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    Monte Matajur da Mersino Alto
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaF39

Monte Matajur da Mersino Alto

Avvicinamento

Da Cividale si esce in direzione di Sanguarzo imboccando poi a sinistra la prosecuzione della statale n.54 verso San Pietro al Natisone. Si oltrepassano le case di Pulfero poi si devia a destra in direzione di Mersino Alto percorrendo una lunga serie di tornanti. Alcuni cartelli con le indicazioni per il Matajur e la Chiesa di San Lorenzo ci guidano nell'intreccio delle minuscole frazioni che formano Mersino Alto. Ci si ferma ad un tornante in corrispondenza del divieto di transito dove si può parcheggiare (cartello illustrativo, panca e tavolo, m 840).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dei Fiori
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
041
Dislivello
900
Lunghezza Km
13,8
Altitudine min
840
Altitudine max
1641
Tempi
Dati aggiornati al
2018
I vostri commenti
  • 16/01/2022 Fatta oggi, con neve ghiacciata e ghiaccio salendo, fango scendendo verso il rifugio Pelizzo. Rifugio aperto e strada pulita, significa un sacco di persone sedute ai tavoli, sia dentro che fuori. Molte le persone che sono arrivate fino alla cima... D'altra parte la giornata e' bella e il panorama merita. L'escursione e' abbastanza lunga ma non eccessiva e porta su sentieri solitamente meno battuti per la salita al Matajur, ma comunque in ottimo stato e con segnalitica nuova di zecca.
  • 27/05/2021 Escursione con partenza da quota 840 mt. in corrispondenza al tornante prima del divieto di transito in località Ierep. Abbiamo raggiunto il tracciato che, per comoda mulattiera, passa per la malga Tazacel e per la Marsinska Planina. Seguito poi l’itinerario che sale da nord e raggiunto la vetta del Matajur. Temperatura quasi da inizio aprile, a causa anche del vento. Dopo la sosta presso la chiesetta situata in cima abbiamo seguito il sentiero per il monte Glava e scesi al rifugio Pelizzo per il versante est. Dopo la consueta birra al rifugio abbiamo proseguito per il sentiero naturalistico sul lato sud per ricongiungerci al percorso dell’andata e concludere questo piacevole e panoramico itinerario, visitando dall’alto, sulla via del ritorno, una profonda dolina con grotta che si trova nelle vicinanze del tracciato. Questa volta abbiamo trovato lungo il sentiero numerosi piccoli schianti di alberi causati dai recenti periodi di maltempo, fatto che, in moltissimi anni di frequentazione dell’itinerario, non ho mai riscontrato. Tempi di percorrenza: 5 ore e 15’ (soste escluse)
  • 03/11/2020 Puoi salire una cima cento, mille volte e sarà sempre diversa, la luce e i profumi, il silenzio o i suoni, l'ora o la stagione, sembra sempre la prima volta anche se ne conosci pietra e ogni anfratto; oggi la meraviglia del silenzio ovattato della nebbia, le lacrime delle foglie, sulla tavolozza di Messer Autunno sono pochi i colori rimasti e poi, in un paio di metri, l'esplosione della luce e lo stupore del mare di nuvole, seduta sul muretto della chiesetta ascolto il vento e mi scaldo al sole ringraziando di poter ancora godere di tutto questo.M'incammino verso il Passo di Glevizza che son passate da poco le sette, voglio essere in cima velocemente per vedere la nebbia dissolversi piano piano e invece attorno a quota 1200 tutto si dissolve in pochi metri, il sole scalda e regala lo spettacolo del mare di nuvole, sempre uguale ma pur sempre diverso. Rientro a Jerep lungo il comodo sentiero 725.
