Avvicinamento
Da Ovaro, raggiungibile attraverso la strada statale n. 355, si seguono a destra le indicazioni per Lenzone - Monte Arvenis. Dopo le ultime case vi è la possibilità di proseguire sulla rotabile, ora asfaltata, che con una infinita serie di tornanti sale verso la
malga Arvenutis (m 1516, possibilità di parcheggio presso la malga o 300 m prima dove l'asfalto termina).
Descrizione
Oltrepassata la
malga Arvenutis (servizio di agriturismo nei mesi estivi) si prosegue lungo la pista sterrata che taglia in quota le pendici dei
monti Tribil e Claupa, in un ambiente dominato da bassi arbusti e
larici. In breve si giunge al bivio principale dove si lascia a destra la pista che sale alla
malga di Claupa per proseguire invece verso la malga Arvenis Alta. Senza raggiungerla si seguono a destra le indicazioni del segnavia CAI n.157, all'inizio poco evidenti. Risalito il solco di una valletta ci si innesta sul percorso di una larga mulattiera militare che giunge direttamente da malga Arvenis. Si inizia così a salire in diagonale con moderata pendenza su un tracciato ancora largo e ben conservato. Giunti in prossimità di un ghiaione, la mulattiera entra nella fascia dei
mughi disegnando due ampi tornanti in parte rovinati. Successivamente il sentiero riprende la sua traversata in direzione della evidente selletta compresa tra il
monte Tamai ed il
monte Arvenis. Si oltrepassa una prima estesa lingua di ghiaia che scende da una gola dirupata e, subito dopo, una seconda che ci porta ad assecondare in basso un caratteristico sperone roccioso. Il sentiero rimonta poi tra
mughi e fazzoletti erbosi punteggiati di
eriche e
crochi ed infine tra gli ontani giunge alla piccola
forcella Tamai (m 1847, panca). Qui si abbandona il segnavia CAI n.157 che scende nell'opposto versante e ci si innesta a destra sul CAI n.170 che proviene dalla vicina vetta del
monte Tamai (vedi variante). Si riprende a salire in direzione della cresta sommitale del
monte Arvenis, le cui elevazioni rocciose costituiscono una eccezione tra le vette circostanti, formate prevalentemente da cocuzzoli erbosi. Tenendosi inizialmente sul lato destro (ovest), il sentiero sale con andamento costante, tra
mughi e sfasciumi, aggirando una prima elevazione. Toccato nuovamente il filo della cresta, si percorre un panoramico tratto quasi pianeggiante poi ci si sposta sul lato orientale. Dopo un'ultima breve rampa si continua pressoché in quota oltrepassando una serie di coste detritiche che formano in basso alcuni pinnacoli. Raggiunto il versante meridionale, si tralascia per il momento la prosecuzione verso il basso per imboccare a destra il sentierino che conduce in vetta (caverna di guerra). Con una piccola serie di svolte, sul ciglio del precipite versante ovest, si giunge così alla piccola e frequentata vetta del
monte Arvenis (m 1968, croce, libro,
panorama estesissimo). Dopo essere ritornati al bivio poco sotto la cima, si prosegue a scendere a svolte regolari (segnavia CAI n.166), intersecando più volte un ripido pendio detritico (attenzione alla possibile caduta di sassi). Esauriti i tornanti la mulattiera si orienta verso destra (ovest) ed inizia a perdere quota in diagonale, attraversando con andamento molto piacevole una prateria alpina punteggiata da conifere isolate. La discesa prosegue a mezza costa sulle pendici del monte Claupa che si contornano fino ad affacciarsi sulla ampia insellatura che ospita la
malga di Claupa. Raggiunta la pista di servizio alla malga (m 1652, panca), la si imbocca a destra raccordandosi in breve con la sterrata di malga Arvenis Alta, già percorsa all'andata, con la quale rientreremo al punto di partenza.
Variante in salita da Sutrio (E)
Il punto di partenza del sentiero si trova sulla sinistra della strada che da Sutrio sale allo Zoncolan, circa un km dopo la baita Cocul (m 1477, cartello in legno con indicazioni sbiadite, segnavia CAI n.158, piccolo spiazzo erboso per parcheggiare). Iniziare sulla sinistra, attraversando la pista di discesa, fino ad incontrare ben presto una buona traccia segnalata che, dapprima in un rado bosco e poi con alcuni tornantini su ghiaia, guadagna un panoramico dosso erboso ricoperto da
botton d'oro. Proseguire, ora in piano, aggirando il dosso e raggiungendo la vicina
malga Tamai (m 1594). Da qui il percorso continua sulla carrareccia che traversa in leggera salita tutto il versante orientale del
monte Tamai. Dopo aver aggirato uno spigolo a quota 1700 circa, si abbandona la carrareccia per seguire sulla destra le indicazioni verso il
monte Arvenis. Ben presto ci si innesta sul sentiero CAI n. 157 che, con un paio di tornanti, raggiunge
forcella Tamai (m 1847, fioritura di
anemone alpino). Proseguire ora sulla sinistra in direzione sud, seguendo il sentiero CAI n. 170. L'ambiente muta radicalmente e dai pascoli sottostanti si passa alla fitta formazione a
pino mugo che colonizza gli sfasciumi a ridosso del monte. Il sentiero, dapprima sul versante occidentale e poi su quello orientale, guadagna quota fino a portarsi, con un panoramico traverso, sotto la cima. Ancora una serie di stretti tornantini e si perviene alla piccola cima del
monte Arvenis (m 1968, croce di vetta e
ampio panorama).
Seguire a ritroso il percorso fino alla sella di quota 1847 e continuare in direzione nord lungo il sentiero CAI n. 170. In breve la traccia ci porta a raggiungere la cresta erbosa che scende verso il monte Zoncolan (fioritura di
primula minima). Con una ulteriore deviazione sulla destra abbiamo l'opportunità di visitare anche la cima del
monte Tamai (m 1970,
buon panorama sul vicino Arvenis e cippo con indicazione a 360° delle cime circostanti). Dopo essere ritornati sui propri passi, proseguire lungo la cresta perdendo rapidamente quota in direzione degli impianti di risalita. Dopo un tratto piuttosto ripido in corrispondenza di una fitta ontaneta, il sentiero passa accanto al filo di cresta, aprendo la visuale sulle ampie aree franose che contraddistinguono il versante occidentale. In primavera non sarà difficile osservare in questi ambienti alcuni esemplari di
vanessa dell'ortica. Subito dopo, senza percorso obbligato, abbandonare il sentiero e traversare verso destra, mirando alla stazione a monte di uno skilift (estese praterie di
crochi allo sciogliersi delle nevi). Da qui, seguendo il tracciato della pista da sci, è possibile scendere a
malga Tamai e rientrare al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri della Rupe