Avvicinamento
Risalendo dalla pianura la Statale 13 Pontebbana, si imbocca il Canal del Ferro oltrepassando in successione Moggio e Resiutta. Giunti al rettilineo di Chiusaforte, circa 700 m dopo il viadotto autostradale, si devia a sinistra entrando nella frazione di Villanova. Qui si risale via Volanic che conduce alla parte alta del paese fino alla piazzola dove termina la strada (parcheggio, m 406).
Descrizione
L’escursione prende avvio davanti alle ultime case (n.civici 23 e 21) poco oltre le quali ha inizio un buon sentiero che sale in diagonale nella boscaglia. Oltrepassato il greto del rio Belepeit, nel tratto compreso tra due cascate, si procede nella medesima direzione incontrando un’ancona visibile anche dal fondovalle. In breve ci si innesta a sinistra sul segnavia CAI n.425 che traversa più in alto rasentando le impervie pareti rocciose del monte Belepeit. Oltre una successiva ancona il sentiero percorre una cengia comoda ma piuttosto aerea, affacciata in basso sul dosso che ospita la fortezza di Chiusaforte (vedi nota). Doppiato uno spigolo, con una successiva risalita si guadagna il bel ripiano degli
stavoli Polizza (m 745, fontana) dove lasciamo a sinistra il segnavia CAI n.425a che scende verso la gola del rio Cuestis. Il sentiero esce ora su pendici un poco più aperte, tra grandi esemplari di
pino nero e radure erbose nelle quali fioriscono a primavera le
eriche, il
citiso rosso e lo
cneoro. Lasciata a destra la deviazione non segnalata che sale verso il monte Belepeit si raggiunge la parte alta di un costone dove ha inizio un traverso nel bosco che lentamente va sfumando nella
faggeta. A quota 948 si incontra il bivio principale: entrambe le direzioni conducono alla conca di
Sot Cretis, quella di destra (CAI 425a) è forse un poco più diretta, ma noi ci teniamo invece a sinistra (CAI 425), calando ad incontrare il greto del rio Cuestis. Sull’altro lato i primi metri sono un poco rovinati, ma poi il tracciato, nuovamente comodo e ben marcato, prende a rimontare a larghi tornanti. Con andamento rettilineo il sentiero piega poi verso sinistra e raggiunge l'insellatura boscata posta subito a nord del
Piccolo Belepeit.
Dall'intaglio si scende in diagonale nel vallone del rio Simon, puntando al ripiano sospeso di
Conturate al quale si arriva con una perdita di quota di circa 200 metri (m 935). La radura ospita i ruderi di alcune stalle ed una piccola costruzione che il tempo sembra avere risparmiato. Dallo stavolo il sentiero perde leggermente quota per assecondare il profondo incavo scavato dal rio Canalotto il cui greto si attraversa senza difficoltà. Riguadagnata la quota persa si passa sopra un esteso franamento poi si traversa piacevolmente nel bosco attraversando un secondo alveo dove il sentiero risulta in più punti danneggiato. Si giunge così al trivio di quota 976, evidenziato da segnalazioni su un grande masso. Lasciato a sinistra il segnavia CAI n.424, che perde quota verso il greto del rio Simon, ci si tiene a destra salendo a svolte regolari nel bosco di
faggio. L'attraversamento del versante di sinistra orografica ci porta ad intersecare diversi piccoli impluvi stillicidiosi tra i quali vi è un piccolo rio che ha formato una serie di vasche nel greto roccioso. Dopo un successivo tratto di faggio il sentiero incontra un canalone con
mughi, addentrandosi in uno scenario dall'aspetto sempre più severo non tanto per le difficoltà, limitate alla ripidezza della salita, quanto piuttosto per la sensazione di solitudine e lontananza che si avverte. Ancora una costa boscata che si supera a svolte ed il sentiero esce definitivamente alla base della conca di
Sot Cretis, ricoperta da una fitta boscaglia di
mughi. In questo paesaggio particolare desta non poca sorpresa la vista del grande casermone di Sot Cretis le cui finestre ci appaiono in capo ad un dosso roccioso. Con un'ultima fatica, salendo lungo il sentiero liberato dagli arbusti, si aggira l'elevazione fino a guadagnare il ripiano su cui sorge l'edificio (m 1537). Il segnavia CAI n.425 prosegue ancora contornando la testata del vallone fino alla ben visibile forcella Fonderis ma per noi è giunto il momento di una meritata sosta prima di intraprendere la lunga discesa.
Imboccato il segnavia CAI n.425a che ha inizio sul lato opposto del casermone si raggiunge con qualche saliscendi lo spigolo della costa Mauron dal quale ci si affaccia nel vallone del rio Canalotto. Dopo un traverso sopra pinnacoli calcarei il sentiero inizia a scendere decisamente a svolte, portandosi poi sull'altro versante della valle. Si traversa sopra alti dirupi scendendo in diagonale fino a ritrovarsi sul filo della Costa Sgueire che più in basso scende a formare la
forcella Pedot (m 1230). La traccia appare a tratti inerbita ma le recenti segnalazioni ci guidano con sicurezza a calare a sinistra nel vallone del rio Agar de lis Tais. Dopo essere passati accanto ad una grande pianta di
pino nero, ad un tornante si inverte nuovamente la direzione per dilungarsi quasi in quota sul versante di destra orografica. L'incontro con il rio Agar de lis Tais è comunque rimandato di poco e dopo un tornante ci si accosta all'alveo scendendo per un tratto lungo il greto principale. Dopo avere attraversato un canale ghiaioso si rimonta sul versante opposto dove, con breve discesa, si raggiunge il bivio a quota 948 di cui si è già detto. Da qui fino a Villanova si utilizzerà il medesimo itinerario.
Il Forte di Chiusaforte
Ideale complemento alla escursione descritta è la breve visita al forte corazzato di Chiusaforte. Una strada sterrata, circa 1200 m prima di Villanova, si innalza a tornanti sopra la vecchia ferrovia, raggiungendo l'ingresso del complesso fortificato principale.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri della Memoria