  • 15/10/2020 Salito ieri dal valico di Stupizza, salendo dal sentiero alpinistico "Palma" da quota 225 mt., il sentiero � stato di recente (2019) attrezzato nei punti pi� ripidi ed esposti con 350 mt. di cavi d'acciaio (16 tratte), ma � impegnativo ed esposto anche in molti tratti non attrezzati. La via si impenna subito molto ripida per poi ammorbidirsi per un breve tratto nel bosco, entro il quale si snoder� il percorso fin quasi alla fine. Poi prende una piega decisamente ripida che manterr� fino in fondo. Alla quota di circa 800 mt., subito dopo una spalla erbosa pianeggiante, iniziano i primi cavi di sicurezza (qui conviene indossare il casco ed il kit da ferrata). Le attrezzature sono abbastanza continue ed agevolano di molto la salita, sia per la ripidezza del terreno che per l'esposizione di alcuni punti, nonch� l'instabilit� e scivolosit� del fondo. A circa 1200 mt. di altitudine si ha uno sprazzo di cielo aperto, ma ci sono ancora 100 mt. di dislivello da fare, ripidi e spesso scivolosi per poi giungere alla fine del sentiero presso l'altura di Kremen a circa 1300 mt., dopo 1100 mt. di dislivello secchi e 3 ore e 15' di salita. In circa 10 min. ci si raccorda al sentiero che proviene da Mersino per raggiungere in un?ora di cammino la cima del Matajur salendo dal versante nord ora discretamente innevato. Per la via del ritorno siamo scesi prima al Dom na Matajure, poi alla Marsinka Planina ed infine abbiamo raggiunto la vettura predisposta al mattino a Ierep seguendo il sentiero naturalistico di Mersino. Tempi complessivi 5 ore e 45' (escluse soste); D+ mt.1450, D- mt.820; sviluppo km.9,7; difficolt� EEA (passi di I gr. spesso infidi ed esposti). Salita molto faticosa per escursionisti allenati e preparati su terreni molto impervi.Complimenti al CAI di Cividale per la realizzazione di questo percorso !!!
  • 31/05/2020 Escursione effettuata domenica 31 maggio...gran via vai di gente soprattutto dal Pelizzo...la mulattiera tra Ierep e Marsinska Planina è molto suggestiva...molto grazioso il complesso di malga Tazacel...salita per il versante nord e discesa per il Dom...diretta al Passo Glevizza dove ci aspettavano due splendidi cavalli...qualche km di asfalto per completare un anello molto piacevole...
  • 28/05/2020 Escursione effettuata ieri 27/05/20 partendo da Ierep (Mersino alto) da circa mt.850 fino alla Marsinska Planina (mt.1401), proseguendo poi per il sentiero che porta al lato nord, in corrispondenza a due case (mt.1462), dopo il laghetto artificiale, abbiamo salito una comoda traccia che porta al rifugio Dom na Matajure (mt.1550) per proseguire in breve fino alla panoramica cima e sostare nei pressi della chiesetta. Per il ritorno siamo scesi direttamente alla Marsinska Planina da sud e poi seguendo lo stesso sentiero che arriva da Mersino alto. Dislivello mt.800; sviluppo km.10; tempi complessivi: poco più di 4 ore senza soste.
  • 04/01/2020 Saliti oggi sul Matajur da Mersino su segnavia 725 e 749. Completato l'anello proseguendo sul 736 fino al rifugio Pellizzo e sul 750 per ricongiurcerci al percorso dell'andata.
  • 28/03/2019 Escursione effettuata ieri 27/03, partendo da una curva stradale nei pressi della chiesa di San Lorenzo e salendo per il sentiero naturalistico, facendo una deviazione fino alla punta Kremen per un sopralluogo alla parte finale della via Palma che sale dal valico di Stupizza. Constatata la ripidezza e l'impegno che richiede questo itinerario ( che conto probabilmente di fare in futuro ), ho ripreso la salita per la cima affrontando il versante nord, che ho trovato ancora discretamente innevato, tanto che per fare gli ultimi cento metri ho calzato i ramponcini per procedere in sicurezza su diversi tratti di neve più dura e a volte ghiacciata. Per la discesa ho percorso il sentiero CAI 750, per grandi tratti innevato, che porta fino al monte Glava, sul versante sloveno di Livek, per poi scendere nel bosco fino al rifugio Pelizzo e concludere l'anello fino alle malghe Mersino ritornando poi per il sentiero di salita, soddisfatto da questo percorso misto innevato/asciutto che mi ha fatto assaporare questo abito da inizio primavera di un monte che amo frequentare anche un paio di volte l'anno vista la vicinanza e comodità d'accesso da Gorizia.
