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    Anello di malga Oltreviso da Cadunea
    Alpi Carniche
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    Anello di malga Oltreviso da Cadunea
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaS25

Anello di malga Oltreviso da Cadunea

Avvicinamento

Lungo la statale che da Tolmezzo conduce alle Terme di Arta, giunti all’altezza della frazione di Cadunea, si devia sulla destra per via Nassivera raggiungendo subito la piazzetta del paese dedicata ai caduti per la Libertà (m 397, piccolo parcheggio).

Descrizione

Dal parcheggio si sale verso la Casa dei Canonici (via degli Alpini) imboccando, pochi metri dopo, una mulattiera lastricata e gradinata che si inerpica sulla sinistra (Via Castello). Al primo bivio ci si tiene ancora a sinistra lasciando l'altra direzione per il ritorno. Oltrepassata l’ultima abitazione, si arriva in breve ad una piccola schiarita con ancona dove un cartello in legno (Ravit, Rio Derchia, Rinch) ci rassicura sulla direzione intrapresa. Inizia quindi un piacevole traverso su una comoda mulattiera all’interno di un tunnel di noccioli. Il sottobosco di maggio vede ancora l’anemone e le prime fioriture della velenosa uva di volpe. Si oltrepassano alcuni ruderi e numerosi resti di terrazzamenti raggiungendo poi un ripido costone che il sentiero supera con una rampa un poco esposta ma protetta da un vecchio passamano in metallo. La breve salita si conclude in corrispondenza di un’altra ancona oltre la quale il sentiero prende a scendere moderatamente. Nel bosco misto, ora meno ombroso, fioriscono la consolida femmina, l'ortica falsa maggiore, il mughetto e la dentaria a cinque foglie. Più in basso ci si immette in una mulattiera più ampia che proviene da sinistra e che riprende a traversare verso il vallone del rio Derchia, il cui rumore si inizia ora distintamente a percepire. Oltrepassato un vecchio rudere, si affianca il corso del torrente, rimanendo qualche metro sopra alla forra che in questo punto appare molto scavata ed incassata. Dopo alcuni guadi (saranno cinque in tutto), in ambiente suggestivo ed appartato, un cartello indica a sinistra la direzione per Rinch. Da qui fino alla dorsale superiore la distanza è breve ma il sentiero è poco marcato ed occorre salire cercando di individuare l'originario percorso. Una volta raggiunta la dorsale la traccia si fa decisamente migliore proseguendo ora lungo il filo di un bosco a prevalenza di pino nero ed orniello ma già compaiono i primi faggi sul versante più fresco. Oltrepassato un crocifisso la traccia affianca sulla sinistra un profondo dirupo sul quale si protendono i rami di un vecchio mugo. Il sentiero riprende a salire per un breve tratto ed esce infine su terreno più aperto. E' il momento di una breve pausa per osservare il panorama che si è aperto alle nostre spalle, incentrato sull'abitato di Cabia e sul monte Dauda. Ancora pochi metri e si raggiunge il panoramico ripiano di Rinch (m 800) che appare all’improvviso dietro una svolta, disegnato sullo sfondo del monte Sernio.
Si attraversa il piccolo abitato circondato da ampi pendii erbosi ricoperti di botton d’oro e disseminati a primavera di alberi in fiore, continuando poi sulla pista di servizio. Giunti ad un bivio si tralascia la direzione principale per seguire la carrareccia che si stacca a destra (sbarra). Lungo lo sterrato nelle pozze temporanee che si formano dopo abbondanti piogge è facile osservare il tritone alpino e l’ululone dal ventre giallo. Dopo circa 5 minuti di cammino, si tralascia la recente pista forestale in favore di un sentiero che si diparte sulla destra (attenzione, non vi sono indicazioni). Il sentiero, inizialmente marcato, prende a salire in diagonale nel bosco di faggio rimanendo poi qualche metro al di sotto di un costone. Raggiunto il ciglio si prende consapevolezza del profondo dirupo esistente sul versante opposto (attenzione a non sporgersi). Ancora qualche metro e ci si ritrova ad incrociare un segnavia CAI. A destra vi è la possibilità di scendere direttamente verso gli stavoli Mignezza (utile in caso si voglia abbreviare l’itinerario) mentre noi proseguiamo diritti in direzione di malga Oltreviso. Si procede per un tratto