Diamond Hill da Letterfrack

Da Oughterard dove siamo alloggiati ci dirigiamo verso nordovest fino al Killary Fiord. Costeggiamo lo stretto braccio di mare, poi, sempre sulla N59 Connemara Loop ci portiamo a Letterfrack e al vicino parcheggio del Centro Visite del Connemara National Park, uno dei sei Parchi nazionali irlandesi. La salita al Diamond Hill è resa fin troppo facilitata nella percorrenza dalla pavimentazione quasi urbana ed è quindi molto frequentata. Dietro l'edificio del Centro visite un piccolo vialetto scende e si biforca. Le due direzioni sono indicate nei colori dell'azzurro e del rosso; prendiamo a destra, sul segnavia rosso. La mulattiera coperta da fine ghiaino sale leggermente snodandosi sulla brughiera per un bel tratto. Sono state apposte anche passerelle in legno che evitano il passaggio sul terreno umido della torbiera. Proseguiamo fino al masso che segna il colmo dell'anello più corto. Noi però continuamo a salire lungo il percorso rosso che continua tutto lastricato a formare gradoni oppure cosparso da ghaino. Il percorso è facilitato da questi accorgimenti oltre che dalla pendenza che già di per sè risulta abbastanza omogenea. In prossimità della vetta Diamond Hill il percorso si sdoppia e c'è l'obbligo (indicato da cartello) di prendere assolutamente a sinistra (questo la dice lunga sulla frequentazione) dove si attraversano ancora zone di torbiera, di massi affioranti, su percorso anche qui lastricato. Man mano che ci si alza non mancano bei punti di vista sul paesaggio sottostante. Nel frattempo si è alzato un vento piuttosto forte. Arrivati in cresta il percorso cosparso di ghiaino in breve ci porta alla cima (m 442). La durata del percorso a questa quota è piuttosto breve, ci abbiamo impiegato 1 ora e 20. Non esagero se affermo essere presenti centinaia di persone che vanno e vengono. In cima un piccolo pianerottolo erboso concede un riparo dalle forti raffiche di vento. La ventosa discesa è simile alla salita in quanto si svolge sempre su piastre molto ben collocate a formare gradini. Cerchiamo di evitarle a favore del suolo erboso, più comodo per i piedi. Le raffiche di vento si smorzano solo più in basso. Il versante di discesa si svolge su torbiera dove trovano il loro ambiente parecchie piantine di drosera. Passerelle ci riportano al ricongiugimento col percorso comune percorso prima presso il grande masso. Questa volta prendiamo a destra (azzurro) la stradicciola col ghiaino di riporto e compiamo un arco per riportarci al centro visite.