Da Pollensa sulla strada MA10 arriviamo all'area parcheggio Menut (l'anello può essere iniziato anche dal Monastero di Lluc). Lasciata l'auto, attraversiamo subito la strada per il sentiero indicato da un portale di ingresso. Entriamo immediatamente in un bosco di lecci reso molto caratteristico dalla presenza di grossi blocchi scolpiti dal carsismo. Non ci sono molte segnalazioni se non qualche piccolo cippo. Il percorso è molto tortuoso e va seguito con attenzione per non perdersi. Ma anche questa può essere una opportunità per osservare le diverse forme strane e bizzarre delle pietre. Sebbene ci si trovi nei pressi della strada, grazie al bosco ne siamo completamente isolati.
01-Quasi un labirinto carsico lungo la prima parte del percorso
Una risalitina su vecchie gradinature ci porta al parcheggio Es Pixarells. Si prosegue a destra per la pista. Ben tracciata e dalla percorrenza gradevole si snoda in ambiente aperto, tra affioramenti carsici meno eclatanti del tratto precedente.
Si sale leggermente all'interno di un vecchio coltivo dove ci colpiscono i tronchi contorti degli olivastri. Arriviamo al belvedere con due muretti-panchina, ma oggi la giornata molto nuvolosa non offre un grande panorama. Da questo punto di colmo, la pista divalla un poco a un bivio. Lasciamo la direzione per Cova de Sa Cometa dels Morts (la valle dei morti) e proseguiamo per il santuario di Lluc e la formazione del Camell, in leggera discesa. Al cartello prendiamo a sinistra per visitare la formazione del Camell (bollo rosso) che raggiungiamo su tavolati carsici affioranti e alcuni gradini. La roccia scolpita dal carsismo ha dato origine a una sagoma impressionante.
02-Forme bizzarre delle rocce
03-La curiosa sagoma di Es Camell
Tornati sui nostri passi proseguiamo a scendere su terreno malagevole, ora reso scivoloso dalla leggera pioggia. Una passerella in legno attraversa il torrente de Lluc e ci porta al bordo del campo sportivo. Attraversiamo il campo di calcio per la sua lunghezza. Usciti dal cancello posteriore raggiungiamo il complesso del Santuario di Lluc, risalente al XIII secolo e meta di pellegrinaggio.
Una scalinata conduce a un punto elevato con croce che offre un ottimo panorama sia sul complesso monasteriale che sulle montagne retrostanti.
04-Il monastero di Lluc
05-Particolare del monastero di Lluc
Usciti dal monastero, lasciamo il parcheggio per la strada asfaltata di sinistra, ma la lasciamo a breve imboccando il sentiero per il rifugio Son Amer a destra.
Superato il cancello per capre, la comoda mulattiera lastricata e gradinata sale a comode serpentine in bosco di lecci carsico fino al rifugio Son Amer, con vicino punto di belvedere. Dall'edificio in pietra, a tre piani, fuoriesce ora un invitante odore di cucina.
Una breve gradinata scende al parcheggio dedicato e alla strada asfaltata.
06-Il sentiero lastricato che sale al rifugio Son Amer
07-Il rifugio Son Amer
Ci lasciamo guidare dai paletti del GR 221 verso Binifaldò. Attraversato l'asfalto, si riprende un viottolo attraversando alcune recinzioni. La comoda mulattiera lastricata porta in lieve salita sotto i piccoli orti terrazzati de S'Ermita de son Amer, piccola chiesa in pietra restaurata nel 2006 (ingresso sbarrato da cancellata, interno spoglio).
08-La piccola Ermita de son Amer
Ripreso il cammino, sentiamo ora diversi tuoni annunciare l'avvicinamento di un temporale ma decidiamo ugualmente per la breve deviazione dopo poco a sinistra per il belvedere, affacciato sul monastero ormai lontano. Raggiungiamo poi il Coll Pelat (m 686), insellatura boscata segnata da una linea di muretto a secco superabile su scaletta.
Proseguendo con saliscendi arriviamo al Coll des Pedregaret all'interno di una bella lecceta, con il vicino stabilimento di acque minerali. E' qui che comincia a piovere sul serio. Sulla pista di servizio raggiungiamo in breve la fattoria di Bonifaldò, attualmente centro di educazione ambientale.
09-Muretti a secco lungo il sentiero per Binifaldò
Lasciamo la strada per seguire il GR221 a destra fino alla grende quercia. E' datata 500 anni e alta una ventina di metri. Il riparo offerto non è sufficiente per la copiosa pioggia e allora si prosegue!
Si lascia la pista carrareccia per piegare a sinistra. Da ultimo, all'interno di un ambiente caratterizzato di nuovo da affioramenti carsici, raggiungiamo il punto attrezzato per la sosta poco prima del parcheggio.
10-Lecci secolari presso Binifaldò