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    Anello di San Canziano da San Pietro al Natisone
    Prealpi Giulie
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaS40

Anello di San Canziano da San Pietro al Natisone

Avvicinamento

Da Cividale si esce in direzione di Sanguarzo imboccando poi a sinistra la prosecuzione della statale n.54 lungo la valle del Natisone. Dal centro di San Pietro al Natisone prendere la strada che conduce al campo sportivo imboccando poi via Podrecca dove si incontra il cartello iniziale del sentiero naturalistico del monte Roba (m 174, qualche spiazzo per il parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Silenzio
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Dicembre
Carta Tabacco
041
Dislivello
700
Lunghezza Km
14,1
Altitudine min
174
Altitudine max
723
Tempi
Dati aggiornati al
2011
I vostri commenti
  • 08/12/2021 Effettuata oggi l escursione come da descrizione SN, con la breve deviazione per raggiungere anche la cima del Monte Barda (immersa nella vegetazione e senza particolare interesse) e, al ritorno, con la variante di passaggio sullo Jezera (pista fangosa che attraversa dei bei boschi di castagni). I sentieri sono facili, ottimamente segnalati e a posto, tranne un paio di schianti sul 749a in salita al Jelenca e poco prima del Passo di San Canziano. Il fango pero oggi non manca e fa zoccolo sotto le suole degli scarponi. Come previsto, ben presto il tempo si guasta e la salita al San Canziano avviene sotto un fine nevischio, che si tramuta poi in pioggerellina durante la discesa a Mezzana. Escursione di bassa quota ed impegno moderato, piuttosto avara di panorami, ma che offre una piacevole camminata nei boschi. Il primo tratto, che si sviluppa attorno al Monte Roba, � corredato di interessanti cartelli didattici che illustrano i vari aspetti della zona, naturalistici e anche storici. Mandi a tutti!
  • 11/12/2020 Piacevole escursione, gran parte della quale si svolge su strada sterrata, e alcuni tratti di comodo sentiero, sempre segnalato. Prima di arrivare alla cima del San Canziano c'è uno schianto che rende difficoltoso (ma non impossibile) il passaggio. Avvistata una coppia di caprioli che correvano a fianco al sentiero, poco più su. Attenzione agli scivoloni sul sentiero 749 scendendo dalla cima del monte!
  • 12/12/2019 Freddo becco stamane, quel freddo che sa tanto di Matajur; a Sorzento una grassa micia mi aspetta, mi osserva senza interesse tenendo ben al caldo, sotto il corpo, le sue zampette bianche e mi scontro subito con il presepe allestito alla base del vecchio leone di pietra, mi rappacifico arrivando alla chiesetta di S. Nicolò. Pista, sentiero, qualche rumore, nel bosco qua e là si lavora ma nessun incontro; oggi mi va di sbizzarrirmi camminando anche un po' a caso, su tracce tanto per verificarne l'effettiva percorribilità, tanto per trovare un collegamento ed anche per tornare indietro, capita, ma credo che valga sempre la pena provare ad essere curiosi. Il sentiero 749 dal Passo San Canziano verso la pista che conduce a Mezzana è un folto tappeto di foglie che tengono la terra al calduccio, mantenendola morbida e scivolosa, occhio. Mezzana, paese fantasma, alcune auto, finestre buie, due cagnetti che non apprezzano il mio saluto, e sono nuovamente alla chiesetta di S.Nicolò e poi le prime sparute gocce di pioggia sul presepe di Sorzento, da un muretto ricadono abbondanti i rami di una forsythia già con i primi fiori.
  • 08/03/2018 Effettuato in data 4/3 come da indicazioni di S.N. Causa neve e pioggia dei giorni scorsi, il percorso si presenta fangoso e, dopo i ruderi, ghiacciato in alcuni tratti..Per evitare scivoloni camminiamo cauti e ci serviamo degli utilissimi cavi.. Consiglio questo percorso a chi abbia voglia solo di sgranchire le gambe: i ruderi della chiesetta sono suggestivi,ma nel complesso non si presenta per nulla panoramico.Voli di grifoni in lontananza e qualche fioritura di crocus/primule rallegrano il triste risultato di un recente disboscamento:tronchi a terra e tracce di trattore ovunque. A fare da sottofondo,nella prima parte del percorso,c'è il continuo e fastidioso rumore dei karts (fa sorridere il fatto che questo itinerario sia inserito,da SN, nel libro "i sentieri del silenzio":-) Per concludere,se non si fosse capito, non ci e' piaciuto molto! Andra'meglio la prossima! buone camminate a tutti!!
