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    Anello di Black Head
BlogSentieriNatura
mercoledì 21 giugno 2023
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Anello di Black Head

A sud della baia di Galway si trova uno dei paesaggi più caratteristici e insoliti d'Irlanda: l'altopiano calcareo del Burren (dal gaelico "luogo roccioso"). La vasta area carsica mostra enormi campi fessurati da crepe e fossette entro le quali trova ospitalità una variata flora, legata ai substrati calcarei. Un tempo l'area non era così nuda e desolata come appare oggi, ma frequentata da antichi abitatori. Poi l'erosione ha tolto l'humus che rivestiva le placche lasciandoci l'odierno paesaggio lunare. Lo percorriamo nel settore della Black Head.
Raggiungiamo la località Fanore. Può risultare difficile parcheggiare nelle strette stradicciole e davanti alle abitazioni private. Abbiamo risalito così un tratto della stradicciola ben oltre la chiesa fino a trovare uno spiazzo adatto. Dal punto di parcheggio abbiamo ripercorso la strada in senso contrario a piedi in leggera discesa. La bella via asfaltata percorre una valletta incassata tra due rilievi carsici, seguendo il corso del fiume Caher che corre alla nostra destra e dal quale siamo separati dal muretto a secco. Superiamo nuovamente la chiesa alla nostra sinistra e raggiungiamo la strada principale in vista dei prefabbricati di Fanore, luogo assai frequentato dagli amanti del windsurf. Superiamo su ponticello a destra il corso del Caher. Lasciamo la strada per la pista a destra che si inoltra tra alcune belle casette (espliciti cartelli o massi disposti davanti ai muretti segnalano il divieto di parcheggiare).
01-Ordinato paesaggio irlandese01-Ordinato paesaggio irlandese
02-Caratteristiche pendici calcaree02-Caratteristiche pendici calcaree
Alla fine lasciamo la pista per il sentierino (segnavia, uno giallo e uno rosso per Black Head) attraversando prati oggi fioriti ad orchidee e molto altro. Davanti a noi il mare, ma sulla destra il rilievo carsico del Doughbranneen (m 314) ci riporta alla mente altezze ed aspetti quasi dolomitici. La pista inerbita procede in falsopiano, comoda e larga. Vi affiorano rocce calcaree e dello stesso materiale sono composti gli alti muretti a secco. Alcune linee di muretti intersecano perpendicolarmente i versanti. Oltrepassate cancellate che delimitano allevamenti di bovini e cavalli, arriviamo a un punto aperto panoramico sulla lingua rocciosa protesa sul mare alla nostra sinistra. Ad un cancelletto, dove la strada inerbita si stringe notevolmente per proseguire al Faro, la lasciamo e prendiamo la direzione del muretto in pietra che sale longitudinalmente oppure la traccia presente pochi metri dopo. Risalendo liberamente attraversiamo placche carsiche che formano tavolati dapprima ripidi poi più pianeggianti fino ai resti ben conservati del forte celtico Cathair Dhun Irghuis o Caherdoonerish risalente ai primi secoli d.C., utilizzato fino al Medioevo con la funzione di proteggere gli allevatori e il bestiame.
03-Forte celtico Cathair Dhun Irghuis03-Forte celtico Cathair Dhun Irghuis
L'enorme tavolato carsico si estende fino alla base della successiva altura davanti a noi, la sommità del Doughbrannen (m 314). Percorriamo il tavolato in leggera salita traversando in successione gradini rocciosi bassi su cui trovare il varco migliore, e ripiani in parte erbosi, ma soprattutto lastricati dalle enormi piastre carsiche. Dopo l'ultimo ripiano la cima è quasi pianeggiante, abbastanza erbosa, e ospita un tumulo, eretto come punto trigonometrico.
04-La distesa del tavolato carsico del Doughbranneen04-La distesa del tavolato carsico del Doughbranneen
05-Linee di mura intersecano il tavolato carsico05-Linee di mura intersecano il tavolato carsico
06-Tumulo segna la cima del Doughbranneen06-Tumulo segna la cima del Doughbranneen
L'escursione prosegue nella direzione opposta scendendo in modo analogo alla salita su piccoli ripiani coperti da piastroni, alternati a piccoli salti più ripidi e tappetini erbosi. Al punto piu basso, 60 m piu sotto, attraversiamo una pista e siamo alla grande e piatta sella contornata da muretti a secco da attraversare nelle aperture. Dalla selletta continuiamo in maniera analoga su tavolati fino alla cima successiva del Gleninagh Mountain (m 316). Notiamo come ci siamo allontanati dalla prima quota dal tumulo. Ora liberamente, seguendo il tracciato gps, si divalla traversando una serie di campi solcati. Sicuramente risulta assai più comodo camminare sulle lastre carsiche piuttosto che sulle discontinuità erbose della brughiera. Senza percorso obbligato raggiungiamo una pista sterrata per poi scendere a destra fino a ritrovarsi sulla strada che percorre la valletta del Fiume Caher.
07-Le pendici del Gleninagh Mountain07-Le pendici del Gleninagh Mountain
08-Pascoli ed affioramenti rocciosi lungo la discesa08-Pascoli ed affioramenti rocciosi lungo la discesa
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