30/04/2021 laura.molinari Effettuata questa bella escursione con qualche variante: partiti da Canale del Ferro, abbiamo compiuto un ampio anello, passando in successione per Costalunga, Valle, cima del Monte San Lorenzo, Kaludranca, Joanaz. Per il ritorno, anziché ricalcare lo stesso percorso fatto in salita, siamo scesi per sentiero alla Bocchetta di Sant’Antonio e quindi a Canebola e Clap, da dove abbiamo fatto ritorno a Canal di Grivò tramite il bel sentiero che passa per Gradischiutta. Il percorso (tranne il breve tratto ad occhio nel bosco per raggiungere la cima del Kaludranca dal versante ovest) è in genere ben segnalato o avviene su piste forestali e generalmente in buone condizioni. Bella la mulattiera lastricata che dal Borgo di Canale del Ferro porta a Clap, che è un vero gioiellino, con la maggior parte delle abitazioni ristrutturate e ben curate. A Valle, l’imbocco del sentiero per i prati della Chiesa sulla destra della vecchia colonia don Bosco è ora sbarrato da una recinzione, bisogna aggirare l’edificio sulla sinistra, salendo brevemente nel frutteto soprastante per poi ricongiungersi al vecchio tracciato sulla destra non appena se ne vede la possibilità. L’ultimo, breve pezzo per la cima del Joanaz è invaso da schianti recenti, che obbligano a qualche manovra di aggiramento. Per il resto, niente di particolare da segnalare. Lo sviluppo complessivo dell’anello è stato di 20 km per un dislivello di 1200 metri abbondanti; tempo di percorrenza (con passo tranquillo): 6 ore e 30. Mandi a tutti.
23/04/2021 daniele.russo A Canal Del Ferro di sopra c'è ancora lo sbiadito cartello che indica la mulattiera per Costalunga; tuttavia un cartello "proprietà privata" sembra rendere inaccessibile la partenza del percorso. Poco oltre, sempre sulla destra, intravedo una scalinata tra le case che sembra avviarsi verso il sentiero; chiedo a una signora che si affaccia alla finestra se di lì si passa, ma questa mi garantisce che si può accedere anche dove c'è il cartello di divieto. Ritornato sui miei passi, attraverso il piccolo giardino della casa, e subito trovo la mulattiera che si inerpica nel bosco. Questo primo tratto, fino alla sorgente, si rivela estremamente scivoloso; l'umidità e l'acqua rendono gli affioramenti rocciosi frammentati ancora più insidiosi. Si prosegue poi senza problemi per Costalunga e Valle; vale la pena di ricordarsi però che il sentiero 765 non passa più per le case di Valle, ma è stato deviato sulla lunga e noiosa strada asfaltata che porta a Pedrosa. Non vale la pena quindi entrare in paese, ma appena finito il sentiero che viene dal cimitero giro a sinistra e poi a destra, seguendo il cartello per Pedrosa e i segnavia bianco-rossi. Arrivati ai prati della chiesa, invece di proseguire sulla strada asfaltata che circonda il San Lorenzo, decido di prendere il sentiero che sale a sinistra e scavalcare la dorsale del monte; la strada la lasceremo per il ritorno...Si arriva quindi alla piacevolissima dorsale sud dello Joanaz che si percorre senza problemi. Invece, poco prima della cima, densi schianti richiedono un po' di fantasia ed improvvisazione per essere superati. Arrivati in cima, ci troviamo proprio di fronte il Matajur. Decido quindi di scendere seguendo la strada militare, per far riposare le gambe con una pendenza più moderata.