  • 02/01/2019 31/12/2018-Da Mersino saliti alla cima del Matajur, situazione neve immutata dal commento precedente di Loredana. Il Dom è gestito, ci sono numerose persone a pranzo. In cima il consueto via vai di giovani e meno giovani, famiglie con bambini, escursionisti sloveni e italiani, gruppi di cagnolini. La sempre gradevole salita è stata da noi filmata e viene presentata su Telefriuli venerdì 4 gennaio!
  • 09/12/2018 Latrati di cani già ai piedi della chiesetta, lungo il sentiero un cacciatore in cerca di cinghiali mi racconta che quelli oramai si sono dirotttati verso gli appetibili cassonetti dell'umido dei paesi più giù, e mi indica là in basso, più tardi però parecchi spari....Un paio di centmetri di neve a partire dalla Dom na Matajure, cielo con qualche nube svolazzante e sole, sole tiepido, Matajur con le sue diverse sfacettature non delude mai, la cima e la chiesetta, finalmente escursionisti sorridenti e ben disposti allo scambio di saluti, cani in cerca di coccole, il tè caldo alla Dom na Matajure, il camino che fuma a Tazacel ed il minuscolo presepe nella nicchia e come ultimo regalo il mare, un luccicante mare lontano che il sole colora d'arancio
  • 25/03/2018 Oggi abbiamo approfittato per un' uscita da Mersino Alto fino in cima al Matajur.sentiero sempre molto bello poi con la neve tutto spettacolare ...ci voleva, buona vita a tutti.
  • 23/12/2017 Saliti al Matajur oggi. La strada è pulita dalla neve fino a poco oltre Montemaggiore. Poi la neve è battuta e si cammina speditamente fino al rifugio Pelizzo. Da qui saliti in cima per il sentiero della fonte Skrila-monte Glava. La traccia è calpestata, sebbene qualcuno salga con ciaspe o rampocini, si può fare senza. Vento solo in cima; giornata tutto sommato mite. Scesi per la traccia diretta verso il Pelizzo (chiuso).
  • 10/02/2017 salito ieri sulla cima del Matajur, bora e freddo, benedetta la chiesetta in cima. Io sono partito da meta strada fra Jerep e passo Glevizza q.950 circa (vedi gps). Il sentiero non è segnalato ma abbastanza evidente, che si congiunge poi al sentiero 725 presso le malghe a q. 1122. Naturalmente partito senza cjaspe, e seguendo fedelmente il sent. 725 sino in cima, ho faticato non poco. Dalla cima sono sceso per il sent. 749 sino a passo Glevizza, quindi per asfalto sino all'auto. Per il sent. 725 si cammina bene sino a q. 1300, poi avere le cjaspe è meglio, la discesa x il 749 invece, più battuto bisogna stare attenti alle scivolate x il ghiaccio.
  • 10/07/2016 Percorso oggi in una bella giornata di sole. Svariate fioriture lungo l'itinerario, tra le quali spicca il giglio martagone. In vetta, per la festa del dono, si celebra la Santa Messa. Parecchio movimento al Pelizzo. Il sentiero 749, nel tratto tra il rifugio Marsinska Planina e il Passo di Glevizza, è segnalato come inagibile; intrapresolo con la convinzione di tornare sui miei passi, sono riuscito a percorrerlo senza problemi. Dalle frenate sul selciato sembra che le bici in quel tratto ci passino eccome... Quindi attenzione. Mandi.
