Quando è possibile, specialmente qui sull'Appennino, siamo alla ricerca di itinerari panoramici di cresta lungo il sentiero 00. Quella di oggi è una escursione classica che si svolge lungo il tratto di crinale compreso tra il monte Rondinaio e il Giovo, una porzione di cresta che, per le sue caratteristiche, si avvicina ai paesaggi alpini.
01-Il sentiero su alcune placche lisce
02-Il sentiero tra pietraie e boscaglia
03-Il crinale appenninico col monte Giovo
04-Verso la Foce a Giovo
05-La strada del Duca presso il valico di Foce a Giovo
Dalla nostra locazione a Pievepelago risaliamo la valle delle Tagliole fino all'area turistica del Lago Santo dove parcheggiamo. A giugno la stagione estiva è ai suoi inizi e la frequentazione dei tanti rifugi presenti è limitata. Il lago Santo in realtà lo vedremo solo al ritorno, alla conclusione dell'anello. Il nostro percorso, infatti, ha inizio sul segnavia 519 in direzione della Foce a Giovo, verso la quale ci dirigiamo tra gli ultimi lembi di boscaglia e qualche pietraia. Ci innestiamo più avanti nella strada del Duca, un'opera che doveva servire al collegamento tra il Ducato di Modena e la regione toscana. Con questa, in pochi minuti, arriviamo all'insellatura della Foce a Giovo a 1674 metri dove è ubicata anche una piccola cappella.
06-Vaccinieto alla base del Rondinaio
07-Il lagoTorbido
08-Traverso su cengia erbosa verso la cresta del Rondinaio
09-Verso la cima del Rondinaio
10-Il piccolo lago Turchino visto dal Rondinaio
Alla Foce abbandoniamo la Strada del Duca per seguire a destra il segnavia 00 del crinale. Passando poco sopra la piccola conca del lago Torbido ci avviciniamo alle pendici del Rondinaio. Qui il sentiero si sposta sul lato toscano passando sopra una cengia erbosa, sospesa sopra le balze del monte. Facendo attenzione ad alcuni punti ripidi guadagnamo senza difficoltà i 1964 metri del monte Rondinaio da dove inizia il tratto più interessante dell'escursione. Dopo la discesa sul largo crestone erboso, si incontra un tratto articolato e quindi la risalita del monte Altaretto su pendenze sostenute. Poco dopo arriva il punto più impegnativo della escursione: uno spigolo roccioso piuttosto verticale ed esposto, ma attrezzato con il cavo. Superato questo passaggio non rimane che assecondare la bellissima e comoda cresta erbosa che sale sulla vetta del monte Giovo (m 1991, grande croce).
11-Articolazioni rocciose sulla cresta del Giovo
12-Articolazioni rocciose sulla cresta del Giovo
13-Il monte Altaretto
14-Facile gradino roccioso sulla cresta
15-Il tratto attrezzato di maggiore impegno sulla cresta del Giovo
Nei pressi della cima, due sentieri scendono direttamente verso il Lago Santo, ma noi vogliamo rimanere in cresta ancora un poco. Decidiamo allora di seguire il sentiero 00 fino al successivo valico della Porticciola da dove svoltiamo bruscamente a destra per raggiungere il passo Boccaia a 1574 metri. Dal crocevia del passo, sempre seguendo il sentiero 529, rientriamo al punto di partenza sfiorando le sponde del Lago Santo, immerse nella boscaglia.
16-L'ampia cresta erbosa che conduce sul monte Giovo
17-Il monte Giovo
18-Croce in vetta al monte Giovo
19-In discesa verso la Porticciola
20-Le sponde del lago Santo