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    Monte Mia e Gola di Pradolino da Stupizza
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaF38

Monte Mia e Gola di Pradolino da Stupizza

Avvicinamento

Da Cividale si esce in direzione di Sanguarzo e Ponte San Quirino da dove si inizia a risalire la valle del Natisone. Si oltrepassano San Pietro e Pulfero raggiungendo anche l'abitato di Stupizza dove si imbocca, subito sulla sinistra, la stradicciola sterrata che scende sul greto del fiume Natisone (m 198, piccolo spazio per il parcheggio).

Descrizione

Attraversato il ponte, recentemente ristrutturato, alla biforcazione prendere a destra seguendo le indicazioni per il sentiero naturalistico Pradolino Monte Mia. Lungo il primo tratto, il percorso corre a ridosso del fiume poi si addentra in una boscaglia che a primavera si presenta letteralmente cosparsa di fioriture di primule, colombine, erba trinità, bucaneve, anemone giallo, scilla a due foglie ed erba milza. Finito il tratto pianeggiante, in corrispondenza dello sbocco della gola di Pradolino, il sentiero inizia a risalire lungo una mulattiera lastricata. Diversi cartelli, purtroppo deteriorati, accompagnano ed illustrano in dettaglio le peculiarità naturalistiche ed ambientali dell'intero percorso. Lungo l'antico greto grossi massi ricoperti da muschio e lingua cervina conferiscono all'ambiente un aspetto caratteristico. Dopo avere oltrepassato un piccolo ghiaione che scende dalle pendici di destra, si risale una lunga gradinata che conduce ad un tratto successivo più pianeggiante.
La risalita prosegue ora comodamente nel bosco lungo la sinistra orografica del vallone fino a raggiungere i resti dell'antico villaggio di Pradolino di cui si parla nel cartello qui ubicato (m 433). In corrispondenza dei ruderi fare attenzione ad imboccare il bivio sulla destra iniziando a risalire lungo le pendici occidentali del monte Mia. Con pendenza ora più decisa si guadagna quota e dopo un paio di svolte ci si ritrova già alti sul fondovalle. Si interseca un ghiaione colonizzato da una boscaglia termofila a carpino nero, ginepro e corniolo, assai diversa da quella che abbiamo incontrato in prossimità del greto. Si risale ancora a raggiungere uno spallone sul versante meridionale del monte in corrispondenza del quale il sentiero compie una brusca svolta ed inizia a risalire nella direzione opposta.
Dopo pochi metri un cartello invita alla osservazione diretta dei fossili di Megalodon sulle rocce calcaree circostanti. Qui nel sottobosco è possibile osservare la dentaria a nove foglie e la laureola, un arbusto dalle foglie lucide e coriacee e dalla delicata fioritura verdognola. Nei pressi di un piccolo tornante il sentiero sfiora un alto dirupo e quindi traversa piacevolmente ancora per un tratto guadagnando infine il ripiano su cui sorge la casera Monte Mia (m 970), circondata da un fitto rimboschimento ad abete rosso. Il recente e discusso prolungamento della pista forestale che saliva dal versante sloveno ha reso possibile la completa ristrutturazione dell'edificio, del quale durante la nostra ultima visita è aperto solo un vano. Sui muri della casera, con un po' di fortuna, si può osservare un gioiello naturalistico delle Alpi Orientali: la lucertola di Horvath.
Se la visibilità è buona, da qui è consigliabile proseguire l'escursione fino sulla vetta del monte Mia. In questo caso si imbocca il sentiero che ha inizio sulla destra della casera, entrando subito nella fitta abetaia. Si sfiora dopo poco la pista forestale per poi proseguire a destra nel bosco originario: una faggeta montana punteggiata da anemoni, dentarie e crochi. Il sentiero sale in diagonale passando accanto ad un cippo del 1841 e successivamente ad una torretta per l'osservazione della fauna. Su terreno via via più roccioso ci si dirige verso il crinale settentrionale del monte a poca distanza dal confine di stato. Il segnavia si destreggia in un labirinto di affioramenti calcarei segnati dal carsismo ma non vi sono punti difficili ed è sufficiente seguire con attenzione il segnavia fino a sbucare sulla vetta del monte Mia, in corrispondenza di una panoramica schiarita con ottima visuale sulla valle del Natisone e sul monte Matajur (m 1237, cippo con indicazione delle vette contermini).
