Avvicinamento
Da Tolmezzo si risale il corso del fiume Tagliamento lungo la statale n.52 attraversando in successione Villa Santina, Enemonzo e Socchieve. Giunti ad Ampezzo si seguono le indicazioni per Sauris imboccando a destra la strada che risale lungamente la valle del Lumiei. Dopo avere costeggiato il
lago di Sauris la strada sale toccando dapprima Sauris di Sotto e quindi Sauris di Sopra dove si parcheggia (m 1394).
Descrizione
Seguendo le segnalazioni CAI per
casera Pieltinis ci si incammina a destra lungo la strada che procede verso monte superando le ultime case del paese dalla caratteristica architettura. La stretta rotabile asfaltata sale con una ravvicinata serie di svolte attraversando un luminoso bosco di
abete rosso e
larice. Frequenti schiarite aprono visuali sempre più ampie sulla possente piramide rocciosa del
monte Bivera che si innalza alle nostre spalle. Dopo alcuni tornanti un poco più ampi la strada si fa sterrata uscendo definitivamente dal bosco per traversare in diagonale le pendici erbose del monte Festons. Splendide fioriture di
botton d'oro ricoprono a maggio questi ambienti assieme al
veratro ed alla
vulneraria. A quota 1777 si innesta da sinistra il segnavia CAI n.206 che proviene dalla sella di Rioda e che seguiremo d’ora in poi. In breve, infatti, la strada raggiunge un’ultima ansa dove si abbandona il segnavia CAI n.204 per proseguire a destra lungo il sentiero per
casera Pieltinis (cartello). Prima di proseguire conviene salire i pochi metri che ci separano dalla
Sella di Festons, affacciata sul pascolo di
casera Festons, sui laghetti e sui monti della
val Pesarina (m 1860, tavolo e panca).
Ritornati sui propri passi si imbocca il comodo sentiero che taglia in quota le pendici del monte Morgenlait passando sopra alcune paraslavine. Poco oltre, in corrispondenza di uno sperone erboso, si lascia a sinistra la traccia che conduce in vetta al
Morgenlait per proseguire in leggera discesa. Le pendici che stiamo attraversando, sempre più ripide, ospitano copiose fioriture di
geo e
anemone alpino oltre agli immancabili
botton d'oro. Il percorso corre ora pochi metri sotto la linea del crinale rasentando alcune banconate rocciose attrezzate con parapetti in legno. Oltrepassata la sella Malins il sentiero compie una marcata svolta che ci immette in una conca circondata dagli
ontani. La si risale fino ad una selletta affacciata sul tratto conclusivo dell'escursione divallando nell’opposto versante lungo pendici erbose punteggiate dalle fioriture della
scorzonera e del
latiro giallo. In diagonale si raggiunge lo spigolo meridionale del
monte Pieltinis che il sentiero ora prende a risalire a regolari svolte. Tra maggio e giugno, sulle praterie sommitali, iniziano a sbocciare i cespugli di
rododendro ferrugineo mentre sono già fiorite le
genziane di Koch, il
geo montano, la
antennaria ed alcune specie di orchidee. Sulla vetta del
monte Pieltinis (m 2027, cartello con i nomi delle vette) si può ammirare un
panorama estesissimo che ha forse il suo punto di maggiore interesse nella lunga dorsale montuosa che chiude a nord la
val Pesarina.
Dalla cima si ripercorrono pochi metri a ritroso fino a trovare la prosecuzione del segnavia CAI n.206 che inizia a scendere lungo il crinale orientale del monte. Con percorso assai gradevole il sentiero attraversa un tratto caratterizzato dalla presenza di strati rocciosi sui quali si sviluppa un vero e proprio giardino alpestre a
rododendro,
botton d'oro,
anemone alpino e
dafne striata. Dopo poco il sentiero confluisce nella pista sterrata che unisce
casera Pieltinis a casera Vinadia Grande che si scorge più in basso a sinistra (panca e tavolo). Si segue la pista a destra in discesa compiendo un marcato tornante che ci porta in breve ad attraversare i pascoli di
casera Pieltinis. Poco prima della casera, un cartello indica a destra la direzione per rientrare a Sauris di Sopra. Lasciamo quindi la strada per imboccare il segnavia CAI n.218 che ci porta a sfiorare un abbeveratoio intersecando poi un marcato solco. Oltre questo si prende a traversare a mezza costa tra gli arbusti, rimontando in direzione di una poco marcata insellatura (m 1732, ancona). Qui ci si affaccia nuovamente sul versante del
lago di Sauris, iniziando a scendere lungo pendici prative punteggiate dalle
sambucine . Seguendo i segnavia si perde quota lungo una piccola dorsale tra i
larici piegando poi bruscamente a destra (a sinistra un sentiero si allontana verso la località Emblatribn.
Il sentiero traversa all’interno dell’abetaia su un comodo tracciato che di tanto in tanto si affaccia sulla conca del
lago di Sauris. Più avanti il bosco si arricchisce anche di
faggio mentre nelle radure che si incontrano si possono osservare il
talittro ed il
latiro giallo. Più in basso il sentiero compie un doppio tornante, attraversa un pendio detritico e passa accanto alla stazione superiore di un vecchio skilift dismesso. Lasciata a sinistra la traccia che scende alla località Raitern, si confluisce nel tornante della pista forestale che ci riporterà a Sauris di Sopra (segnavia 2E). Dopo una ripida rampa che ci conduce presso un fienile (m 1428), la strada riprende un andamento quasi rettilineo nel rado bosco di conifere. Ci si dilunga piacevolmente in quota passando accanto a diversi piccoli casolari situati al limitare di altrettante splendide radure ricoperte dai
botton d'oro. Ancora una ripida discesa lungo un tratto cementato e si raggiunge la strada asfaltata che riconduce a Sauris di Sopra.
Variante in discesa per la Costalta
Chi desidera un rientro leggermente più avventuroso della discesa a
casera Pieltinis può utilizzare la traccia che segue il filo della Costalta fino a raccordarsi con il segnavia CAI n.218. In questo caso si scende dalla vetta del
Pieltinis lungo lo stesso sentiero utilizzato in salita ma lo si abbandona dove questo piega a destra per scendere invece verso la dorsale erbosa del monte Hoche Lanar (m 1885), che si raggiunge agevolmente dopo avere oltrepassato una piccola selletta. La cresta si orienta ora verso est e con essa il nostro sentiero che si dilunga piacevolmente seguendo alcune ondulazioni erbose. Si aggira sulla sinistra la conca occupata da un piccolo specchio d’acqua e la successiva quota 1824 ed infine si raggiunge la selletta erbosa ad ovest del monte Rinder Perk dove ci si innesta a destra sul segnavia CAI n.218 di cui si è già detto.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori