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    Anello della faggeta di Pradis
    Prealpi Carniche
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    Anello della faggeta di Pradis
    Prealpi Carniche
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    Anello della faggeta di Pradis
    Prealpi Carniche
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    Anello della faggeta di Pradis
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Anello della faggeta di Pradis

Avvicinamento

Da Clauzetto, raggiungibile da Travesio e Castelnuovo del Friuli oppure dalla Val d'Arzino passando per Vito d'Asio, proseguiamo in direzione delle Grotte di Pradis lasciando l'auto presso l'area preposta alla sosta.

Descrizione

Seguiamo la strada asfaltata in direzione Tramonti Campone. All'incrocio col monumento ai Caduti giriamo a sinistra e passiamo il ponte sulla forra del Cosa. La profondità si intuisce solamente, in quanto la vista è completamente celata dalla vegetazione. Appena superato, prendiamo il sentiero sulla destra (2023, schianto di albero cela un poco l'avvio) per inoltrarci subito nella faggeta di Pradis, procedendo quasi in parallelo rispetto al solco del torrente Cosa. In questo punto il bosco di faggio è caratterizzato da affioramenti calcarei che disegnano il tipico paesaggio di questa area prealpina. Arriviamo a una radura che termina con una costruzione, ma prima di essa prendiamo a destra il sentiero costeggiato da muretti a secco che porta in breve ad un bivio presso un ponticello. Piegando a sinistra ci innestiamo sulla mulattiera lastricata che costituiva il vecchio transito per Piani Campone. Le rocce carsiche lasciano spazio al flysch che possiamo ben distinguere per il suo colore marrone e per la maggiore friabilità. Al bivio con edicola votiva proseguiamo diritti nella magnifica faggeta composta ora da elementi colonnari. Al successivo pianoro svoltiamo sulla destra in leggera discesa seguendo la strada sterrata che conduce ad una abitazione. Ecco nuovamente fare la loro ricomparsa i campi carsici dai massi lavorati dall'acqua in tipiche scanalature. Al primo bivio proseguiamo diritti, al secondo prendiamo a sinistra aggirando un fabbricato. Sulla direzione del cartello "Strada provinciale rientro a Pradis" incrociamo l'asfalto per proseguire sulla forestale inerbita che si stacca proprio di fronte. Si costeggia ora la forra del rio Secco fino alla confluenza col torrente Cosa, sempre all'interno del bosco misto. La vegetazione impedisce di osservare la verticalità delle pareti della forra. Raggiungiamo così il costone esposto sulla confluenza Rio Secco-Cosa, in località chiamata il Pic dove troviamo una casetta ricovero (m 571). Il panorama sulla confluenza è anche qui celato dal bosco.
Sulla sinistra andiamo a intercettare la pista forestale che dava accesso alla vecchia cava di marmo del Pic. La possiamo seguire solo per alcuni metri, poi è dominio dei rovi che avvolgono anche un manufatto arrugginito. Seguiamo la pista principale nuovamente tra le ondulazioni del bosco di faggio fino a raggiungere nuovamente la strada asfaltata presso il ponte sulla forra del Cosa. All'incrocio oltre il ponte evitiamo di girare a destra (ripercorrendo quanto fatto alla partenza) per tenerci sulla sinistra. Di fronte alla chiesa imbocchiamo la mulattiera lastricata che ci porta presso la Grotta del Clusantin posta al limitare di un grande prato attrezzato ad area di sosta. Si tratta di un roccione aggettante che diede riparo ai cacciatori di 14.000 anni fa. Un breve tratto sulla destra ci riporta al parcheggio.
Escursione
Mese consigliato
Ottobre
Carta Tabacco
028
Dislivello
100
Lunghezza Km
6,3
Altitudine min
510
Altitudine max
620
Tempi
Dati aggiornati al
2023
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