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    Fuerteventura - Lobos
BlogSentieriNatura
domenica 27 gennaio 2019

Isola di Lobos

La piccola isola di Lobos si trova nel braccio di mare compreso tra Fuerteventura e Lanzarote. È Parco naturale e area protetta, un ambiente incontaminato e privo di insediamenti. Il nome deriva dalla foca monaca (leone marino, lobo) un tempo presente in colonie e ora estinta. Ci si arriva solo via mare, con una breve traversata di 20 minuti in traghetto da Corralejo. Di recente è stato posto un tetto massimo di presenze giornaliere ed è quindi necessario informarsi bene prima di partire. Presso lo sbarco si trova il centro visite dal quale ha inizio l'anello che percorre l'isola: noi lo faremo in senso orario. Ci incamminiamo su un largo sentiero dal quale è vietato uscire per motivi ambientali. In breve ci si accosta al primo punto di interesse dato da una piccola spiaggia dove le sabbie chiare si incontrano con i sassi lavici neri. È la Playa de la Concha o de la Calera, che contorna con un cerchio quasi completo una piccola baia di mare calmo e azzurro.
01-Playa de la Concha e Montaña de la Caldera01-Playa de la Concha e Montaña de la Caldera
02-Playa de la Concha02-Playa de la Concha
A poca distanza troviamo le saline, raggiungibili con una breve deviazione verso la costa. Le saline del Marrajo risalgono alla metà del secolo scorso, ma non furono mai terminate anche perchè in quegli anni nacquero nuovi modi di conservazione degli alimenti e la richiesta di sale andò ben presto esaurendosi.
03-Saline del Marrajo03-Saline del Marrajo
Di nuovo sul percorso principale, proseguiamo ancora verso nord avvicinandoci alla caldera più alta, in un paesaggio che va colorandosi di verde grazie alle euforbie che fanno la loro comparsa. In alto, sull’orlo della caldera si stagliano già le sagome di alcuni salitori mattinieri. La breve deviazione alla Montaña della Caldera avviene lungo un sentiero addomesticato, lastricato e gradinato per gran parte, in modo da rendere possibile la salita anche a chi è sprovvisto di calzature adeguate. Nel punto più alto ci si rende conto che il bordo opposto della caldera si è disgregato nel tempo a causa dell’azione del mare. Il versante rivolto alla costa, più umido, è coperto da vistose fioriture gialle. Questo settore è protetto (Area di esclusione) in quanto luogo di nidificazione di uccelli. Il pendio si conclude 127 metri più sotto con una spiaggia circolare di sabbia nera. Il panorama da quassù ci evidenzia come la piatta e arida Lobos sia disseminata da tanti piccole caldere in miniatura. Anche le Canarie sono figlie dei nostri tempi, e in cima, più che osservare il panorama e l'ambiente, ci si affanna a trovare la migliore inquadratura per un selfie da mandare in tempo reale agli amici.
04-La costa di Lobos dalla Montaña de la Caldera04-La costa di Lobos dalla Montaña de la Caldera
Ripresa la via principale, si prosegue fino al Faro de Martiño, punto più distante dalla partenza. Dal piazzale dell'edificio si apre un bel panorama sulla punta sud di Lanzarote: Playa Blanca, Montaña Roja e le alture de Ajaches. Dall'altra parte naturalmente su tutta Lobos. Poco sotto è presente uno specchio d'acqua: la piccola laguna del Saladar del Faro, habitat di alcune specie di uccelli. Ripresa la sterrata passiamo accanto alle piccole alture de Atalaya del Faro che con i loro 80-90 m rppresentano le quote più elevate dell'isola assieme alla Montaña de la Caldera. Poco dopo, una traccia a sinistra porta a una colonia di agavi dagli alti fusti ora secchi. Una rarità sull’isola di Lobos! Una stretta ansa della pista ci fa lambire le Lagunitas, pozze salmastre osservabili da un punto favorevole (cartello illustrativo). Solidi muretti a secco lungo la pista ci ricordano di evitare di uscire dal percorso. L’ultimo tratto della passeggiata ci porta verso il Puertito, vecchio borghetto di pescatori, e poco dopo nuovamente al molo. Nell’attesa del battello per il rientro, non fatevi mancare un passaggio al Centro visite.
05-Il paesaggio interno di Lobos05-Il paesaggio interno di Lobos
06-L'edificio del Faro de Martiño06-L'edificio del Faro de Martiño
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