Panarea è la minore delle Sette Sorelle Eoliane e la meno elevata (raggiunge 421 metri con la Punta del Corvo). Da Lipari l'aliscafo per Panarea compie alcuni scali prima di arrivare alla meta e la durata del viaggio è di una ora. Il paese è tutto concentrato attorno al porticciolo. Le piccole case bianche, ben sistemate, mostrano i loro cancelli azzurri e i tipici balconi eoliani. Il percorso da farsi è quasi obbligato: al primo bivio poco dopo il porto troviamo le due indicazioni su piastrella di ceramica per Calcara e Cala Junco. Prendiamo per Calcara inoltrandoci lungo le strettissime stradicciole con molti locali e negozi per turisti. La parte più prossima al porto è invasa da Apecar, minuscole auto elettriche e ciclomotori che si ingorgano negli stretti vicoletti dove girano numerosi turisti. Ma dopo pochi minuti si prosegue molto più solitari tra villette bianche ben intonacate in un percorso quasi obbligato che più in alto diventa sentierino cementato. All'intersezione con un tornante di strada asfaltata, una piccola indicazione a destra su un sasso ci indica la direzione per la spiaggia di Calcara.
01-La spiaggia di Calcara con Stromboli sullo sfondo
02-La costa settentrionale di Panarea a picco sul mare
Senza scendere fino alla riva ci si può inoltrare nella deviazione solo per pochi metri per avere un bell'affaccio sulla spiaggetta sottostante. Talvolta sono attive le fumarole, sia in terra che in mare, ma oggi non se ne vede traccia. Stromboli, nel frattempo, ha eruttato un pennacchio nero. Proseguiamo in salita sulla stradina cementata, già all'interno nella macchia, con affacci su Stromboli e sugli scogli al largo di Panarea. Un vecchissimo cartello della Riserva Naturale Orientata e altrettanto vecchissimi cartelli in legno indicano di lasciare la strada a favore del sentiero che inizia con una scalinata, subito molto ripida (è un classico su queste isole!). L'ambiente è splendido, molto ricco di fioriture, tra le quali cisti bianchi e rosa, pedicularie, tante eriche arboree e immancabili lentischi. Man mano che ci si alza, approfittiamo di qualche momento di pausa per vedere il mare circostante costellato da numerosi isolotti. Il versante scosceso di Panarea forma interessanti pinnacoli rocciosi. Si prosegue sfiorando alcuni intagli a picco sul mare: i più esposti sono stati protetti da una piccola staccionata. Intercalando alcuni tratti orizzontali a brevi strappi in salita arriviamo sulla cresta coperta da fitta vegetazione, moltissime eriche e la viperina viola. Sta ora scendendo un gruppo di stranieri con guida. La salita finale a Punta del Corvo si svolge dapprima su un sentiero più articolato ed infine su terra battuta. Oggi la giornata è secca e il terreno è piuttosto polveroso. Dal crinale poco prima della cima, la vista si apre sui due lati di Panarea, riusciamo a scorgere Salina, Vulcano e Filicudi. La sommità di Punta del Corvo si trova a 421 metri ed è frequentata, oltre che da noi, anche da alcune libellule in volo.
Si continua ancora per un tratto in cresta in falsopiano. Al bivio abbiamo preso a destra: ciò ci consentirà di proseguire lungo i crinale con bella vista sui due lati dell'isola. Il sentiero, sfiorata la quota di Punta Cardosi, si fa più articolato con qualche gradino roccioso, ma regala anche splendide viste sui precipizi del versante scosceso di destra.
03-Lipari e Salina dalla dorsale di Panarea
04-Sulla dorsale di Punta Cardosi
05-Muretti a secco sul sentiero verso Punta Milazzese
06-Le case del borgo Drauto
A un successivo bivio non segnato ci teniamo a destra, proseguendo a scendere in mezzo a fichi d'India. Più sotto ci si sposta nuovamente verso l'esterno, quindi si percorre ancora il ciglio verso il mare. Sotto di noi è ben visibile il promontorio di punta Milazzese con gli scavi archeologici. La pendenza finalmente si appiana mentre si traversa piano Milazzese, su una buona mulattiera lastricata con fila di muretti a secco. Incontriamo una deviazione sulla sinistra (vecchissimo segnavia CAI bianco rosso per la strada comunale Sottocastello ml 600) che tralasciamo. Da ultimo si incontra il viottolo lastricato che conduce a destra al villaggio preistorico. Questo oltrepassa l'istmo compreso tra due bellissime baie dall'acqua trasparente (a destra si può scendere a Cala Junco) e perviene al luogo dei resti del villaggio illustrato da alcuni cartelli.
07-Punta Milazzese
L'insediamento risale al 1400 a.C. Ora conta solo 22 capanne (resti delle mura perimetrali ovali), in quanto il promontorio sul quale si estendeva è stato fortemente eroso, ma al tempo era di dimensioni maggiori. Durante gli scavi sono state ritrovate ceramiche micenee, tra le più belle delle Eolie, ora custodite al Museo di Lipari. Lo stesso viottolo percorso in senso contrario ci riporta al paesino di Panarea e all'imbarco. Oggi, prima di riprendere l'aliscafo, è tempo di assaggiare finalmente una granita siciliana scacciacaldo al limone.
08-Aliscafo in arrivo ad Alicudi