Avvicinamento
Dalla
valle del But, all'altezza di Cadunea, si risale il
Canal d'Incarojo in direzione di Paularo, ma prima di arrivare al paese si prende a sinistra per Rivalpo. Con una serie di strette svolte si giunge al borgo dove si seguono le indicazioni per il
monte Tersadia. Oltrepassata la chiesa, si rimonta una stretta stradina fino al divieto di transito accanto al quale si trova un piccolo spazio per il parcheggio (m 1060).
Descrizione
L'escursione ha inizio sulla strada asfaltata di servizio alle malghe che si trovano più sopra. La rotabile compie un primo largo tornante portandosi poi verso la costa della malga Albareit di Sotto. Qui la vegetazione arborea si dirada lasciando spazio sulla destra ad una radura che ospita una piccola pozza. Al tornante che segue si incontra a sinistra il sentiero che proviene da Cabia (possibile variante) mentre il nostro percorso, ancora su strada, compie una lunga diagonale. Arrivati in vista della casera Valmedan di Sotto (m 1365) è necessario risalire ancora una serie di svolte più strette, abbreviabili con tratti di sentiero. Al bivio dopo i tornantini, con una breve deviazione a destra, possiamo raggiungere il ripiano di casera
Valmedan Alta (m 1586), con annessa stalla. Di fronte alla casera si stacca anche il sentiero per la cima del
Tersadia. Noi invece ritorniamo al bivio dove prendiamo nella direzione opposta proseguendo su pista. Questa si alza con un doppio tornante raggiungendo una svolta panoramica dalla quale si possono osservare il ripiano della casera appena visitata e il monte Tersadia con la mulattiera militare. Segue un lungo traverso alle pendici della cima Valmedan, prevalentemente all'interno della
abetaia. Finito l'aggiramento della cima, ci appare alla vista la
casera Cucco di Sopra (m 1636). A questa si arriva in breve percorrendo la larga ansa che passa sotto la selletta quotata 1676. Dalla casera si prosegue, ora su sentiero, salendo in diagonale nella fascia dei
mughi.
Aggirata la prima costa, si lascia a sinistra il segnavia CAI 409 diretto verso Arta, e si imbocca il 408a sulla destra. Si sale ancora per poco, ma poi inizia un ulteriore piacevole traverso nel grande ripiano sommitale, tra lembi di prateria e
mughi, poco sotto il ripetitore. Ci si innesta ora nel solco di una valletta che va risalita senza grandi pendenze, passando tra piccoli dossi e avvallamenti. Si esce così nei pressi della cima, in una posizione che offre già un ragguardevole panorama. Ancora un piccolo sforzo e si arriva sul tradizionale punto di arrivo del
monte Cucco (m 1804) con la caratteristica croce in ferro battuto. In presenza di neve assestata l'escursione può essere effettuata anche con le ciaspe.
Per il ritorno si seguirà il medesimo itinerario.