quasi rettilineo, affiancando a sinistra un solco torrentizio oltre il quale si sviluppa un bosco di conifere. Subito dopo il sentiero si impenna e risale fino ad una selletta che rappresenta il punto più alto della escursione (m 1062). Poco più sotto, al limitare di un prato invaso da rovi e sterpaglie, sorge malga Oltreviso (m 1050) in stato di completo abbandono. Dalla malga, seguendo rade segnalazioni, si scende nella direzione opposta a quella di arrivo percorrendo una vallecola boscata fino a confluire su una recente pista forestale. La si segue in discesa piegando poi a destra in corrispondenza di un cartello CAI (segnavia n.411 per Imponzo) Nuovamente su sentiero, si perde quota velocemente lungo una dorsale immersa nella faggeta calando poi sul greto del rio Mignezza nei pressi di una briglia. La prosecuzione si trova qualche metro a monte, sull'opposto versante, dove un sentierino risale a svolte uscendo su un pendio prativo che ospita alcune abitazioni. Si scende ora lungo questo fino ad arrivare all’inizio del grande ripiano erboso che ospita gli stavoli Mignezza (m 882). Da qui il segnavia CAI prosegue verso ovest tagliando in diagonale le boscose pendici del monte Cimons. Intorno a quota 720 il sentiero confluisce nella pista forestale di recente apertura che una volta ultimata dovrebbe salire fino a Mignezza. In corrispondenza di una marcata curva si potranno notare a sinistra i segnavia CAI del sentiero che scende direttamente ad Imponzo. Noi invece ci teniamo ancora sulla strada che, oltre la sbarra, si fa asfaltata e con una ulteriore ansa va a dirigersi verso un grande complesso zootecnico. Poco prima di questo si piega sulla destra affiancando i resti di un rudere da cui ha origine un sentierino lastricato che scende direttamente a Cadunea.

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Silenzio
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Maggio
Carta Tabacco
013
Dislivello
700
Lunghezza Km
11,2
Altitudine min
397
Altitudine max
1062
Tempi
Dati aggiornati al
2009
I vostri commenti
  • 05/06/2021 L'anello è ancora percorribile, ma come notato nei precedenti commenti le difficoltà sono non poche. Fino a Rinch non ci sono grossi problemi, il sentiero è molto evidente e non ci si perde. Dopodiché, con molta attenzione, è ancora possibile seguire il tracciato gps originale, ma in alcuni tratti il sentiero proprio non c'è più (come nella salita che porta alla sella da cui si vede la Malga Oltreviso). Suddetta malga è ora molto più diroccata rispetto alla foto che si vede su questa pagina, manca il tetto completamente e i muri stanno crollando... Da lì si segue per un tratto la pista sterrata e bisogna fare molta attenzione a prendere il sentiero 460 (non 411, probabilmente un errore, o una numerazione cambiata...) che sebbene ottimamente segnalato, con segnavia dipinti di fresco, ha un "ingresso" nascosto dalla vegetazione. Lasciato il sentiero 460 si torna su sentieri non segnati, e va più o meno tutto bene (sentiero marcato, sbiaditi bolli rossi e blu), fino a una casa con una grande stalla; qui la traccia del sentiero è stata palesemente cancellata, e le proprietà sono recintate. Senza perdersi d'animo, abbiamo aggirato la grande stalla, e scesi alla sua sinistra (scavalcando la staccionata di legno) siamo riusciti ad accedere al prato sottostante, dove con un po' di fortuna e molto gps abbiamo ritrovato più sotto, nel bosco, la marcata traccia di una mulattiera che poi torna a Cadunea. Questo tratto di sentiero però è evidentemente trascurato e non mantenuto. L'alternativa sarebbe scendere a Imponzo sulla strada asfaltata, ma allungando di parecchio il percorso totale.
  • 29/03/2021 Abbiamo fatto ieri 28.2.21 l'anello.Fino a Rinch sentiero appena sistemato, da Rinch a malga oltreviso abbiamo seguito la strada, il sentiero che taglia come da traccia gpx non si vede quasi più e ci sono troppi alberi caduti.Anche la traccia da Mignezza a Cadunea è molto rovinata e si perde facilmente per frane e alberi crollati, su un versante molto ripido. Siamo arrivati in fondo, ma con molta fatica e solo grazie al GPS del cellulare ed a oruxmaps. A Mignezza molto meglio scendere verso imponzo, come faremo certamente la prossima volta.
