Avvicinamento
Dalla strada statale n.464 che unisce Spilimbergo a Maniago, giunti all’altezza di Sequals, si imbocca la statale n.552 che piega verso nord in direzione della
val Tramontina. Risalire la valle in direzione di
passo Rest fin oltre l’ultimo piccolo borgo di Maleon. L’inizio del sentiero (segnavia CAI n.829) si trova sulla destra, pochi metri dopo il ponte sul torrente Viellia (m 492, parcheggio lungo la strada)
Descrizione
Dalla strada si scende ad imboccare il segnavia CAI n.829 che perde quota dolcemente sulla sinistra orografica del torrente Viellia. Stiamo percorrendo quella che era la originaria via che da Tramonti di Sopra saliva al passo Rest. Una doppia fila di muretti a secco ci segnala ben presto l’arrivo al Plan di Macan (m 458) dove le greggi si fermavano a riposare prima di affrontare la salita agli alpeggi. Qui si tralascia la mulattiera principale che scende verso il ponte in pietra sul Viellia (meritevole la breve deviazione per visitarlo) e si piega a sinistra seguendo le indicazioni CAI. Si attraversa una boscaglia caotica che cela i resti delle case Macan assieme a numerosi recinti in pietra e ad una vasca. Al successivo bivio (cartelli) si lascia a destra il CAI n.834 e si prosegue a sinistra per
Sopareit e
Valcalda. Si inizia così a salire con qualche svolta nel bosco di fondovalle entrando progressivamente nel vallone del rio Malandrai. Poco oltre i 600 metri di quota fare attenzione ad un bivio a destra segnalato da qualche bollo rosso. E’ questo il punto dove si abbandona definitivamente il CAI 829 e si prende a destra scendendo leggermente nel bosco per una decina di minuti fino ad arrivare ai ruderi delle case Malandrai (m 602). Il sentiero prosegue a destra delle case arrivando ben presto a percorrere un aereo traverso affacciato sulla forra del rio Malandrai. Oltrepassato uno spigolo si traversa ancora a mezza costa fino al punto in cui il sentiero si affaccia sul greto del rio. Con una ripida discesa, addossati alla parete, si giunge così sulle sponde del rio Malandrai che è necessario ora guadare per proseguire (il guado potrebbe presentarsi problematico in caso di abbondante portata d’acqua). Giunti sull’altra sponda si segue il corso del rio per poi salire decisamente per aggirare in alto alcuni salti. Facendo attenzione ad alcuni punti esposti si guadagna quota nella boscaglia raggiungendo infine la bella
cascata che si trova sotto l’uscita della
grotta del Fontanon dal Toff (m 640 circa). La conformazione della parete e l’altezza del salto hanno creato uno spettacolo suggestivo ed inusuale per questi luoghi, con l’acqua che giunge a raggera alla base del salto, divisa in numerosi rivoli. Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario dell’andata.
Ingresso nella grotta del Fontanon dal Toff (EE, necessaria la torcia)
La visita al
Fontanon del Toff può dirsi completa solo se include anche l’ingresso nella
grotta dalla quale ha origine la cascata. Per accedere alla grotta si guada il rio che ha origine dalla pozza e si sale sulla sinistra della
cascata lungo una ripida traccia che in pochi minuti si porta proprio sopra il salto per poi piegare a destra (esposto) fino a giungere nei pressi dell’antro dal quale fuoriesce l’acqua. Se la corrente lo consente si può entrare nella
grotta sfruttando le rocce affioranti che però sono alquanto scivolose. Giunti all’interno è possibile proseguire per alcuni metri tra stalattiti e lame rocciose fino al fondo della
grotta.