  • 17/02/2018 Escursione effettuata oggi 17/02/2018. L’anello di San Canziano, data la modesta altezza che si raggiunge, è ideale per questa stagione. Per i più arditi, dai ruderi della chiesa di San Canziano, è possibile scendere lungo la suggestiva cresta ovest caratterizzata da enormi massi calcarei, fino a raccordarsi col sentiero 749 che conduce a Mezzana. Dal P.sso di S. Canziano al P.sso Glevizza si cammina su terreno innevato, ma è sufficiente indossare le ghette. Dal P.sso S. Giorgio, con una breve risalita di 5 minuti si può raggiungere la cima boscata del M.te S. Giorgio dove vi sono pochi ruderi di un’antica chiesetta. L’intero anello con la variante verso il P.sso Glevizza richiede 7 ore di cammino ininterrotto. Tutto il percorso è ben segnalato da tabelle e SV CAI. Buone camminate a tutti. Bepi (Cividale).
  • 07/04/2013 Il ritorno del sole meritava una camminata di quelle lunghe, da perdersi nell'osservare, dal sorridere alla vita... l'itinerario è ben segnalato e senza difficoltà. Il vento oggi soffiava da alleato, il bosco lo attenuava come il suo colloquiare con gli alberi ha attenuato l'incomprensibile frastuono gokartesco...Fioriture matte come il tempo: tratti con solo foglie, altri colorati. Mi è piaciuto il tratto finale del 749a verso il passo, un tripudio di hepatica e al ritorno il troi gemello scintillava di farferuggini. La voglia di andare mi ha portato fino al passo di Glevizza... Avvistamenti a quattro zampe: due cagnetti vicino la baita dei cacciatori nella radura verso Glevizza... Soli.. li ho lasciati col magone, domani, col numero della medaglietta del più amichevole, tenterò di fare qualche telefonata..
  • 10/12/2012 Insieme all'Alta squadriglia del Riparto Regjine des Stelis (Udine 2° F.S.E.) abbiamo percorso questo bell'itinerario in questa stupenda giornata di sole!Partiti alle 10 da S.Pietro,dopo pernotto alla canonica e S.Messa alla casa di riposo alle 8.30, ci siamo incamminati lungo la strada che risale all'abitato di Klancic; qui abbiamo imboccato il sentiero cai 749 (attacco sulla sinistra risalendo la strada principale-ben visibile e indicato,seuguire indicazione Vernassino). Il tratto di strada forestale tra l'imbocco e località Makota è costituito da piccoli sali-scendi ma senza grosse difficoltà di percorrenza; con passo svelto e un leggero mando nevoso sotto gli scarponi abbiamo presto raggiunto i vari bivi posti in località Makota e anche qui abbiamo seguito le indicazioni per Vernassino. P.S.: la sorgente Uodica è a lato strada e ben visibile,aprendo la portella si può riempire le proprie borracce e dissetardi con la buona acqua dei ruscelli della valleAl bivio successivo abbiamo seguito il sentiero 749a (con le solite tabelle 'Vernassino'; pure questo tratto di strada forestale è ben tenuto ed è agevolmente percorribile anche con dei bambini per esempio senza particolari difficoltàAlle 11, carichi di zaini con viveri e alcuni legni per accendere il fuoco per il pranzo, avevamo già raggiunto l'imbocco del sentiero vero e proprio posto a quota 450m s.l.m. Da qui il sentiero risale il monte S. Canziano fino all'omonima chiesetta (segnaletica presente e ben visibile); in alcuni tratti è presente una corda d'acciaio per agevolare il cammino scivoloso (molto utile oggi vista la neve in scioglimento).Raggiunta la chiesetta (rudere) di San Canziano,abbiamo potuto ammirare la vista stupenda che si può godere da questo punto strategico: Matajur innevato,vallata del natisone illuminata dal sole e in cielo neanche una nuvola a macchiare l'azzurro tetto del mondo. Pranzo su fuoco con abbondanti cibarie e ripartenza per quel di S.Pietro (abbiamo lasciato qualche legno coperto da un paio di tegole all'interno della chiesetta).Ridiscesi per lo stesso percorso dell'andata,lasciandoci alle spalle un luogo stupendo e una vista invidiabile, abbiamo raggiunto S.Pietro in un ora e mezza.Una uscita da incorniciare e un itinerario sicuramente da ripetereP.S.: attenzione al ghiaccio che facilmente si forma al suolo anche lungo la strada forestaleIl capo Riparto