  • 17/05/2016 Itinerario percorso oggi per la prima volta.Fino a Rinch non ho riscontrato alcun problema. Molto bello questo borgo. Da li in poi ho avuto molte difficoltà nel far combaciare quanto indicato nella relazione con quanto trovavo. Strade nuove,sbarra a sx e non a dx,sent.460 non trovato.Ho scelto quindi di seguire quello che era il sent. 411 che però è stato dismesso e quindi le segnalazioni sono rare oltre che sbiadite. Il sentiero inoltre e ovviamente, non è mantenuto, quindi ci si deve districare tra alberi caduti, vegetazione e cedimenti di terreno. Alla fine però sono arrivato agli stavoli mignezza.Al complesso zootecnico, non c'è straccia del sentierino che porta a Cadunea. Un addetto zootecnico ci ha detto che le acque del rio l'hanno reso inagibile e la vegetazione ha fatto il resto.Seguendo allora la strada per Imponzo, dopo il doppio tornante, abbiamo trovato a dx una evidente traccia che ci ha portato sulla strada interna che poi volge a nord verso strada principale in direzione Cadunea. Tutto l'anello, come descritto, ci ha impegnato per 6 ore nette. Buona vita a tutti
  • 21/03/2014 Ocjo! Il troi da Cjaduneee a Rinch è completamente invaso da alberi di dimensioni e specie variabili che non han resistito all’ultima neve. Percorso al ritorno del Giaideit (vedasi commento) si trasforma in una gara di limbo rock e mateamento acuto. Dopo l’ancona (prima per chi sale da Cjadunee) in un punto il troi si assottiglia per la caduta di un grande faggio. Nulla di insormontabile ma di certo da escludere come itinerario placido e tranquillo, almeno fino a Rinch. Il suo ripristino appare molto problematico a breve termine per la quantità e la qualità degli schianti, tenendo anche in conto che non si tratta di un sentiero CAI. 21.03.2014
  • 23/09/2013 Partito ieri mattina da Cadunea alle 9, il sentiero che porta a Rinch è molto piacevole e ben segnalato, attenzione in un solo punto dove bisogna risalire ripidamente a sx lasciando il torrente sulla dx, dopo si trovano numerosi nastri appesi ai rami che ti conducono fino a Rinch che si raggiunge con tranquillità in 1ora e mezza Dopo Rinch verso malga Oltreviso è stata aperta una strada enorme ed orribile che penso abbia stravolto il paesaggio precedente ( le foto pubblicate sul sito sono completamente diverse in questo punto ), saliti seguendo il sentiero dopo la sbarra ci siamo ritrovati nuovamente sulla strada che abbiamo percorso fino a giungere la sella, dopo pochi minuti si arriva malga abbandonata e fatiscenteAbbiamo proseguito oltre fin dove terminano i lavori, si trova un incrocio , sulla sx il sentiero porta a Lunge, proseguiamo diritti fino ad incrociare il sentiero 460 che scende verso Imponzo, traversato il rio Mignezza si risale verso gli stavoli Mignezza, usciti da bosco le indicazioni si perdono e non avendo trovato la deviazione verso dx, probabilmente per la folta vegetazione, abbiamo proseguito fino alla strada che porta ad Imponzo e da qui percorso la strada principale fino a Cadunea con arrivo verso le 15.Complessivamente un bel anello con i passaggio sul torrente Derchia da cartolina, peccato per quella strada che sale verso la malga Oltreviso di cui non capisco l’utilità !
  • 15/08/2013 Sorry, in English.We were at Malga Oltreviso on August 10. Really nice excursion, in particular the way from Cadunea to Rinch. Passing Rinch you will find a new forest road under construction. Take the right arm. The left arm ends and reaching the other arm is quite cumbersome.