Ritornati alla casera si seguono ora le indicazioni CAI sulla sinistra (paletto) percorrendo la pista fino al suo esaurimento, poi su sentiero si ritorna su terreno roccioso simile a quello della cima. Nel sottobosco si fanno ammirare distese di campanellini, e di nuovo crochi, ellebori, anemoni e qualche cipollaccio giallo. Il sentiero raggiunge una specie di vallecola che viene discesa abbastanza velocemente a svolte regolari fino a trovarsi a ridosso di una parete rocciosa verticale che il percorso aggira calando infine a ripidi tornantini sulla bocchetta di Pradolino (m 491, confine di stato).
Dopo aver girato a sinistra il sentiero prosegue, ora molto incassato, tra le due pareti verticali del monte Vogu e del monte Mia. Poco più avanti, sul versante opposto si osserva una spettacolare rientranza scavata dall'ansa di un antico fiume. Le pareti che prima incombevano vanno via via allargandosi a formare nuovamente l'ampio vallone sulla cui sinistra la mulattiera cala dolcemente raccordandosi con il bivio preso in precedenza. Da qui si ritorna al punto di partenza tramite il medesimo itinerario.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dei Fiori
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Marzo
Carta Tabacco
041
Dislivello
1000
Lunghezza Km
13,8
Altitudine min
198
Altitudine max
1237
Tempi
Dati aggiornati al
2020
I vostri commenti
  • 01/03/2021 Percorso il 27 febbraio come da Sentieri Natura. La mulattiera che conduce alla Casera M.Mia � in uno stato veramente eccellente. Dopo la Casera, percorrendo il sentiero verso la cima, in corrispondenza di una palafitta in legno, preciso che il sentiero passa subito sotto e non distante sulla destra come verrebbe naturale procedere. Da quota 1100 circa, complice l' esposizione, neve residua ha reso poco agevole il procedere verso la vetta. Nessun dubbio, grazie anche alle descrizioni precedenti, lungo la discesa alla Gola del Pradolino. Consiglio di fare l' escursione prima della crescita primaverile della vegetazione per apprezzarare gli scorci panoramici soprattutto verso Monte Nero e Monte Canin.
  • 01/02/2021 Il tratto fino alla casera non presenta problemi e si percorre piacevolmente; la casera è aperta, ma ha poco da offrire al suo interno (un tavolo con due panche, una stufa). Da quella quota in poi resiste uno strato di 10-20 cm di neve che rallenta l'andatura, anche se le ciaspole e i ramponcini in effetti non servono. Prestare attenzione al fondo ghiacciato sul breve tratto tra la casera e la pista forestale. Tornati alla casera, il sentiero descritto nella relazione non esiste più, e giocoforza bisogna proseguire sulla pista forestale (peraltro dotata di segnavia freschi) fino a un segnavia bianco-rosso sulla sinistra che indica l'inizio del sentiero in discesa. Da qui fino alla fine della Gola di Pradolina sul sentiero sono presenti estese lastre di ghiaccio, per cui bisogna prestare la massima attenzione. Ho perso il sentiero poco prima del muro di roccia a strapiombo... forse ero un po' disattento, e devo essere andato dritto, fino ad accorgermi che il sentiero si copriva di arbusti e rovi; a quel punto, scendendo un po' e tornando indietro sono riuscito a ritrovare il sentiero che arriva alla bocca. Una bella escursione, sicuramente
  • 01/11/2020 Escursione fatta il 31/10/20 in solitaria attraverso il sentiero naturalistico Pradolino-Monte Mia fino ad un bivio a c/a mt.430, dove salendo a destro ho percorso il sentiero che in poco più di 1 ore e 30’ dalla partenza mi ha portato alla casera monte Mia. Dopo una breve sosta ho raggiunto la cima del monte Mia, seguendo le indicazioni bianche e rosse del sentiero ufficiale CAI in 45’. Per ritornare alla casera ho optato di proseguire per il crinale sommitale, seguendo sulla cartina digitale una traccia tratteggiata nera per un percorso segnalato solo da radi segni giallorossi che si snoda prima sul crinale e poi seguendo in discesa un evidente canalone fino ad arrivare a ricongiungersi con il sentiero CAI a quota 1050 mt. in corrispondenza di un’altana di caccia (segnalo che il percorso non è proprio semplicissimo da rintracciare!!). Raggiunta in breve la casera ho proseguito per qualche centinaio di metri sulla strada forestale seguendo le segnalazioni per poi raccordarmi con il sentiero che scende alla bocca di Pradolino che ho trovato ben segnalato e addomesticato con numerosi scalini in legno nei punti più ripidi e scivolosi. Ho infine percorso lungamente la valle di Pradolino ritornando al bivio dell’andata e poi al punto di partenza in circa 2 ore e 45’ dalla cima. Tempi di percorrenza complessivi (soste escluse) 5 ore; dislivello mt.1100; sviluppo complessivo km.14.
