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    Anello del monte Chila da Stolvizza
    Prealpi Giulie
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    Anello del monte Chila da Stolvizza
    Prealpi Giulie
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    Anello del monte Chila da Stolvizza
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    Anello del monte Chila da Stolvizza
    Prealpi Giulie
SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello del monte Chila da Stolvizza

Avvicinamento

Il percorso ha inizio da Cernapenc, piccolo nucleo della Val Resia, a cui si giunge risalendo la strada che da Resiutta si inoltra nella valle. Raggiunta Stolvizza occorre scendere al ponte sul torrente Resia e risalire gli stretti tornanti parcheggiando presso la cappelletta sulla destra, dove la strada si fa rettilinea (m 655, segnavia CAI n.732).

Descrizione

Una cappelletta ed alcuni stavoli segnano il punto dove si stacca a destra la pista che sale a Glivaz. La imbocchiamo seguendone per un tratto il tracciato, poi i segnavia del CAI 732 ci indicano la possibilità di deviare a sinistra sul sentiero. Lasciata la pista, si sale con qualche svolta nel bosco per poi portarsi a sinistra sul tracciato della originaria mulattiera che ora emerge dalla lettiera, larga e ancora sorretta dai muretti. In breve si confluisce nuovamente sulla pista che si segue a sinistra incontrando dopo poco un primo casolare affacciato sul tratto intermedio della Val Resia. Ancora pochi metri e si passa sotto le case di Glivaz inferiore (m 924), edificate su una panoramica costa. Superate le ultime case, ad una piccola ancona, si può notare come l'antica mulattiera continuasse entro un doppio filare di faggi. Purtroppo questa parte del sentiero è ora intersecata dalla pista che ha sostituito il vecchio tracciato con una stretta serie di svolte. Da queste ci si affaccia una prima volta a sinistra sul fondovalle dove si notano in basso le case di Coritis ed una seconda volta a destra sulla parte inferiore della Val Resia. Esauriti i tornantini, la strada attraversa una zona pianeggiante sul cui lato destro è ubicato Glivaz di Sopra (m 999), le cui case sono state in gran parte ristrutturate.
Arrivare fin qui può essere la meta ideale per una piacevole passeggiata, adatta anche ai meno allenati. La nostra escursione prosegue invece verso monte, innestandosi sul sentiero che costeggia un dirupo. Per poco ci si mantiene a ridosso del crinale che costituisce un buon punto di osservazione sulla testata della Val Resia e sulla conca di Malga Coot. Dopo un primo tratto dalla pendenza marcata, il sentiero riprende un andamento più regolare a comode svolte. Ora immersi nella faggeta risaliamo al punto che segna il bivio principale del nostro piccolo anello: la cappella del Chila (m 1266), costruita nel 1874 per il culto dei valligiani e restaurata nel 2010. Durante il primo conflitto mondiale vi venivano celebrate funzioni religiose anche per i militari impegnati nella zona. Tenendosi a destra rispetto alla cappella ci si innesta sul segnavia 732a che sale in diagonale in un bosco punteggiato a primavera dalla fioritura della dentaria gialla. Il sentiero passa accanto ad una grande cisterna risalente alla Grande Guerra (iscrizione del 1914) e da questa, in pochi minuti, raggiunge il crinale (segnavia 731 732) che separa la Val Resia dalla valle di Uccea. Lo si segue a sinistra percorrendo un piacevole tratto tra macchie di bosco, radure e sambucine. In moderata salita si rientra nel bosco di faggio, passando accanto ad alcune maestose piante che precedono solo di poco i ruderi di casera Chila (m 1346). Per visitare la cima del monte Chila, prima dei ruderi piegare a sinistra per seguire la traccia che si ritrova dopo poco. Compiuta qualche svolta nel bosco, si esce sul cupolotto sommitale del monte Chila (m 1419), caratterizzato da cespi erbosi accompagnati dalle fioriture della primula odorosa e della genziana primaticcia . Dopo un’occhiata al lungo crinale che si snoda nelle due direzioni, non dimentichiamo di osservare i numerosi solchi di trincee che ancora segnano la cima. Ridiscesi sui nostri passi fino alla casera Chila, si prosegue lungo il sentiero principale attraversando una macchia di abete rosso fino ad arrivare in pochi minuti ad un bivio segnalato. Qui imbocchiamo a sinistra il ritrovato segnavia 732 che ci riporterà alla cappella, dapprima in falsopiano e quindi a mezza costa sulle boscate pendici settentrionali.
