Avvicinamento
Percorrendo la pedemontana pordenonese nel tratto compreso tra Montereale e Aviano, all’altezza della frazione di Giais si svolta verso monte imboccando via S.Barbara e percorrendola fino al divieto di transito (m 328, parcheggio presso l’ultima abitazione o poco prima lungo la strada).
Descrizione
Si inizia quindi l’escursione lungo la carrareccia incontrando dopo pochi metri il cartello che segnala il Troi delle Cloipes, una delle tante vie di accesso alla
casera Palussa. Lo si imbocca a destra salendo con pendenza marcata lungo un solco sassoso nella rada boscaglia. Con la quota il terreno si fa più aperto ed anche il sentiero inizia a concedere qualche gradita svolta. Ci troviamo nella boscaglia termofila che cinge la base della pedemontana pordenonese, formata prevalentemente da
carpino nero e
orniello ai quali si aggiunge la vistosa fioritura del
pero corvino che forma nuvole bianche sul pendio. Sul terreno invece le fioriture primaverili hanno lasciato il posto alle
viole, ai
narcisi e ai
muscari azzurri. Progressivamente ci si accosta all'orlo del profondo canalone che si abbassa alla nostra sinistra tagliando, ora quasi in quota, sopra alcuni dirupi. Facendo attenzione ad alcuni tratti esposti si segue il fianco del canalone in uno dei tratti più suggestivi dell'itinerario. Dopo qualche piccolo saliscendi il sentiero traversa alla testata del grande solco uscendo poi sulla costa che ospita la
casera Palussa (m 781) dove arriva anche il segnavia CAI. Ristrutturata per merito del gruppo Ana e del Comune, la piccola costruzione dispone all’interno di cucina economica, tavolo e panche. La casera potrebbe essere già la metà di un anello più piccolo scendendo lungo il ramo opposto del Troi delle Cloipes (coincidente per un tratto con il CAI 986).
Dalla casera si seguono ora le indicazioni del CAI 986 che, in ripida salita, esce definitivamente sulle pale erbose superiori dove inizia a tagliare in diagonale verso destra. Durante il traverso si intersecano due ampi impluvi oltre i quali si perviene ad una dorsale erbosa. Qui un ulteriore cartello ci segnala la possibilità di scendere a destra lungo il Troi dai Vuolth, cosa che faremo poi in discesa. Il nostro sentiero invece si tiene sulla sinistra e con un ampio tornante va a raggiungere una seconda lunga diagonale. Dopo un traverso su ripide pendici erbose il sentiero si fa più articolato dovendo oltrepassare un impluvio caratterizzato dalla presenza di lingue di ghiaia e qualche roccetta. Con pendenza via via decrescente ci si immette nella valletta che precede la conca della casera, ricoperta, allo sciogliersi delle nevi, da
crochi,
eriche ed
ellebori verdi. Ci si attarda piacevolmente su queste praterie che mostrano ancora i resti di recinzioni fatte con le pietre ma dopo poco si giunge in vista di
casera Giais (1289). Il complesso della casera è costituito da due edifici ben ristrutturati che sono in grado di ospitare un numero considerevole di persone. Nella completa dotazione della casera spiccano alcuni pannelli solari in grado di fornire una debole illuminazione.
Dal crocevia della casera ci si innesta a destra sul segnavia CAI 988 che sale in diagonale verso l'insellatura presso la Cima Valfredda (pulpito panoramico). Da qui la visuale si apre sulla nostra meta, il
Monte di Mezzo, e la valletta che ne risale il fianco. Con qualche saliscendi si arriva ad un bivio dove si lascia a destra il CAI 988, diretto a
casera Rupeit, per risalire invece a sinistra il solco della valletta, lungo la prosecuzione del CAI 986. Con pendenza gradevole ci si destreggia tra dossi erbosi, piccole conche e resti di recinzioni in pietra passando poco sotto i resti di
casera Valfredda (m 1333). Solo alla fine il sentiero si impenna un poco per raggiungere l'insellatura a quota 1413, affacciata sul grande ripiano settentrionale dove la neve permane a lungo. Qui si abbandona il CAI 986 per piegare liberamente a destra verso la dorsale del
Monte di Mezzo. Cercando il percorso più agevole si giunge facilmente al comodo crinale che, seguito a destra, conduce in breve sulla panoramica vetta del Monte di Mezzo (m 1490, ometto).
La discesa avviene lungo lo stesso itinerario dell'andata fino al bivio poco sopra la
casera Palussa, intorno a quota 1000. Ora ci si tiene a sinistra imboccando il Troi dai Vuolth, un sentiero locale che scende verso Selva di Giais. Dapprima su terreno aperto e poi lungo un corridoio di
noccioli si perde quota mirando ad uno stavolo che si nota più in basso. La discesa prosegue ancora nella rada vegetazione fino ad uscire sul ripiano sospeso che ospita un piccolo ricovero ristrutturato (m 813). Dallo stavolo si scende ancora verso l'orlo del ripiano che si abbandona definitivamente attraversando un caratteristico intaglio. Il sentiero successivamente inizia una lunga serie di svolte che progressivamente ci portano dalla rada boscaglia alla vegetazione ad alto fusto. Seguendo sempre i segnavia giallo-blu si confluisce così su una pista sterrata che possiamo seguire a destra. Questa si esaurisce presso un impianto di antenne da dove si prosegue poi lungo la recinzione che delimita una oliveto. Mirando ad un osservatorio in legno si attraversa la successiva macchia di conifere proseguendo poi in discesa lungo la pista. Ben presto ci si raccorda con la strada, da ultimo asfaltata, che a destra riporta alla via S.Barbara ed al punto di partenza.