  • 02/01/2016 Un gradito ritorno,sul "jolly"Matajur in una giornata quasi invernale,stavolta da Mersino Alto saliti con il piacevole sent 725 fino al Rif.Matajur ...poi con un ultimo "strappetto" sù alla graziosa Chiesetta.La cima affollata da numerosi escursionisti sferzata da un fresco borino, che non distoglie di gustare la meravigliosa panoramica verso la Slovenia. Del sole latitante si intravede solo la sagoma fra le spesse nubi..e dopo una sosta ,il rientro per lo stesso percorso. Mandi
  • 22/10/2015 Salita oggi, giornata con tanta luce e temperatura buona considerando la zona piuttosto “fresca”. Di notte la brina ha creato merletti ed irrigidito gli ultimi crochi, i ciclamini sembrano più vivi, si scaldano al sole che filtra dai rami, la mulattiera risuona di foglie calpestate, qualche uccello che vola via, e nient'altro. Il bosco ha oramai fagocitato i resti di una vecchia teleferica, eppure è un bosco luminoso, che si fa attraversare docilmente e poi ecco lo spazio aperto. E' un susseguirsi di piccole costruzioni, alcune in rovina, altre recuperate e poi le capre, parecchie, bicolori e curiose, prima fanno finta di scappare ma si rigirano subito, ferme, osservano mentre passo loro accanto. Alla rosa dei venti, quella piccola, lungo il sentiero, si alza appunto un venticello che fa accelerare il passo per arrivare in fretta al riparo della chiesetta. A sud la foschia permane mentre gli altri tre punti cardinali mostrano tutte le loro cime vicine e lontane. Una firma e poi discesa alla Dom na Matajure per ricollegarmi in breve al sentiero di salita
  • 19/05/2015 Saliti il 17/05/2015 percorrendo il sentiero 725: escursione priva di difficoltà, itinerario adatto a tutti e assai frequentato, molto panoramica la mulattiera che dal rifugio Marsiska Planina conduce fino alla vetta. Il vento che ci ha “accolti” ha reso la sosta molto breve e per chiudere l’anello abbiamo scelto il segnavia 749.
  • 19/05/2014 17/05/2014-Ripercorsa l'escursione al Matajur da Mersino; il tempo, incerto alla partenza, ci ha regalato la solita nuvola sommitale... Tante fioriture alle quote basse; dalle malghe in poi la stagione è invece ancora indietro. Tanti escursionisti come sempre, sia italiani che sloveni; un gruppo di motociclisti nella zona della pozza di alpeggio; mountain bike sulla cresta. Visto il tempo abbiamo evitato di scendere al rifugio Pelizzo. Come curiosità: salendo, circa un quarto d'ora dopo la malga Tazacel, fare attenzione quando si attraversa una zona disseminata da grossi massi. In corrispondenza di un piccolo crocifisso su un faggio sulla sinistra del sentiero (il crocifisso di 20-30 cm circa si mimetizza in quanto è color grigio-tronco-di-faggio), si può divagare a sinistra qualche decina di metri per osservare l'ingresso di una cavità (n. 227 catasto grotte regionale, m 1235) dalla quale siamo separati da un inaspettato e profondo e stretto canyon, meritevole esso stesso di una visita, naturalmente con la dovuta attenzione. Buone passeggiate
  • 09/04/2012 Fatto oggi: andata diretta verso la cima per il sentiero 736 e ritorno dal 725. Un po' di "pattinaggio" sul fango del sentiero.. Una bella escursione non impegnativa
  • 26/03/2012 Nuovamente al Matajur il 22 marzo. E' il piacere di raggiungere una cima in una bella giornata assolata degna di altra stagione; partenza come sempre da Masseris sentiero 736a (la prossima volta prometto di allungare un po' partendo da Cepletischis). Il percorso si snoda fra le prime fioriture di primule e crocus, sentiero solitario, li avori di esbosco continuano, allo scoperto l'erba è secca e gialla, poca neve sulle cime circostanti. Neve assente lungo tutto il percorso salvo che nella piccola conca di una vecchia costruzione; peccato che la velatura non consenta di godere del panorama.Loredana
  • 18/01/2012 Sono partito da Mersino alto (segn. 725), per poi scendere, dalla cima, al rifugio Pelizzo e dunque ricongiugermi al sentiero percorso all'andata, presso il ricovero Marsinska pianina: il dislivello totale è di circa 900m. La pendenza è sempre moderata e piacevole; solo il breve tratto della salita alla cima da nord-ovest fa sudare un po' di più, mantenendosi però entro ampi limiti di facilitàNel complesso è un'escursione veramente piacevole, anche in ambiente innevato (fino ad un certo punto, però...) e senz'altro consigliabile. I segnavia sono pochini (più che sufficienti invece le segnalazioni con destinazioni e tempi), ma i sentieri sono sempre ben marcati e l'orientamento non è mai un problema.L'unica pecca è che i punti d'appoggio, salvo il Pelizzo nel periodo estivo, sono chiusi. Per usufruire del rifugio marsinska pianina (non gestito) bisognerebbe infatti inoltrare richiesta alla sottosezione Cai "val Natisone" (!)