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
027
Dislivello
700
Lunghezza Km
10,4
Altitudine min
655
Altitudine max
1419
Tempi
Dati aggiornati al
2013
I vostri commenti
  • 10/10/2021 Confermo la recensione di Daniele, sentieri comodi e a posto, per un buon pezzo su strada forestale. La via per la vetta va trovata una un po' per intuito e un po' cercando gli ometti.Escursione in giornata ventosa e decisamente fredda ma il panorama vale la fatica.
  • 03/06/2021 Stretta e tortuosa la strada che arriva fino all'inizio del percorso! Vale la pena però di arrivare fin qui. Il sentiero è in ottimo stato e ben segnalato; tutta la salita si svolge nel bosco, al fresco dal sole cocente, ma regala comunque dei panorami a mezza strada - bellissima vista sul monte Sart, e sulla Val Resia. Discorso a parte va fatto per la salita al monte Chila, poiché qui il sentiero non è segnalato; dai resti della malga bisogna seguire gli ometti in pietra che qualche mano gentile ha posto all'inizio della risalita. Non c'è una traccia definita all'inizio, ma mano a mano che si sale si trova un sentiero deciso che arriva fino alla cima erbosa. Bellissima visuale sul Canin, che sta proprio di fronte e, sull'altro lato, dei Musi.
  • 23/05/2017 Escursione di ieri 22/05/17 scelta anche come test non impegnativo per un problema a una gamba che mi ha stoppato per un po'. Ho percorso l'itinerario seguendo quel "vangelo" della montagna che è SN. In effetti chiunque voglia e possa muoversi può farlo perchè privo di difficoltà. L'anello nella zona "alta" l'ho percorso, in coerenza con SN, in senso antiorario per cui per giungere in cima ho preso a Sx pochi piccoli mt. prima dei ruderi della Casera Chila ove c'è un piccolo ometto. Le ulteriori indicazioni già riportate valgono in pieno, compreso ceppo e ometto sovrastante. Ammirato il panorama sono ridisceso procedendo poi direttamente per il falsopiano della dorsale a naso (ma non ci si perde) fino al cartello ove si prende il 732 che porta giù alla Cappelletta. Una breve sosta in quell'angolo di pace e ben tenuto che è Glivaz di Sopra e poi giù a Cernapenc. Mandi a duç.
  • 14/05/2017 Escursione effettuata oggi 14/05/2017. Dopo giorni di piogge intense, e con un meteo incerto per il pomeriggio. Percorso “facile”, privo di punti esposti su dirupi o zone particolarmente scivolose. Tutto come da puntuale relazione di SN, senza alcun problema (la parte più impegnativa è la strada da Stolvizza a Cernapenc). Per salire alla cima del M.te Chila, una buona traccia parte sulla dx subito dopo l’ultimo rudere, per poi piegare decisamente a sx; quando intercettate un ometto posato sopra un ceppo, siete sul percorso giusto. Escursione che merita fatta; dalla cima M.te Chila vista a 360°. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 29/10/2014 Bella meta per una camminata anche autunnale, finché il clima lo consente: dopo Stolvizza c'è un avviso di chiusura della strada nel periodo invernale e in presenza di ghiaccio. La temperatura prossima allo zero mi impensierisce, ma i tornantini in discesa e risalita per Cernapenc per ora sono a posto. Il percorso è quasi interamente nel bosco con visuali ridotte (la più notevole dalle casere Glivaz inferiori); salita comunque piacevole e senza difficoltà. Nonostante il versante N il sole riesce a filtrare nella faggeta quasi spoglia, e inseguendo i tiepidi raggi al bivio continuo sul sent. 732, che lascio in ultimo per puntare alla vicina cresta: i rud. di c.ra Chila giacciono poco più in basso sul lato S, e la breve salita alla cima è ormai intuitiva. La cima erbosa è molto panoramica, e data la sua posizione permette di ammirare in particolare il gruppo Sart-Canin.
Le vostre foto
  • Sart dal m. Chila
    29/10/2014 Sart dal m. Chila
  • Canin dal m. Chila
    29/10/2014 Canin dal m. Chila
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