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    Gran Canaria - Camino de los Romeros
BlogSentieriNatura
venerdì 25 gennaio 2019

Camino de los Romeros da San Pedro a Tamadaba

Il massiccio di Tamadaba nell’area nord occidentale di Gran Canaria è segnato da una rete di piste e sentieri. Percorriamo oggi una parte del Camino de los Romeros, lungo il quale si è transitato in passato per provvedere allo scambio di prodotti del mare con quelli dell’interno. Ancora oggi alla fine di giugno, nella festa di San Pedro, i pellegrini compiono l’ascesa da San Pedro al Pinar de Tamadaba. La risalita si svolge tra diversi orizzonti naturali in un paesaggio multiforme e interessante e prende avvio da San Pedro nella Valle di Agaete. I cartelli del Camino Real di Tamadaba ci indirizzano verso una ripida strada asfaltata che sale alle case più a monte del paese. Imboccato il largo sentiero che va alzandosi sopra gli ultimi orti si arriva presto ad un enorme eucalipto. Ci siamo alzati e da qui si può già apprezzare la parte bassa del barranco con le case bianche sparse di San Pedro e gli aranceti.
01-Le Cuevas di Montaña Bibique01-Le Cuevas di Montaña Bibique
02-Vaste fioriture sotto le pareti di Montaña Bibique02-Vaste fioriture sotto le pareti di Montaña Bibique
Mentre saliamo, le ripide coste alla nostra sinistra risaltano di un verde brillante e ci confermano come questa sia la zona più umida dell’isola. La coreografica nebbia che fino a poco fa veleggiava all’interno del barranco si sta dissolvendo e fa ben sperare in una giornata di sole. Saliamo sul largo Camino che presenta spesso punti gradinati mentre ci giungono i belati delle capre che frequentano i ricoveri qui vicino. Ci accompagna per un pò il rumore di un elicottero che sorvola la zona. La salita viene interrotta da un paio di brevi traversi su pendici disseminate da una gran quantità di mandorli. In questo settore dell’isola le fioriture hanno già avuto luogo e ora gli alberi cominciano a mettere fuori le foglie. Intersecato il fondo di un piccolo barranco percorso da un filo d'acqua, saliamo dalla parte opposta fino a intersecare un impluvio secondario più angusto. Ci vengono incontro quattro capre con i loro campanelli, sono disinvolte: sicuramente conoscono il sentiero molto meglio di noi. Mentre saliamo andiamo avvicinandoci alla scura parete soprastante, traforata da cuevas usate in epoca preispanica. La salita a seguire si svolge lungo un pendio molto ripido: si tratta di una fitta serie di stretti tornantini che salgono protetti da un cavo. Giunti poco sotto le Cuevas si gira a sinistra traversando un pendio fiorito a cui fa seguito una caratteristica zona di rocce lisce dal colore marrone.
03-Affioramenti rocciosi nei pressi della cima di Montaña Bibique03-Affioramenti rocciosi nei pressi della cima di Montaña Bibique
Qui il sentiero ritorna largo e lastricato fino alla spianata successiva. Delle due direzioni indicate, prendiamo quella che sale in direzione di Artenara e Cruz de Tejeda, iniziando una diagonale verso destra. In ambiente umido e lussureggiante traversiamo un barranco secondario dove si sente scorrere l'acqua. Qualche pecora si aggira anche quassù. La diagonale è interrotta da un paio di tornantini e poi prosegue ancora verso destra fino alla vertiginosa linea di cresta, affacciata sulla costa di Agaete e Galdar.
04-I ripidi costoni che scendono nel barranco di Agaete04-I ripidi costoni che scendono nel barranco di Agaete
05-Panorama dalla Vuelta del Palomar05-Panorama dalla Vuelta del Palomar
In lontananza appare anche la costa di Tenerife e l'onnipresente profilo del Teide. Presso il belvedere si inverte decisamente la direzione per riprendere a salire tenendosi pochi metri sotto il filo del costone. In breve fanno la loro comparsa i primi pini canari accompagnati da qulche eucalipto ed infine, con qualche svolta, si accede al margine del grande Pinar de Tamadaba dove la pendenza si appiana. Dopo due cartelli illustrativi sulla flora e sulla fauna, procediamo comodamente su un morbido letto di aghi. Molto curioso è l’incontro con l’enorme masso sferico cavo.
06-Curioso masso cavo nella pineta di Tamadaba06-Curioso masso cavo nella pineta di Tamadaba
L’umidità che permea la pineta favorisce la crescita di lunghe barbe di licheni penduli ed in breve avvolge anche noi. Poco più avanti, tralasciando tutte le diramazioni secondarie, ci accostiamo alle sponde del piccolo laghetto artificiale Presa de La Laguna, circondato dalla pineta. Un luogo solitario e suggestivo che avevamo individuato come meta dell’escursione di oggi. A San Pedro, al ritorno, una piccola fermata al locale di ristoro mi ha dato l’opportunità di assaggiare una fantastica torta alla frutta. Frutta canaria...
07-Il piccolo invaso Presa de La Laguna07-Il piccolo invaso Presa de La Laguna
08-La squamata corteccia del pino canario08-La squamata corteccia del pino canario
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