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    Passo Avanza da Pierabech
    Alpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaB18

Passo Avanza da Pierabech

Avvicinamento

Da Villa Santina si risale la Val Degano lungo la statale n.355 attraversando in successione Ovaro, Comeglians e Rigolato. Oltrepassato anche Forni Avoltri, immediatamente dopo il ponte sul torrente Degano, si lascia la strada principale per piegare a destra verso Pierabech. Percorso circa un km e mezzo della stretta rotabile, si incontra a sinistra il bivio che sale alla vicina Colonia Alpina in corrispondenza del quale possiamo parcheggiare (m 1032).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Bosco
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Febbraio
Carta Tabacco
01
Dislivello
700
Lunghezza Km
12
Altitudine min
1032
Altitudine max
1740
Tempi
Dati aggiornati al
2013
I vostri commenti
  • 21/02/2021 Saliti ieri con le ciaspole a Passo Avanza come da relazione di SN. Alcuni schianti lungo il percorso che non creano problemi. Rientrati al parcheggio scendendo in località Piano della Guerra percorrendo così un piccolo anello. Giornata splendida e fin troppo calda per la stagione.
  • 25/02/2017 Bellissima ciaspolata fatta domenica 19 febbraio in bella compagnia di Franco Roberto e Lietta.Partiti da Pierabech mt.1032 dietro le Colonie Salesiane si entra subito nel bosco e calzate le ciaspe o ramponcini si percorre una pista forestale imbiancata a meraviglia. La pista è immersa tra abetaie e faggete in un misto di lunghi rettilinei e tornantini che regalano Cartoline naturali tutte diverse. Il silenzio è rotto solo dal “rumore del Rio Avoltruzzo” e dalle varie specie di uccellini che svolazzano sopra di noi. Dopo un paio d’ore si esce dal bosco e ci si trova su radure dove la neve e quello che ci circonda è uno spettacolo. Si ci si alza leggermente di quota e si arriva prima a Casera di Casa Vecchia mt..1683 e poche centinaia di metri più avanti siamo sul P.sso Avanza mt.1740 . L’escursione merita ancora un piccolo sforzo …!!! Dopo piccola pausa ristoratrice ci rimettiamo in cammino e in pochi minuti siamo sulla Val Sesis, qui lo sguardo si posa sul M.te Peralba, Pic. Chiadenis, M.te Chiadenis, Cr.te Cacciatori, M.te Avanza e se aguzzate la vista si scorge il Rif Calvi. Dopo questo tripudio di “Bellezze Friulane “ancora qualche ciaspata e siamo alle Sorgenti del Piave. Guardando il Cippo non ci si rende conto che da lì a qualche km di distanza questo piccolo rigagnolo diventa un gigante che rappresenta l’inizio di questo fiume leggendario e pieno di storia….
  • 13/02/2016 E il caso vuole che oggi si conosca Lino, noi arriviamo e lui è già pronto, ciaspole appese allo zaino. Oggi gli tocca fare da apripista, la neve c'è ma è già un po' assestata, al resto ci pensano le ciaspole. Come sempre bosco magico, silenzio, solo qualche lieve tonfo di neve che cade sollevando un minuto pulviscolo, dove i rami si diradano l'azzurro s'infila quasi a forza, smanioso di mettersi in mostra. E poi la luce, il sole, le zampe che sprofondano, e frrrrrr frrrrrr, il suono che accompagna ogni passo fino alla schiarita di casera Casa Vecchia, luce abbagliante e venticello che preannuncia l'arrivo al Passo e frrrrr...frrrrr è un gioco da bambini sprofondare per salire al punto di sosta con cartellone, sosta breve, sole e occhi golosi su Avanza e Volaia, ricordi, programmi.
  • 26/02/2015 Per cominciare bene sbaglio colonia, ma quante ce ne sono? Tante in Friûl, un’enormità a Pierabech, terra d’acqua e colonie (ma ocjo a no mesedalis!). Prendo la mulattiera sull’altro lato del rio Avanza, accorgendomi subito dell’errore. Scendo il rivale, guado. Risalirlo però è un’altra storia. Il bosco è completamente ghiacciato, punto i piedi, abbraccio l’abbracciabile, mi tiro su a spalle, a semei un cjoc. La carrareccia è solo spolverata di neve, il resto è scivolìo puro. Cercar appigli ai lati è inutile, è tutto una lastra. I ramponi diventano indispensabili, almeno fino al ponticello dell’acquedotto. Da lì la neve appare prima timidamente, poi con più entusiasmo. Ai bordi della strada due enormi catafalchi di ramaglie sorvegliano il passaggio. Sotto potrebbe nascondersi di tutto. Poi dei tronchi tagliati, uno dopo l’altro. Normalmente non mi danno belle sensazioni ma questi son tutti in fila, vicini, col loro cappello bianco che gli dona un’allegria incontenibile. Mi vien voglia di salutarli! Sopra la casera mi fermo su di una piccola altura mentre un picchio scandisce il tempo che scorre. Calzo le ciaspe. Intendevo fare un giro breve ma la giornata è splendida e le curve del Col di Caneva si veston da sirene. Un consiglio dal cuore: arrivati fino al passo, riposate, rifocillatevi ma non scendete senza aver allungato l’itinerario. Il prezzo del dislivello da aggiunger alla conta sarà ampiamente ripagato. Continuare