Avvicinamento
Da Illegio (frazione di Tolmezzo) proseguire risalendo il vallone del rio Frondizzon fino al suo termine in corrispondenza
insellatura prativa di
Pra di Lunge (m 917, parcheggio lungo la strada). La rotabile presenta alcuni tratti sconnessi ed è spesso soggetta a lavori di manutenzione per cui si consiglia di chiedere informazioni sulle condizioni di percorribilità.
Descrizione
Il nostro itinerario ha origine dalla bellissima radura di Pra di Lunze, situata alla testata della valle del rio Frondizzon. Nell'aperto spazio prativo fioriscono tra maggio e giugno
botton d'oro,
primula farinosa,
biscutella,
citiso peloso e
citiso rosso mentre sullo sfondo del grande pascolo possiamo riconoscere le vette del
monte Tersadia e del
monte Sernio. Percorsi pochi metri lungo la strada asfaltata si incontrano a destra (est) le indicazioni CAI per il segnavia n.412. Si inizia lungo una specie di solco, entrando poi in un ombroso bosco di di
faggio al quale si associano piante di
abete rosso e
acero di monte. Ora sul tracciato di una vecchia pista forestale si traversa in lieve salita, compiendo qualche svolta fino a giungere in corrispondenza del bivio con il n.412a (breve variante che si ricongiunge dopo poco). Il percorso, ormai divenuto sentiero, si impenna e diventa una esile traccia che traversa su pendio inclinato, tenendosi prevalentemente sul ciglio di una scarpata. Dopo il raccordo con il 412a, poco evidente, il sentiero si porta su terreno più comodo dove prosegue traversando ancora in direzione della dorsale sud del
monte Palavierte. Tratti orizzontali si alternano a qualche breve strappo nel silenzioso bosco di faggio che ricopre le pendici del monte. In corrispondenza dell'incontro con alcune fasce rocciose che intersecano il sentiero, si arriva ad una evidente costa boscata in località Cuei di Fur, poco sopra i 1200 m di quota (vecchio capanno in legno). Tra maggio e giugno le fioriture primaverili della faggeta sono limitate agli ultimi
anemoni e la lettiera si ricopre di una densa copertura di
epimedio. Pochi minuti dopo il sentiero raggiunge una zona caratterizzata dalla presenza di grandi macigni che creano una specie di labirinto naturale. Esplorando i dintorni con maggiore attenzione si potrà apprezzare la profonda spaccatura che separa questi enormi massi dal corpo della montagna. A quota 1276 il sentiero aggira uno spigolo per affacciarsi definitivamente sul vallone che scende dalla forcella tra il
monte Palavierte ed il
Cuel Mauron. Il cambio di visuale è sottolineato anche da una repentina trasformazione della vegetazione arborea che dalla faggeta passa alla boscaglia di
pino silvestre, orniello e sorbo montano. Ad un tratto più aperto, tra cespugli di
pero corvino e
mugo, segue il rientro nel bosco ad alto fusto dove ha inizio la ripida risalita del vallone. Con pendenza decisa si prende quota rapidamente fino ad incontrare una fascia rocciosa che costringe il sentiero a spostarsi sulla destra. Proseguendo ancora nella salita si esce definitivamente dal bosco per entrare nell'orizzonte degli arbusti, qui dominato dal
mugo assieme a
sorbo degli uccellatori,
ginestra stellata e bassi
larici. Volgendo lo sguardo indietro già da qui si ha un buon colpo d'occhio sull'
Amariana. Poco prima di arrivare alla ormai visibile forcella, ci si porta sulla sinistra raggiungendo la base di una specie di canalino roccioso invaso da mughi. Seguendo le segnalazioni si sale sulla destra rasentando le rocce poi si guadagna una insellatura. Da questa si prende a sinistra incontrando un piccolo salto roccioso che viene superato senza problemi. In breve ci si ritrova sulla stretta cima del
monte Palavierte (m 1785, piccola croce, libro di vetta,
ampio panorama). Sulla sommità, non molto frequentata stando alle firme del libro di vetta, si possono osservare il
rododendro nano ed il
ranuncolo ibrido. Dalla cima lo sguardo spazia a 360 gradi, in particolare sulle Alpi Carniche Orientali e sulle Giulie italiane che qui si vedono da una prospettiva insolita.
Dopo essere ridiscesi alla base del canalino roccioso, si può ampliare l'escursione con la visita alla vetta del
Cuel Mauron. Tale deviazione si svolge per tracce con il superamento di un breve passaggio sulle roccette terminali che richiede cautela e sicurezza di piede. Si segue una traccia indicata inizialmente da un ometto di pietra, che punta alla forcella soprastante. La traccia guida agevolmente tra i passaggi migliori fino alla sella, oltre la quale appare il dirupato crinale delle Crete di Palasecca ed il monte Sernio. Sul solitario intaglio, gruppi di
ranuncolo alpestre e
rododendro nano fioriscono nelle fessure tra le rocce. Sempre per evidente traccia, si risale un costone tra i
mughi e, tramite un breve canalino roccioso, si guadagna la cresta. Questa è inizialmente facile e ben articolata ma poi si arriva ad un tratto verticale che deve essere aggirato a destra oppure a sinistra. La variante di sinistra è un poco più esposta e deve essere affrontata con cautela. Riguadagnata la cresta, su terreno nuovamente comodo, si perviene alla cima del
Cuel Mauron (m 1814, piccola croce,
panorama più ampio, aperto anche verso le Giulie). La natura più rocciosa di questa appartata cima ospita la sobria fioritura della
draba a fiori bianchi. Ritornati con attenzione sui propri passi fino al bivio per il il
monte Palavierte, compiere l'escursione all'indietro per tornare al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Silenzio