Da San Martino di Castrozza parte l’impianto di risalita che facilita la salita al gruppo delle Pale di San Martino. La telecabina sale a ColVerde come prima stazione intermedia (m 1965). Da questa stazione prende avvio la funivia che sale ripidamente, avvicinandosi alle pareti rocciose fino alla stazione a monte, con annesso bar Rosetta. Siamo alla quota vertiginosa di quasi 2700 metri, salita senza fatica. Appena usciamo all’aperto ci si presenta grandioso il panorama roccioso di alta quota. Subito a destra prende avvio il sentiero che permette di raggiungere la cima Rosetta (m 2743).
01-Verso il rifugio Rosetta
02-Il paesaggio lunare dell'altopiano delle Pale di San Martino
Lo tralasciamo, oggi dobbiamo risparmiare tempo ed energie per dedicarci a riprese video sull’altopiano delle Pale di San Martino, lavoro che prevediamo ci assorba fino al tardo pomeriggio. Ci avviamo sul sentiero lastricato evidentissimo. E’ sorretto da massicciata e in leggera discesa raggiunge il largo Passo di Rosetta, segnalato da cartello (m 2572), e poi ancora oltre il rifugio Rosetta Pedrotti (m 2581). A dispetto dell’ora mattutina, ci sono già parecchi gruppi presso il rifugio che si preparano per la partenza.
03-Il rifugio Rosetta
04-Nevaio soprastante il lago della Fradusta
Ci troviamo all’interno dell’altopiano delle Pale, dominato dalla vicina mole del Cimon della Pala. Si tratta dell’altopiano montano più vasto d’Europa; il paesaggio è lunare con fazzoletti erbosi ridotti al lumicino nei quali, nonostante l’asprezza dell’altitudine riesce ad attecchire e crescere qualche fiore.
Dal rifugio Rosetta Pedrotti si continua a scendere. Questa e le risalite successive sono modeste e non ripide. Il sentiero non è più marcato in quanto si svolge su placche rocciose, carsiche, intercalate da tratti sassosi dove non è evidentemente possibile il mantenimento del tracciato marcato.
Si seguono quindi i segnavia bianco rossi del CAI e gli ometti, talvolta in numero eccessivo e fuorivianti.
05-Il laghetto della Fradusta
06-Il ghiacciaio della Fradusta
Dal passo Pradidali basso (m 2658) affacciato sulla stretta valle che ci mostra, molto più in basso, l’omonimo rifugio, siamo rimontati sul cupolotto vicino. Un tratto ripido ma breve ci porta alla quota dove abbiamo la possibilità di ammirare piccoli tappetini di eritrichio nano.
Seguendo attentamente i segnavia si divalla al successivo passo della Fradusta. Pochi metri sotto a sinistra, il segnavia ci indica di prendere il 708 (la direzione è quella del laghetto glaciale alla base del ghiacciaio della Fradusta). Il segnavia contorna in alto la grande conca del laghetto, per poi proseguire in cresta e raggiungere la cima della Fradusta (a ben 2939 metri di quota). Non è quella la nostra meta, bensì le sponde del laghetto: quindi a un punto conveniente scendiamo verso lo specchio di acqua senza percorso obbligato. Sono evidenti gli accumuli morenici su cui si cammina, composti da ghiaie incoese, frutto della forza erosiva del ghiacciaio. Quest'ultimo oggi ci appare tondeggiante e allo scoperto dalla neve protettiva. Il piccolo lago, ancora in parte congelato, mostra le rive coperte da neve dura. Alzando lo sguardo verso il ghiacciaio, invece, osserviamo in cresta la schiera degli escursionisti che salgono alla cima.
07-Le Pale di San Martino
08-Il rifugio Rosetta sull'altopiano dolomitico delle Pale di San Martino