per il troi riallacciandosi alla strada che sale da Sappada, la si percorra per un tratto fino a veder scoperto tutto il colle. Da qui ognidun pa so bande! Scegliete la linea migliore e via! La cima oggi lascia le parole nella pancia. ma dietro la senti, fisicamente, la presenza di quell’enormità rocciosa. Il Pic Chiadenis pare uno shuttle sulla rampa di lancio pronto a partire, il Peralba si mangia il cielo. La creta che diparte verso ovest è un altro dei sogni nel cassetto del vento. La seguo tutta, poi mi godo tutte quelle forme a cui non so dare un nome. Scendendo non ho occhi che per il gruppo del Chiadin, da qui esteticamente perfetto. In disparte, solo. M’affascina terribilmente. Non seguo lo s-consiglio di Ivo e Sandra e prendo il troi per le miniere. A volte largo a volte più esile, il suo saliscendi è ben segnalato anche in assenza di tracce. Mi garba proprio! La neve si sbizzarrisce ma senza render l’incedere difficoltoso. Solo al passaggio dell’ultimo impluvio il troi ne è divorato. Qui le ciaspe sono puro ingombro. Mi sentirei più sicuro senza ma ormai è un attimo e si è alla colonia, ehm, miniera. Lungo la strada della galleria con fonte ingabbiata tracce di scavo e zampe. Qualcuno è venuto a ritirar provviste. Lasciando le ossa pulite con la fame dell’iverno, ancora intrise di sangue dal colore vivo. Tento d'affrontar il ghiaccio con le ciaspe ma il loro vociar riempie la valle. Clak clack clack! Insopportabili! I ramponi restan nello zaino. Continuo rischiando altri voli senz’ali. Penso al commento di Ectorus, mi era rimasto impresso. Sembra postato mesi fa! Riguardo al sottile strato del manto nevoso uno scialpinista mi ha detto: "Era troppo freddo, è scesa quella leggera, ghiacciata, ca no tache! Poi il vento forte se l’è portata via!" Ma puartade dulà? Se chi al’è dut net? La varà migo puartade dute a Bohinj, no mò? (18.02.2015)
  • 24/01/2015 Salito oggi con una bellissima giornata.Ottimo percorso per cjaspolare, tutto su pista forestale.Non molto segnalato (almeno con la neve)ma di facile intuizione purchè muniti di carta tabacco. Per chi salirà prossimamente, dalla colonia basta seguire le strade percorse da un'auto fino alla presa dell'acquedotto. Dopo si troveranno le mie tracce fino alla casera casa vecchia e oltre fino all'imbocco della sp.22 che sale da cima sappada.Panoramica solo da casera casa vecchia in poi. Quanto basta per spalancare occhi, cuore e mente. Con la neve di oggi, farinosa al punto che anche le cjaspe sprofondavano, ci ho messo h. 2,40 fino al passo avanza.Buona vita a tutti
  • 25/03/2013 Bellissima ciaspolata effettuata sabato 23 marzo, trovando la carrareccia intonsa dopo l'ultima nevicata e nessun escursionista lungo il percorso!!Necessarie le ciaspe da Pierabech, con neve alta dal bivio per le casere Avanza di Là di sopra fino alla meta.Nel ritorno, in modo da accorciare il percorso, abbiamo optato per la carrareccia che dai Pestons porta fino al Piano di Guerra.Da segnalare però alcune difficoltà a trovare il sentierino di discesa(che dal termine della carrareccia porta al Piano) a causa della neve alta, della mancanza di tracce, segnavia e della ripidezza del pendio!Sconsigliamo quindi questa variante a chi non conosca bene il tratto finale di tale percorso per non incorrere in pericolose cadute!
  • 04/03/2013 Ma quindi, Sandra, quei 4 che scendevano mentre noi 2 salivamo eravate voi? :)Anche noi abbiamo fatto il percorso ieri, 03.03.2013, che dire... splendido! Tanta neve, tantissime tracce di ungulati e tassi, e un sole primaverile. Usciti dal bosco il paesaggio è incantevole.
  • 04/03/2013 Rifatto il percorso il 3 marzo 2012 con splendida giornata soleggiata e mite. Parecchi altri escursionisti lungo la via. Ancora parecchia neve anche se il percorso è battuto da scarponi, racchette da neve, ungulati, snowboard e scialpinisti. A proposito di quest'ultimi, raccomandiamo maggior prudenza e di avvisare quando scendete a velocità elevata alle nostre spalle. Il rumore delle ciaspe non permette di sentirvi arrivare!! buona settimana
  • 15/02/2010 Fatto il 13/02/10. Sentiero non battuto, ma, fino a C.ra Casa Vecchia fattibile. Dalla casera al passo ho rinunciato per la difficoltà ad avanzare per la troppa neve (con le ciaspole si affondava per oltre un metro) e la pericolosità.
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  • Il Cippo dove nasce il fiume Piave
    25/02/2017 Il Cippo dove nasce il fiume Piave
  • 03_Rif .Calvi e Il Pic Chiadenis
    25/02/2017 03_Rif .Calvi e Il Pic Chiadenis
  • Sul P.sso Avanza
    25/02/2017 Sul P.sso Avanza
  • Cippo minerario lungo la carrareccia 168A che porta al Passo
    25/02/2017 Cippo minerario lungo la carrareccia 168A che porta al Passo
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    13/02/2016 il bosco luminoso
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