01/03/2014 marco.raibl Variante che concatena vari itinerari,presa da altra pubblicazione.Partenza da Campeglio,presso la chiesa di S.Michele.Imboccare via S.Rocco e svoltare quasi subito a sx presso un bivio con le indicazioni per Costalunga.Dopo un breve tratto tra vigne e boschetti si giunge a un ruscello,oltre il quale troviamo un cippo con croce di ferro.Qui si va a sx per Raschiacco.Dopo circa 300m senza segnavia,presso le prime case,uno specchio per il traffico sulla dx precede una stradina che sembra portare solamente ad una abitazione.Una traccia a dx porta a un cancello,simile a quelli degli alpeggi,che introduce ad un prato.Salire lungo la verticale,fino a trovare un altro cancello.Da qui inizia la traccia che ci porta,in circa un'ora,a Costalunga.Come da relazione di SN si raggiunge Valle.In piazza troviamo un cartellone esplicativo del sentiero 'nel Ban'.Qui inizia il percorso che ci porta a Colloredo,passando per le località Kriz e monte Piccat.Numerose tabelle spiegano la storia dei luoghi.Giunti in vista del paese,appena sopra la prima casa,una stradina tra questa e il bosco,ci porta a un prato.Abbandonare i segnavia e piegare decisamente a dx lungo una pista forestale che ci conduce,dopo circa 10 min.,a una presa dell'acquedotto(grosso schianto lungo il percorso).Qui degli scalini scendono a sx lungo un ruscello fino a giungere a Canale.In discesa lungo la strada si ritorna a Campeglio.Pooco prima della chiesa,nel campo a sx si può notare una lunga piscina rettangolare contornata di cipressi,al cui limite sorge una sorta di cappella.Grosse trote e altri pesci la popolano.E' un luogo molto interessante e vale una visita.Probabilmente era la peschiera della grande villa soprastante,ora azienda vinicola.Ciao e buona escursione(circa 15km totali per h 4/4.30)
09/02/2014 askatasuna Annuso il sole dalla mattina...al lavoro i piedi sgarfano le piastrelle…All’una sono a Faedis per un anello alternativo, ridotto ed adeguato al tempo disponibile. Parcheggio accanto alle vigne di Canal del Ferro di fronte ad una graziosa casetta di legno d’altri tempi. Nella borgata di sotto, dietro a case callose e sagge, parte un bel sentiero. All’altezza dell’ultimo terrazzamento non riesco più a tirar dritto e mi sciolgo davanti ai miei primi crochi. Uno, aperto al sole, culla tra i suoi petali grosse gocce d’acqua che san di perle. Alcune polmonarie ancora chiuse fanno intuire la loro delicatezza bicolore. Ingrato davanti a cotale bellezza ne mangio subito qualche foglia. La vista dei castelli e di Clap più in alto si apre alle Prealpi, ammaliando gli occhi e mitigando i passaggi troppo vicini alla linea elettrica. Questa però nasconde anche una sorpresa: Un gruppo di allegre farferugini alte e splendenti si mette in posa. Il sole scalda. Maniche corte. E’tutto un primulìo. Mi sento strano. Forse mi sono perso qualcosa… La breve deviazione verso la fontana presenta un bosco completamente diverso, elleborante e umido, ombroso e taciturno. Il sentiero a tratti sembra un letto di un rio. Solchi netti e fogliame compresso ai lati e al centro suggeriscono la direzione e il carattere irruento del flusso pluviale. Il piccolo borgo di Costalunga mi sorprende. Non lo immaginavo così ben tenuto, coccolato nei dettagli, dona subito un sospiro leggero che si fa profondo alla vista della pianura. Un mare di marroni, di verdi e di tetti. Poi le Prealpi e la cima bianca del Cuar. Il Cavallo sfuma le sue punte nel bianco delle nuvole e della foschia. Da qui, vista l’ora, punto verso Raschiacco, curiosando il Cuel di Forchia e poi il Corda. Entrambi boscosi sono avari di paesaggio ma per fortuna una generosa radura poco sotto l’ultima cimetta ripaga ampiamente. Ritorno all’auto per borgo Antoniutti e giungo puntuale per ammirare l’arcobaleno che spunta da dietro lo Joanaz. Lo condivido con una nonna che emerge tra i vitigni e che sa d’altri tempi, proprio come quella dolce casetta rattoppata. (06.02.2014)
30/10/2012 loredana.bergagna Monte Joanaz dalla bocchetta di Masarolis, è totalmente diverso che salirlo dal versante meridionale, sembra un altro monte. Alla bocchetta di Masarolis si stacca a sinistra il sv 753 (almeno tre indicazioni su un albero) si sale dapprima su prateria e poi nel bosco, un bosco disordinato, fino ad uscire allo scoperto in vista dell’impianto di antenne, ancora poco e si giunge al cippo. Oggi poco panorama e un po’ di vento, un raggio di sole illumina solamente la valle del Chiarò di Torreano.