Avvicinamento
Percorrendo la strada statale n.13 Pontebbana, in direzione nord, giunti all’altezza del primo semaforo di Gemona del Friuli si devia a destra. Oltrepassato il sottopasso della ferrovia si prosegue diritti verso la parte alta del paese. Giunti all’incrocio con la strada che arriva da Artegna si può parcheggiare nei pressi del Duomo (m 254).
Descrizione
Da via Bini si esce in direzione di Artegna oltrepassando la galleria alla fine della quale si scorgono sulla sinistra le indicazioni del segnavia CAI n.716 (cartello presso il bivio per Montenars). Il sentiero, in questa parte iniziale ampio e gradinato, risale con una lunga diagonale le pendici della Pale Furmiarie. Ci si discosta progressivamente dai rumori della civiltà alzandosi nella tipica boscaglia termofila che si sviluppa alle basse quote sui versanti meridionali delle Prealpi Giulie.
Orniello,
carpino nero e
roverella sono le specie più frequenti ma è possibile osservare anche
sorbo montano,
acero di monte e qualche
pino nero. Il sottobosco di maggio è ravvivato soprattutto da vistose fioriture pendenti e di colore giallo. Si tratta dell'
emero, un arbusto che vive ai margini o all’interno dei boschi della fascia collinare e montana. Ai lati del sentiero è assai frequente anche la
ruta di muro, una piccola felce che abita le fessure dei vecchi muri e delle rocce.
Il sentiero prosegue nel bosco disegnando più in alto alcune ampie svolte fino ad uscire su terreno più aperto in corrispondenza della deviazione per il
monte Cuarnan (m 605, indicazioni) che si lascia sulla destra. Noi invece attraversiamo un piccolo ghiaione oltre il quale la pendenza si attenua sensibilmente mentre alla nostra sinistra il pendio boscato si fa sempre più scosceso. Ha inizio così un piacevole traverso nella rada boscaglia che di tanto in tanto si apre facendo intravedere i dintorni di Gemona. A ridosso delle pareti rocciose fioriscono a primavera il
dittamo, il
geranio sanguigno, la
globularia piccola ed il
citiso rosso. Oltre a queste specie si potrà notare anche la fioritura del
lamio bianco, una pianta dalle foglie simili a quelle dell’ortica che predilige i luoghi freschi ed ombreggiati. Dopo aver aggirato un punto panoramico presso il costone della Pale Furmiarie il sentiero incontra un versante più fresco, caratterizzato dalla presenza del
nocciolo. Anche il sottobosco cambia arricchendosi delle fioriture dell'
anemone, del
mughetto e del
narciso. Quasi in falsopiano si oltrepassa una piccola fascia ghiaiosa dalla quale possiamo osservare la vetta del
monte Glemina ormai prossima. Il sentiero attraversa il greto asciutto di un piccolo rio e con una modesta perdita di quota raggiunge un’ancona (cartello). Pochi metri alla nostra destra corre la strada di servizio a
malga Cuarnan e a
sella Foredor . Fino qui, infatti, possiamo arrivare direttamente in auto se vogliamo limitare l’escursione ad una brevissima passeggiata di una quindicina di minuti.
Ignorato il sentiero più evidente che traversa a sinistra, si imbocca la traccia che sale proprio sopra la cappelletta percorrendo la crestina boscosa del monte Glemina fino ad uscire su terreno più aperto. Qui si può arrivare anche dal sentiero sottostante percorrendolo per un centinaio di metri e salendo poi nella ripida boscaglia per tracce di passaggio. Dalla panoramica dorsale si sale in pochi minuti sulla minuscola vetta del
monte Glemina (m 709,
ampio panorama). Sulle praterie circostanti fioriscono la
veronica frastagliata, il
narciso e l'
erba medica del Pirona, una specie endemica del settore nord-orientale delle Alpi. Il panorama è un poco limitato dalla vegetazione di
carpino nero e
sorbo montano ma offre comunque una interessante visuale sul versante meridionale del gruppo Chiampon – Deneal, profondamente segnato dalle frane. L’esplorazione della vetta può proseguire ancora per un tratto nella direzione opposta fino ad un punto panoramico. La cresta prosegue poi a scendere più decisamente verso lo spigolo roccioso che si nota più in basso. Su questo sono state aperte diverse vie di roccia che hanno origine dalla palestra nei pressi del Duomo.
Dopo essere ritornati al bivio presso l'ancona si scende a raccordarsi con la strada asfaltata e la si segue in discesa per pochi metri fino ad incontrare sulla sinistra le segnalazioni CAI. Il sentiero compie un'ansa in prossimità di un rugo asciutto evitando alcuni tornanti, poi prende a scendere in diagonale in un bosco più fresco attraversando alcuni piccoli impluvi. Ci si innesta nuovamente sulla strada asfaltata presso un tornante ma la si abbandona definitivamente pochi metri dopo per imboccare a sinistra un sentiero non segnalato che rappresenta la via più breve per rientrare al punto di partenza. La mulattiera, dapprima sassosa, corre a poca distanza dal solco del rio Grideule poi si allarga facendosi più marcata e trasformandosi progressivamente in pista sterrata. Oltrepassata una bella radura si raggiungono infine le case di Bambins. Qui ci si innesta in via Stalis e tenendosi sempre a sinistra si ritorna verso piazza del Duomo.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dei Fiori