  • 08/05/2020 Le settimane di "ferma" non hanno fatto rallentare la primavera che ora è al suo massimo; abbiamo quindi ripercorso volentieri l'anello del monte Mia e gola di Pradolino, immersi in un bellissimo verde. Direi alquanto diverso dal colore delle pareti di casa. Segnalo che la casera è stata oggetto di intervento, presenta pavimentazione rifatta, servizi igienici, ed è raggiunta da pista.Lungo la restante salita verso la cima il bosco è stato a tratti diradato e lascia vedere la Slovenia.Per la discesa, dalla casera si imbocca la pista e la si percorre fino al sentiero che si stacca a sx. Scritta con spray avvisa che ci sono "lavori in corso" che non abbiamo trovato. Però sono presenti parecchi tratti di recenti scalinature in legno che aiutano nei tratti ripidi.La leggera e lunga discesa lungo la valle di Pradolino è resa suggestiva dalla presenza di estese fioriture che vengono alternata da rivoli ghiaiosi.
  • 20/04/2019 Fatto oggi, ci � piaciuto molto, soprattutto perch� lungo il sentiero ambiente e vegetazione cambiano spesso.L'attacco per il sentiero in discesa (vicino alla casera) � modificato rispetto alla traccia di Sentieri Natura,si trova un po' prima sulla sinistra. Qualche schianto lungo il percorso e 1100m di salita non adatta a principianti.Occhio alle zecche!
  • 06/01/2019 Percorso ieri 05/01/19, come prima escursione dell'anno, l'anello completo del sentiero naturalistico scendendo alla bocca di Pradulino in discesa. Abbiamo trovato il sentiero a posto e ben segnalato, privo di interruzioni. La completa mancanza di neve e tratti ghiacciati l'ha resa praticamente un escuersione autunnale, ma sempre molto remunerativa.
  • 07/05/2018 Bosco rigoglioso, cinguettante e profumato lungo il sentiero del monte Mia, che abbiamo percorso come da relazione. Grazie forse al vicino Villaggio degli Orsi, raggiungibile dal primo bivio segnalato dopo la passerella sul Natisone, troviamo l'erba sfalciata all'inizio, ma pure dopo la mulattiera si lascia percorrere comodamente, nonostante un pò di attenzione meritino i tratti scalinati, particolarmente scivolosi. C'è un'agendina dietro al crocifisso accanto all'ingresso della casera, messa lì per poter lasciare la propria firma nel caso in cui l'accesso sia negato dalla neve, in effetti da una lettura si deduce una discreta frequentazione anche nei mesi invernali. Dal cippo con iscrizione 1841, il disboscamento permette un'ampia visuale sullo Stol e i due Muzec con il bivacco, che scopriamo liberi da neve! Un pò impegnativo il tratto ripido con tornantini alla Bocca di Pradolino, scivoloso a causa del fango. Incontrato un solo escursionista solitario ma socievole in cima. Avvistati un orbettino e tritoni alpini in una pozza lungo il versante occidentale del monte Mia. 6/5/18
  • 26/04/2018 Ripercorso l'anello di Monte Mia e Gola Pradolino il 25 aprile.Una stanza della casera è risultata aperta; inoltre segnalo che in cima, oltre e nonostante i numerosi visitatori, era presente anche un maschio di vipera ammodytes non molto reattiva che si aggirava fra i massi.Per la discesa, dalla casera i segnavia indicano di percorrere la pista fino al suo esaurimento, poi su sentiero si scende nel bosco, tutto è perfettamente segnalato e il sentiero è ben visibile.
