Raggiunge e supera di poco gli 800 metri l'altitudine massima di Fuerteventura. La quota più elevata è il Pico de la Zarza e si trova nella sottile parte sud occidentale dell'isola. La dorsale montuosa della penisola di Jandia presenta il versante rivolto a nord molto ripido. E' da meridione, quindi, che parte il semplice itinerario di salita, e precisamente da Morro Jable.
Senza necessità di entrare in paese, ci alziamo in auto verso l'interno fino a trovare i cartelli dell'inizio del sentiero (vedi mappa). Parecchie auto parcheggiate ci dicono che troveremo altri visitatori. Per ora non è un sentiero ma una pista quella che ci conduce con pendenza moderata verso il largo crinale che risale alla cima.
01-La pista che risale verso il Pico de la Zarza
Rispetto alla direzione di salita, abbiamo alla nostra sinistra le verdi radure del Barranco di Vinamar che staccano decisamente dal colore del paesaggio circostante. Alla nostra destra invece scende il più piccolo Barranco de La Val, interessato da attività di escavazione. Dopo una leggera contropendenza, la pista riprende a salire dolcemente e regolarmente oltrepassando i 400 metri di quota e raggiungendo terreno dove ora predominano le tonalità rossastre. Poche piante resistono a questo arido terreno e tra queste la onnipresente
Launaea arborescens e qualche euforbia.
02-I colori rossi nel tratto centrale dell'escursione
03-Le euforbie si adattano ai luoghi aridi e fioriscono ai lati della pista
Alla Degollada de Vinamar ha inizio la parte conclusiva della escursione con il percorso che si trasforma progressivamente in sentiero. A larghe svolte ci avviciniamo così alla parte sommitale mentre densi sbuffi di nebbia avvolgono tutto quanto. Si entra infine nella recinzione che racchiude la cima: è stata realizzata nell'ambito di un progetto dell'Unione Europea per lo sviluppo rurale.
04-Il sentiero poco sotto la cima del Pico de la Zarza
Una breve salita ci porta così in cima al Pico de la Zarza (m 807), contrassegnato da un piccolo cippo e da una costruzione bianca a cubicolo. Siamo completamente avvolti dalla nube della cima. In assenza di vento, domina un silenzio ovattato. La sensazione di isolamento perdura nonostante le parecchie persone presenti con i loro cellulari. Peccato per il panorama, da qui deve sicuramente essere grandioso sulla sottostante costa nord di Jandia e sull'isola tutta. Si mette a piovigginare sottile e fitto. Dopo avere atteso invano una schiarita, decidiamo di indossare le mantelle e iniziamo a scendere. Più sotto, lasciata la nube della cima, ritroviamo il sole. Lungo lo stesso itinerario arriviamo, ormai completamente asciutti, al parcheggio.
05-Le ondulazioni della dorsale montuosa di Jandia