Avvicinamento
Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina entrando poi nella lunga galleria del
monte Fara . Senza entrare a Barcis si piega a sinistra sul ponte e poi a destra verso la diga. Oltrepassato lo sbarramento si prosegue ancora ignorando il bivio verso il Piancavallo per seguire invece la rotabile che entra in val Pentina al cui imbocco si può parcheggiare (m 403, piccolo spiazzo). Qui si può arrivare più direttamente tramite lo stretto ponticello che si trova sul bordo occidentale del lago che tuttavia non è sempre transitabile.
Descrizione
L'escursione ha inizio lungo la strada asfaltata che si abbandona dopo pochi metri per attraversare il ponticello sul torrente Pentina (cartello CAI, segnavia n.995). Giunti sull'altra sponda si piega a destra percorrendo nel bosco un tratto orizzontale protetto dal passamano. Ben presto però il segnavia piega a sinistra per innalzarsi con qualche svolta lungo una mulattiera ampia e gradinata che si esaurisce presso le case di Armasio (m 529). Seguendo i segnavia ci si tiene a sinistra passando davanti alle case per poi imboccare la rotabile asfaltata che serve il piccolo borgo. La si segue per circa 300 m fino al punto più alto in corrispondenza di una marcata curva con ancona. Qui sulla destra si stacca la prosecuzione del segnavia CAI che prende a salire nella pineta per poi traversare a mezza costa un ripido pendio. Dallo stretto sentierino si può apprezzare tutto lo sviluppo della val Pentina che curva proprio sotto di noi per poi proseguire diritta verso le impervie pendici del monte Sestier. Dopo qualche breve tratto esposto il sentiero raggiunge, a quota 650, il crinale del
monte Laura, dove ha inizio la lunga traversata che ci porterà a toccare tutte le elevazioni della cresta. Tenendosi esattamente sul filo del crinale si inizia a salire nella boscaglia che di tanto in tanto si dissolve in piccole radure aperte sui due versanti. Un tratto orizzontale un poco più lungo ci conduce ai piedi della quota 938 a cui si perviene con un ripido strappo. Da questa piccola elevazione boscosa il sentiero perde quota lasciando intravedere il tratto superiore della cresta, formato da alcuni cocuzzoli erbosi. Più avanti il crinale si fa sottile ed occorre maggiore cautela nella discesa dei pochi ripidi metri che ci separano dalla
forca Bassa (m 866). Da questo intaglio ha inizio la parte più impegnativa della escursione poiché il sentiero prende a inerpicarsi sul filo di cresta rimontando una serie di piccoli dossi prevelentemente boscosi, alternati a brevi tratti orizzontali. Aiutandosi anche con gli arbusti si supera un ripido pendio che conduce su balze più aperte in vista di quello che sembra il tratto sommitale della cresta. I segnavia ci accompagnano nella giusta direzione ma il sentiero è ora solo accennato e costringe ad alcune faticose salite su rampe erbose talora esposte. In questo ambiente selvaggio e solitario, dove comincia a fare la sua apparizione anche qualche affioramento roccioso, si avrà per ben tre volte l'impressione di arrivare sulla vetta, quando in realtà sarà necessario scendere per assecondare una piccola insellatura. Dopo l'ultima breve discesa ci si trova finalmente alla base della crestina sommitale che si percorre senza ulteriori problemi fino alla piccola vetta del
monte Laura (m 1230, cartello). Bella e insolita è la visuale che si apre sui monti a ridosso del
lago di Barcis, e sull'impervio crinale che unisce il monte Sestier al Crep Nudo.
Dalla cima il percorso riprende lungo la cresta opposta che ora si percorre agevolmente fino ad un aereo gradone un poco più ripido. A questo fa seguito un traverso tra faggi contorti e quindi la breve risalita sulla quota 1260 dove tocchiamo il punto più alto della escursione. Fare attenzione ora ad una freccia su un albero che indica di tenersi a sinistra (sud) per scendere in modo deciso tra le ginestre, in direzione di
casera Bitter, che si intravede poco più in basso. Si percorre un crinale boscato con lievi saliscendi che hanno termine presso una insellatura dove il sentiero prende a divallare definitivamente. Pochi metri dopo ci si innesta a sinistra sul segnavia CAI n.978 in direzione di
casera Bitter (m 1139) a cui si giunge in breve compiendo qualche svolta nella faggeta. L'edificio, molto ben curato, dispone al piano terra di cucina, caminetto e panche con tavolo mentre al piano superiore vi sono otto posti letto con reti e materassi. Dalla casera il sentiero perde moderatamente quota con una diagonale che conduce presso un pulpito panoramico con
faggio e panchina. Con pendenza più decisa si scende ora lungo un ripido pendio boscato che il sentiero taglia con una lunga serie di svolte. All'uscita dalla vegetazione arborea ci si ritrova a ridosso di una sottile costa dai fianchi piuttosto scoscesi. Cercando i punti migliori il sentiero riesce comunque a disegnare una serie di tornanti che ci permettono di perdere quota dapprima sul filo e poi nel vallone alla nostra destra. Si oltrepassa una sorgente e con una ultima serie di svolte si giunge all'agriturismo del Pian dei Tass dove si ritrova la strada asfaltata. Accostato il greto principale, lo si traversa su una briglia per poi proseguire sul tratto asfaltato che caratterizza la destra orografica della valle fino a ricongiungersi esattamente al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Vento