  • 11/06/2012 Al fine di evitare il previsto diluvio scelgo questo percorso che si sviluppa nel bosco. Ore 7 a S.Pietro campane elettriche e poca pioggia, il tempo di tirar fuori la mantella per capire che è ora di rimetterla via, via la pioggia e una pallida luce. Mi incammino, primo bivio, amnesia, eppure l'ho percorso più volte questo sentiero...rinuncio al monte Barba a cauda dell'erba alta e bagnatissima, attacco il sentiero più avanti, nei pressi della presa dell'acquedotto. Cammino su terreno bagnato e scivoloso fra cinguettii vari che non distinguo, latrati di cani. ai lati abbondanti ortiche, erba cimicina e pungitopo; ove la vegetazione lo consente sono visibili i paesini della valle l'Alberone, un esemplare di corniolo sfoggia la sua bella etichetta: Cornus Mas. Monte Roba, punto di sosta (punto di sosta????)Del tavolo non restano che tre piedi putrefatti e le assi a terra, sulle due panche è meglio non appoggiare nemmeno la zaino, il tutto è ricoperto da muschio ecologicamente ben stagionato. Scendo da sx, piacevolmente, un'occhiata ai resti della cava, poi uno spiazzo aperto e il sentiero naturalistico mi deposita sulla strada asfaltata di fronte alla cappelletta. Il sent. 749 è una comoda pista, a tratti cementata, umida, fa sudare il sudabile, intanto in cielo un pallido sole sgomita fra le nuvole e con il sole anche gli augellini fan festa, la gallina no, quella no, si sentono solo un paio di galli che ripetono il loro verso. Ecco un bivio, Makota, ancora un tratto su pista e il sv svolta a sx entrando nel bosco dapprima in salita, poi in falsopiano e con qualche sali scendi aggiro il monte S.Canziano fino ad arrivare al passo. Lungo il sentiero opere di pulizia, qualche candida betulla a terra e ramaglie; mi sembra che lo spiazzo della chiesetta sia stato un po' liberato, sulle rocce accanto il libro di vetta e su un tronco un cartello che invita alla riflessione. Cielo di nuovo imbronciato, Matajur incupito, si riparte. Il sentiero sbuca sulla strada asfaltata, ai lati qualche fioritura di bianca rosa canina; lemme lemme sbuco a Mezzana, vocio, in piazza (piazza????) un tavolo imbandito con qualche bibita e tramezzini, festa dell'ANPI. Tiro dritto lungo l'asfalto e mi infilo preesto a sx, di nuovo su sentiero, incrocio una solitaria escursionista, dagli slarghi fanno cucu i numerosi paesini della valle del Natisonr, riconosco Tarcetta e poco più su Antro, vicino spicca il bianco della chiesetta incastonata nella roccia. Sono le 11.30 e improvvisamente i karts della pista dell'Alberone si mettono in moto, un insulto alla quiete di questi luoghi. In breve sono a S.Pietro, mi ricongiungo al punto di partenza passando dietro alla casa di riposo e sbucando su via Monte Barda. Camminata per tutte le stagioni.Loredana
  • 01/05/2011 Percorso questo pomeriggio. Il sentiero è ben segnalato e ben curato (un ringraziamento agli studenti che lo mantengono in ordine) e rispecchia esattamente la descrizione riportata in questo sito. Lo consiglio vivamente a coloro che desiderano trasmettere la passione della montagna ai propri figli. Concordo con la Signora Loredana per quanto riguarda il rumore di sottofondo dei karts .... INSOPPORTABILE. Graziano
  • 25/06/2010 Itinerario percorso oggi, bello il sent.naturalistico e complimenti agli studenti che l'hanno creato e lo curano. Fa parte dei sentieri del silenzio ed è vero, non si incontra nessuno! Stona il sottofondo dei karts della pista dell'Alberone. Per completezza segnalo che il tratto che sale alla chiesa di S.Canziano è segnalato (cartello CAI 755). Loredana
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