Avvicinamento
Il percorso ha inizio da Stolvizza, nel cuore della
val Resia, a cui si giunge risalendo la strada che da Resiutta si inoltra nella valle. Tralasciate le diramazioni per Borgo Povici e più avanti per San Giorgio,
Sella Carnizza e Oseacco si percorre la strada principale fino a giungere a Stolvizza dove si parcheggia presso la piazza dell'Arrotino (m 578).
Descrizione
Lasciata l'auto possiamo iniziare a camminare seguendo il cartello che indica l'inizio del percorso circolare Ta Lipa Pot. Si scende lungo una buona mulattiera fino a rasentare il greto del rio Lommig. Tralasciato per il momento il guado del torrente si prosegue lungo le sponde fin dove il vallone è sbarrato da un'alta parete rocciosa. Da questa si origina la bella
cascata del Potok nei pressi della quale si erge anche una curiosa piramide di terra. Si attraversa il greto ripercorrendo sulla sponda opposta quanto fatto in precedenza. L'umidità del mattino autunnale, con il sole ancora lontano, induce le
salamandre a muoversi in buon numero tra il fogliame ai bordi del rio. Si risale una rampa molto ben gradinata che conduce ad un panoramico ripiano proprio di fronte a Stolvizza. Da qui ha inizio la bellissima mulattiera che, in moderata discesa, attraversa le pendici che sorreggono l'altopiano del
Pusti Gost. Il bosco che attraverseremo è formato in prevalenza da una fitta pineta a
pino nero e
pino silvestre a cui si aggiungono
carpino nero,
orniello e
ginepro. Dopo avere intersecato alcuni piccoli impluvi il sentiero esce sulla bella distesa prativa delle
case Ost (m 550), formate da un edificio ristrutturato ed uno in rovina. Si passa in mezzo alle due costruzioni poi il sentiero prosegue con andamento un poco più articolato intersecando anche un paio di greti asciutti. Giunti nei pressi di un profondo vallone il sentiero prende a calare con decisione fino a portarsi presso le limpide acque del rio Malicen.
Oltre il ponticello il sentiero raggiunge il limitare di una estesa radura nella quale fanno capolino alcuni vecchi stavoli abbandonati ed invasi dalle sterpaglie. Da qui il sentiero piega a sinistra, si trasforma subito in pista interpoderale ed in breve confluisce sulla strada principale a poca distanza dalle case Zamlin. Qui vi è, a sinistra, la possibilità di optare per l'anello da 5 km che consente un rientro più rapido a Stolvizza (cartello). Se vi sono le condizioni il nostro consiglio è naturalmente quello di proseguire a destra per completare questo interessante percorso. Seguendo le indicazioni si attraversa il ponte sul torrente Resia (m 430) imboccando subito dopo la pista sterrata che si stacca a sinistra. Un ulteriore cartello ci invita a scendere leggermente per proseguire lungo l'argine di sinistra orografica che si interrompe in corrispondenza di un piccolo rio tributario (passerella). Proseguendo lungo le sponde si raggiunge il tratto in cui il greto si restringe sensibilmente e si cammina proprio a ridosso delle acque. Da questa parte della valle abbiamo la possibilità di osservare i monti che racchiudono a nord la valle ed in particolare le belle pendici del
monte Sart ed il versante resiano del monte Canin. Con una breve contropendenza si giunge ad una radura un poco invasa dagli arbusti che ospita alcuni stavoli risistemati e nei pressi di questi anche
alcuni ruderi. Poco dopo si interseca il greto più ampio di un rio secondario dove il guado avviene con tutta facilità sui sassi. Ancora un breve tratto di bosco ed il sentiero raggiunge una specie di terrazzo oltre il quale il versante su cui ci troviamo si fa scosceso ed impraticabile. Il sentiero, quindi, scende sul greto del torrente Resia e tramite una grande passerella in legno (m 440) si riporta definitivamente sulla destra orografica. Da questo lato della valle si possono osservare le rocciose pendici che racchiudono il corso d'acqua e che caratterizzano quasi tutto il tratto compreso tra Coritis e Stolvizza.
Con uno strappo un poco più ripido si risale un pendio boscato uscendo al margine di una bellissima radura dove ci si innesta su una strada sterrata. La pista oltrepassa una specie di insellatura e quindi cala in una conca appartata dove sorgono
numerosi stavoli, quasi tutti risistemati. Il sentiero passa accanto ad alcune abitazioni poi riprende a salire verso l'ultima breve fatica, costituita da una dorsale boscata dalla quale si ha una bella visuale su questo suggestivo angolo della
val Resia. In capo alla salita ci si ritrova sul grande terrazzo in parte coltivato che si estende a sud di Stolvizza, separato da questa dal vallone del rio Tasalason (m 563). Assecondati alcuni orticelli ci si immette sulla pista di servizio a questo grande ripiano raggiungendo in breve la strada asfaltata. Proseguendo a sinistra si oltrepassa il borgo Kikej dove, oltre alla chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, possiamo osservare alcuni esempi delle tipiche case resiane. Senza possibilità di errore si continua oltre il borgo lungo la strada principale riportandosi esattamente al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua
Sulla pagina relativa alla puntata di SentieriNatura su Telefriuli 2013 dedicata
alla malga Coot e alla val Resia
, è disponibile il video dell'intervento di Giuliano Fiorini sul percorso descritto.