  • 23/04/2018 9/03/2018Ho percorso oggi il tracciato,ci sono molti schianti,ma sono stati tagliati .l'anello � tranquillamente percorribile.
  • 23/04/2018 9/03/2018Ho percorso oggi il tracciato,ci sono molti schianti,ma sono stati tagliati .l'anello � tranquillamente percorribile.Flavioml.
  • 18/08/2017 Ho percorso oggi l'anello e devo segnalare che al ritorno i sentiero 754 è interrotto da numerosi alberi per lo più abeti di grosso diametro caduti recentemente penso a causa del maltempo. Sconsiglio quindi di percorrere la parte che da Casera Mia scende sul versante del Monte Mia fino ad una ripulitura del sentiero
  • 01/05/2017 Abbiamo fatto oggi l'anello completo… solo in senso contrario :) non avevo letto bene le annotazioni ma cmq non è andata male anzi forse meglio così visto che la salita ci è sembrata più dolce della discesa, un'unica pecca del sentiero per quanto mi riguarda è stato l'imbocco del 754 dalla Bocca di Pradolino, è segnato ma davvero poco convincente,scivoloso mal tenuto davvero nei primi 300mt, peccato perchè una salita più agevole farebbe di quel sentiero un bella alternativa , paesaggio in vetta e boschi stupendi nonostante l'altimetria non sia elevata!!! 6 ore con varie soste bella escursione!!!
  • 05/04/2017 Percorso oggi l'anello completo in solitaria, come proposto. Il tempo ha tenuto e mi ha regalato anche qualche raggio di sole. Il sentiero è ben tenuto e segnalato (forse, ma proprio per essere puntigliosi, andrebbero rinfrescate le segnalazioni dalla casera alla cima). Confermo che per la discesa dalla casera alla bocca di Pradolino bisogna seguire la strada per una decina di minuti fino ad uno spiazzo ove poi si prende la traccia nel bosco (ben segnalato).Vista la stagione ho potuto ammirare numerose varietà di fiori, un rapace in volo nei pressi della cima e pure una faina sul sentiero in discesa.
  • 30/03/2017 Un piccolo ma (spero) utile aggiornamento: ho ripercorso oggi la forra del Pradolino per una breve escursione pomeridiana e, nella salita prima dei ruderi di Pradolino, ho avuto il piacere di incontrare Gabriella ed Alessandro, anche loro amici di questo forum, in fase di rientro dopo aver compiuto l’anello completo e l’ascensione alla cima. Mi hanno riferito che, per scendere dalla Casera verso la Bocca del Pradolino, hanno seguito i suggerimenti di Graziano (vedasi relazione precedente), le cui "deduzioni" si sono rivelate assolutamente corrette. In pratica, non si entra più nel bosco subito dietro a sinistra della casera, ma bisogna risalire la pista forestale per alcuni minuti, seguendo evidenti segnalazioni CAI (paletti e altro) fino ad uno spiazzo dove - sulla sinistra - si stacca un sentiero che poi si ricollega al vecchio tracciato. Il tutto è sempre ben segnalato. Spero di aver riportato fedelmente quanto mi hanno riferito. A distanza di nemmeno tre settimane dal mio passaggio precedente, le fioriture sono completamente cambiate: ora a deliziare gli occhi è il viola di pervinche e violette ed il bianco dell’acetosella … e poi anemoni di tutti e tre i colori, colombine, latiro, le ultime primule … solo nella parte alta, ma ormai quasi sfioriti, qualche bucaneve, crocus, scilla … dulcis in fundo, quando sono rientrata alla macchina, ho avuto la sorpresa di trovare sotto il tergicristalli un bigliettino di saluti della coppia appena conosciuta. Un piccolo gesto che mi ha scaldato il cuore. Grazie di cuore e speriamo di trovarci presto su qualche alto “troi” delle nostre belle montagne!