  • 06/05/2013 Finalmente abbiamo deciso di avventurarci in questa escursione! Sentieri ben marcati e boschi splendidi! La borgata RINCH è stata una piacevolissima sorpresa!! Volevamo segnalare che dopo borgata RINCH, superata la seconda sbarra verso Malga Oltreviso, il sentiero diventa difficile, bisogna passare tra i tantissimi alberi abbattuti, che rendono difficile anche l'individuazione dei segnali, tutto questo fino all'attacco della strada dopo Malga Oltreviso. A parte questo, un anello che merita... Anna e Tiziano
  • 12/05/2012 Giovedì 10, dove andrò a perdermi oggi? Questo percorso ne ha i presupposti. Ore 6 superstrada: una trapunta di umidità ristagna ovunque, ore 6.15 autostrada: un sole rosso si alza e spazza tutto. Cadunea, piazzetta, inutile arrivare troppo presto, bisogna comunque aspettare che chi si reca al lavoro liberi un parcheggio. Salgo lungo via degli Alpini, "Mandi siore, vae in mont?", un sorriso e uno scambio di saluti. Imbocco la mulattiera lastricata, già mi piace questo percorso, oltrepasso anche l'ultima casa sotto lo sguardo buono di un cane. Lungo il tragitto fioriture di nontiscordar di me, sotto a sinistra scorrono le acque del Chiarsò, il sentiero è ben marcato, contornato da muretti a secco e terrazzamenti ricoperti di muschio, alcuni ruderi a testimonianza del passato insediamento. L'ancona a quota 542 è ingentilita da iberis in fiore, un mughetto e delle viole, a terra un grosso pezzo di corteccia su cui si possono osservare i ricami del tarlo. Proseguo mentre mi arriva il rumore del Rio Derchia che scorre nella forra più sotto, poca acqua ma rumore tanto, il sentiero si abbassa, si fa strada fra il verde del bosco, il bianco dell'anemone, c'è da guadare 5 volte. Il sentiero a tratti si perde ma lo ritrovo subito appena oltre ogni guado, l'ambiente è solitario e rilassante. Poco oltre aver attraversato il rio la quinta volta, su un albero a destra un traballante cartello giallo con la scritta Rinchindica di salire a sinistra, una traccia sale incerta, un bollo rosso su un albero. In breve la traccia diventa ben visibile e compaiono anche i segnavia, mi piace questo sentiero a tratti ripido a tratti pianeggiante, l'ambiente è vario e suggestivo qualche schianto, il sole filtra tra i rami, un lontano rumore di chi è al lavoro.Ecco il vecchio mugo tutto proteso sul burrone sottostante, uno strappo ancora e alla fine del corridoio di alberi ecco il verde della spianata di Rinch. Salgo liberamente fino alle case, giro a sinistra per immettermi sulla pista ma non senza aver dato un'occhiata al maestoso Sernio. Esco dal paese, al sole, sulla strada un orbettino (lungo circa 80 cm. sarà poi un orbettino?) e va a nascondersi fra l'erba. Giungo alla sbarra, macchine operatrici, fango e un cartello informa he sono in corso lavori alla rete idrica di Rinch, oltrepasso l'ostacolo, altro serpentello fotocopia del precedente, e mi trovo ad un trivio: un cartello in legno su un albero con indicazioni anche per malga oltreviso. Molto più tardi scoprirò (intanto ho girovagato avanti e indietro alla ricerca della retta via) che da questo punto ci sono due possibilità ed ognuna porta allo stesso punto; si può seguire a destra, e fino al suo termine, la nuova pista ancora in fase di completamento, oppure seguire il tracciato davanti fino a giungere ad una vecchia sbarra alla cui destra si inerpica un sentiero benmarcato che sale e si conclude esattamente dove termina anche la nuova pista (piazzale); la prosecuzione si trova proprio davanti, non è segnalata ma si nota il terreno calpestato. Non si incontrano difficoltà perchè il tracciato è buono, comunque poi ricompaiono i segnavia dove si presenta la possibiltà di abbreviare il percorso scendendo verso gli stavoli Mignezza. Continuando invece a salire, attenzione ad un certo punto, oramai in prossimità della malga, il sentiero a tratti si perde, i sv vanno cercati, alla fine si esce sullo spiazzo di quello che resta di casera Oltreviso: ruderi e sterpaglie. Mi destreggio fra le erbacce e proseguo fino ad immettermi su una pista sterrata che seguo in discesa verso destra trovando poco dopo, ancora a destra, il cartello rosso con la scritta Imponzo. Scendo lungo questo sentiero che percorso altre volte di rientro dal Giaideit, attraverso il greto del rio Mignezza, salgo ancora nel bosco luminoso. Oltrepasso l'ancona con campana, in fondo, in controluce, un riverbero azzurro: è un bellissimo tappeto di nontiscordardime. Vado tranquilla, scendo sulla strada asfaltata che seguo lungamente fino al complesso zootecnico, anche qui lavori in corso, si sta costruendo un canale, una briglia, vedo alla mia destra il rudere ed il sentiero che dovrei percorrere ma non vi posso accedere. Sulla catrta vedo che più avanti c'è un altro sentiero che conduce a Cadunea, cartello a sinistra MTB ma 5 cani liberi e ringhianti posti a guardia della casetta lì a fiancomi convincono a continuare lungo la strada fino ad Imponzo, poco male, ho modo così di vedere delle bellisssime aquilegie e la chiesetta di S.Floriano che dall'alto vigila. Da Imponzo piego a destra ed ancora qualche centinaio di metri ancora per arrivare a Cadunea. Un percorso interessante, piacevole, con varietà di ambienti notevoli.Loredana
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  • Monte Sernio visto da Rinch. . . prankstydieg@hotmail.it
    30/09/2005 Monte Sernio visto da Rinch. . . prankstydieg@hotmail.it
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