentiero scompare).Abbiamo trovato il percorso alla lunga noioso, dal momento che si svolge prevalentemente su sentieri boschivi, che in alcuni tratti sono davvero piacevoli e fiabeschi, ma in altri invece scivolosi e poco agevoli. La foschia ci ha tolto in parte la soddisfazione di godere di un panorama che prometteva bene. Molto bello l’abisso, segnalo solo che la luce che avrebbe dovuto illuminare la parte più profonda, come descritto sulla guida, non funzionava, e si vedeva in fondo solo lo spaventoso buco nero! Interessante anche il forte monte Lonza, ben ristrutturato e visitabile, in cui è allestita una mostra fotografica sulla Prima Guerra.Segnalo inoltre che all’inizio del percorso, appena la strada cementata entra nel bosco e si fa sentiero, uno dei cartelli con l’ellisse verde era a terra, a pezzi.
  • 07/04/2015 Salito oggi fino al forte. Rispetto alla relazione di SN, segnalo la possibilità di accedere ad un punto panoramico lungo la sterrata che conduce al monte Pocivalo: una volta trovato il cartello che descive il carsismo, si prosegue fino ad incontrare un sentiero che si stacca verso destra (come riferimento c'è un'asse di legno su un grosso sasso) e porta ad un "balcone sul Friuli" con una vista spettacolare e la presenza di un cartello descrittivo.
  • 20/05/2014 Un piacevole ritorno su questo monte forse snobbato dagli scarpinatori, l’elevazione è modesta ma la vista che si gode dal faro lascia sempre stupiti; il percorso se pur semplice non è mai banale; bosco ricco di suggestioni, sentieri ben segnalati anche se a tratti la natura risvegliata la fa da padrona e in particolare nel tratto che da Villanova il sentiero entra nel bosco per uscire sulla strada asfaltata di Borgo Vigant, bisogna far finta di non sentire le ortiche e tener duro, dura poco. Pregevole la mulattiera lastricata che scende da Vigant all’abisso, a Dolina si è accolti da tre cani furiosamente abbaianti, fervono lavori di ristrutturazione; un cagnetto scatenato, e libero, anche a Tamar, paese fantasma.. Preferito rientrare lungo la strada asfaltata da Useunt, poco dopo Coceano si sta ripulendo la pista inerbita detta “vechie comunal”. La strada che sale a Sedilis da Tarcento è chiusa per lavori per cui il punto di partenza è raggiungibile da Nimis
  • 10/01/2014 Anello completo ieri,assieme ad Angelo.vertigo.Piacevolmente e umidamente immersi nella nebbia,ci siamo mossi in un bosco fatato,verde di muschio.Il bosco, nei pressi dello stavolo con l'abete secolare,è pesantemente colpito da una tromba d'aria.Numerosi schianti,ma il vegliardo ha tenuto duro.Abisso Vigant privo di illuminazione.Anche sul traverso seguente il vento ha compiuto strage.Un saluto a tutti
  • 01/04/2012 ANELLO DEL BERNADIA. L'ho percorso uno di questi giorni del mese di marzo. Lungo e facile. Segnalato in ogni dove (bravi quelli del Cai). Descrizione su libro e sito praticamente speculari. Boschi rilassanti e testimonianze storiche interessanti. Adatto per famiglie con bambini al seguito e suoceri alle calcagna. A causa della lunghezza del percorso, la risalita finale al Pocivalo, se non abituati, potrebbe favorire l'effetto "lingua penzolante a mò di cane da caccia". Passa però tutto in fretta se non ci lasciate le penne prima. Mandi frus. Graziano
  • 31/12/2011 Fatto oggi per chiudere degnamente un 2011 ricco di soddisfazioni escursionistiche. La giornata non era ideale, alla mattina faceva freddo anche se c'era calma di vento. Al pomeriggio la situazione era decisamente migliore e il Sole è riuscito a bucare le nuvole. Dal piazzale del forte Bernadia la vista sulla pianura e sulle montagne circostanti è emozionante, ma anche in altri punti del percorso il colpo d'occhio sul Chiampon e sui Musi è notevole. Mi dispiace solo di non aver avuto tempo per esplorare un po' l'abisso Vigant.Auguro a tutti un buon 2012 escursionistico! Mauro.
  • 02/01/2011 Percorso odierno, ben segnalato, opere di disboscamento e pulizia ramaglie su tutto il percorso circolare dal Pocivalo e Vigant. Ambiente meravigliosamente solitario e selvaggio.Loredana
Le vostre foto
  • L'ingresso dell'abisso Vigant
    23/01/2019 L'ingresso dell'abisso Vigant
  • La spianata del forte del Bernadia
    23/01/2019 La spianata del forte del Bernadia
  • L'ingresso superiore dal quale si accede alla Grotta Dovizza ...
    28/11/2017 L'ingresso superiore dal quale si accede alla Grotta Dovizza ...
  • L'interno della Grotta Dovizza. 27/11/17
    28/11/2017 L'interno della Grotta Dovizza. 27/11/17
  • Diversi cartelli rassicuranti di questo tipo sono posizionat ...
    28/11/2017 Diversi cartelli rassicuranti di questo tipo sono posizionat ...
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