  • 18/09/2011 Saliti oggi, per la vai breve dal Pelizzo, con un tempo da lupi. Immersi nelle nubi, sferzati dalla pioggia giungiamo in cima dove si appalesa la chiesetta celata dalla nebbia. Rapida discesa alla Dom na Matajur dove troviamo confortevole accoglienza da parte di tre signorine (gentilissime, cordiali) che svolgevano il loro turno di un giorno, come volontarie, di gestione del rifugio. Che belle persone! La sosta, ristorata da un ottimo caffè, ci consente di evitare un’improvvisa grandinata. Appena il tempo lo consente scendiamo lesti.Il sentiero è evidentissimo, ottimamente segnato; anche in condizioni non ideali (eufemismo!) come oggi è impossibile perdersi. E la visita ai due rifugi è doverosa.Buona montagna a tutti.P.S.: Ma stà a cjase, mai?
  • 15/09/2011 Oggi sono salita al Matajur, cima di confine. Mi piace il percorso da Masseris piuttosto che da Jerep, è suggestivo. Parcheggio a lato della piccola chiesa e un corteo di mucche avanza ciondolando. Risalgo la strada verso l'attacco del sent.736a fea due case, splendidi gradini di lastre di roccia, in primavera si cammina sui fiori, oggi dov'è finito il solito dalmata scatenato? Risalgo verso il bosco, attenzione al vecchio cavo d'acciaio che corre a terra; c'è vento, foschia ma da qualche apertura del sentiero riesco ad intravedere la pianura velata. Nel bosco fioriture di pochi pallidi crocus autunnali, margherite sofferenti, aconito nappello, lungo il sentiero suono di campanacci, qualche mucca ossuta che pascola. Per un buon tratto ai lati del sentiero sono ammassate ramaglie, segno di un antico esbosco, radi segnavia, pochi ometti, qualche ramo con un fiocco chiaro. Cammino fra filari di nocciolo e muretti a secco, vecchi confini di quando la zona era prativa e prima che il bosco prendesse il sopravvento. Arrivo al bivio con il 736, prendo la scorciatoia dirimpetto, seguo poi la carrareccia per un centinaio di metri a salgo a sinistra in un bel bosco in cui mi destreggio fra gli affioramenti carsici. Profumo di di foglie umide, di legno, resina, un ronzio lontano di un boscaiolo al lavoro. Su un pianoro parecchi cirsi lanosi ormai sfioriti, qualche ape è comunque al lavoro, il vento da Est spinge in alto una fitta nebbia, contrasto cromatico fra il bianco del calcare ed il rosso del sorbo degli uccellatori. Finalmente qualche sprazzo di sole, la nebbia dirada e si dissolve, intravedo la mia meta lassù. Davanti ad una vecchia costruzione una macchia di colore: il giallo del tagete che riempie una vecchia carriola in metallo. Il sentiero si inerpica fra le roccette, corre fra i cippi di confine: ci sono, e c'è anche il sole. Uno sguardo a 360°, mi siedo su un cippo, chiudo gli occhi per meglio catturare la magia del luogo.Loredana
  • 01/09/2008 consiglio vivamente la percorrenza da sinistra a destra (partendo dal Rifugio Pelizzo)
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