  • 26/03/2017 Le difficoltà nella parte iniziale della discesa alla Gola del Pradolino, a cui facevano cenno L&L, si dovrebbero ora aggirare attaccando il sentiero, lungo la pista forestale, molto più a monte della Casera. In pratica, diversamente dall'ormai datata descrizione su questo sito, si dovrebbe percorrere più a lungo la pista forestale a fianco della Casera e, dopo aver superato qualche paletto con segnavia cai, ci dovrebbe essere la deviazione sulla sinistra per l'attacco ufficiale del sentiero. Uso il condizionale poichè questa è una mia deduzione dopo aver percorso ieri il sentiero così come aveva fatto Laura. Sarebbe utile in questo senso una conferma da chi ha curato la manutenzione del sentiero. A questi, tra l'altro, va il mio ringraziamento per il grandioso lavoro di ripristino dopo il gelicidio.
  • 25/03/2017 Ripercorso oggi in una bella giornata primaverile, niente di nuovo se non che sul muro della casera, accanto alla piccola nicchia con crocefisso, vista una lucertola di Horvath, un po' intorpidita e poco paurosa. Le solite incertezze nella caccia alla traccia che scende alla Bocca del Pradolino, poi è tutto in camminare cercando di non calpestare i fiori.
  • 16/03/2017 Escursione effettuata il 12 marzo 2017, esattamente come suggerito da SN. Bel percorso naturalistico con tabelle didattiche per la maggior parte ancora fruibili, piuttosto avaro di panorami (si svolge praticamente tutto nel bosco, anche la visuale dal belvedere della cima è piuttosto limitata), ma comunque interessante sia dal punto di vista paesaggistico (molto particolare il “canyon” del Pradolino) che botanico, con numerosissime varietà di fiori primaverili che variano a seconda della quota. In particolare, nel tratto in discesa dalla Casera, il bosco è letteralmente foderato di campanellini! Il percorso è sempre evidente e/o adeguatamente segnalato, tranne il primo pezzo che da Casera Monte Mia scende verso la Bocca del Pradolino: partendo dal paletto sulla pista, inizialmente non abbiamo trovato una traccia, ma ci siamo dovuti affidare solamente ai segnavia bianco-rossi e rosso-gialli sugli alberi, che portano ad attraversare il bosco senza percorso obbligato. Più giù la traccia ridiventa evidente ed attraversa una spettrale faggeta interessata da grossi schianti (probabilmente il gelicidio dell’inverno 2014), ma il sentiero è sempre sgombro. Giro da quasi 6 ore, comprese però numerosissime soste per le foto “botaniche”. Abbiamo trovato la stanza principale della casera aperta, con tavoli, sedie, cucina economica e cisterna dell’acqua interna. Il tutto un po’ in disordine. Mandi mandi!
  • 01/04/2015 Ho fatto il percorso a metà marzo, la gola di Pradolino è spettacolare, il tratto verso la Slovenia è pittosto difficile da seguire così come l'ultimo tratto dal Ricovero alla vetta del monte Mia (anche a causa della neve). Credo sia preferibile attendere lo scioglimento delle nevi prima di intraprendere questo bellissimo anello.
  • 25/04/2014 Ho fatto ieri tutto l'anello del sentiero 754 . Al ritorno partendo dalla casera c'è un tratto ben segnalato, anche troppo, e ben tenuto; poi il nulla bisogna scendere intuitivamente tra un ammasso enorme di alberi caduti penso a causa il gelicidio di febbraio sul sentiero 754 che visivamente è scomparso, devo dire che grazie alla mia cagnolina e seguendo lei pian pianino, lentamente e cautamente sono arrivato sul tratto 754 che costeggia la Gola di Pradolino, sgombra alquanto di alberi caduti.Giro fantastico per chi ama passegiare immerso nei boschi.
  • 09/03/2014 Saliti ieri, 8 marzo 2014, alla Casera Monte Mia. Segnalo che la bellissima faggeta lungo la discesa alla Bocca di Pradolino è stata devastata dal gelo; gli alberi sono esplosi creando un ambiente tristemente desolato. Fino a quota 800mt scendendo dalla Casera il sentiero è sin troppo ben marcato e non lascia presagire ciò che si incontrerà più in basso. Gli alberi schiantati rendendo molto impegnativa l'individuazione del sentiero fino alla Bocca di Pradolino, obbligando a continue deviazioni per cercare i passaggi meno difficoltosi tra la vegetazione abbattuta. A rendere il tutto ancora più impegnativo, è il fatto che i segnavia si fanno più radi e molto sbiaditi e per noi che effettuavamo il percorso per la prima volta non è stato semplice orientarci. Prudenza!
  • 15/04/2013 Monte Mia - Alla data odierna, il primo tratto (100 mt.circa) subito dopo il ponte, è tecnicamente chiuso per un'ordinanza del Comune a seguito di una frana con rischio caduta massi. Volendo, a proprio rischio, si passa ugualmente. Difficoltà dalla casera monte mia verso bocchetta pradolino, causa segnaletica scarsa e sbiadita.Porre molta attenzione nell'individuazione dei segni CAI, da non conforderli con altra segnaletica giallo-rossa che si incontra lungo il percorso e che apparentemente porta da altre parti. La cima del monte è priva di panoramica causa alta vegetazione. Buona vita a tutti
  • 15/03/2012 15.03.12 percorso ieri. tragitto ben segnalato.Noto solamente che la casera è chiusa ermeticamente. In caso di temporali bisogna solo sperare in un fulmine.....risolutore.
  • 25/03/2011 Percorso oggi, selvaggio, bello, ricchissime fioriture di colombine e primula odorosa, ho visto qualche fior di stecco e rosa di natale. Non ho trovato difficoltà nell'orientamento in discesa dopo la casera, c'è un paletto con segnavia all'inizio dell'evidente sentiero a sx dietro la casera, i segnavia sono effettivamente scarsi e sbiaditi ma sempre presenti nei punti essenziali. Un gran bel giro.Loredana
  • 29/12/2010 percorso ieri; confermo l'ottima segnalazione in salita e la scarsa in discesa verso la bocchetta; dopo la casera neve compatta fino alla cima ma percorribile,
  • 27/02/2010 percorso oggi. Ben segnalato e battuto tranne il tratto dalla casera alla bocca di Pradolino dove occorre fare un po' di attenzione ai segnavia in quanto il sentiero è poco evidente
  • 30/04/2005 Sentiero CAI: 754. Dal Ricovero casera Monte Mia alla Bocca di Pradolino.. Il sentiero che dal Ric.ro Casera M.te Mia scende alla Bocca di Pradolino per quanto mi riguarda è introvabile causa apertura di una nuova strada forestale eseguita sulla vecchia sede del sentiero. Se qualcuno è in grado di indicare dove si trova il sentiero è pregato di farne immediata rettifica. Grazie. La pista si allaccia presumibilmente ad un' altra che sale dal versante Sloveno.. giorgiobraidotti@tin.it
  • 05/04/2005 QUESTA LUNGA PASSEGGIATA NEI BOSCHI DI STUPIZZA E' STATA MOLTO SUGGESTIVA, LA CONSIGLIO A TUTTI QUELLI CHE SONO ALLA RICERCA DI LUOGHI POCO FREQUENTATI E DI PROFONDI SILENZI.UNICO NEO CHE VOGLIO SEGNALARE E CHE CI HA LASCIATI COSTERNATI, LA QUANTITA' ENORME (NON ESAGERO) DI IMMONDIZIA TROVATA NEI PRESSI E ALL'INTERNO DELLA CASERA 'MIA'..., BOTTIGLIE, LATTINE DI TUTTO UN PO'! A CHE GENERE UMANO E' DA IMPUTARE TALI NEFANDEZZE?UN ALTRO APPUNTO LO VORREI FARE IN MERITO AI LAVORI IN ATTO, PURTROPPO NEL DISBOSCAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CARREGGIATA, NON RISPETTANO LA SEGNALAZIONE DEI SENTIERI, DISTRUGGENDOLI, NASCONDENDOLI, CREANDO BARRIERE, LO VOGLIO SEGNALARE PERCHE' NON SI TRATTA DI UN EPISODIO SPORADICO, IN QUANTO QUESTA SITUAZIONE SI E' RIPETUTA PIU' VOLTE NEL CORSO DEGLI ULTIMI ANNI. CIAO A TUTTI STEFANIA
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    02/11/2020 In discesa per un percorso alternativo
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    02/11/2020 Il cippo di vetta
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    02/11/2020 In vista della cima del monte Mia
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    06/01/2019 Splendida luce nel bosco in discesa nel primo pomeriggio
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    06/01/2019 Inizio della discesa alla gola di Pradolino per strada bosch ...
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