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    Lungo la forra del Colvera da Maniago
    Prealpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNatura

Lungo la forra del Colvera da Maniago

Avvicinamento

Da Maniago si seguono le indicazioni per Poffabro e Frisanco, andando ad imboccare la strada che percorre la forra del Colvera.

Descrizione

Prima dell'imbocco del tunnel è possibile lasciare l'auto per percorrere a piedi la strada dismessa che ci porta a visitare la forra del Colvera (Buso del Colvera) e le verticali pareti sulle quali sono state aperte diverse vie della palestra di roccia. Più avanti ci si reinnesta sulla strada attuale per pochi metri poi, evitato a sinistra anche il secondo tunnel, ci si porta al suo termine. Volendo ridurre i tempi di percorrenza, è possibile naturalmente partire anche da qui: in questo caso, all'uscita del secondo tunnel, si piega bruscamente a sinistra parcheggiando prima del ponte (m 408).
Dopo pochi metri si lascia il proseguimento della vecchia rotabile a sinistra (per chi fa l'escursione corta) e si piega a destra lungo la pista che costeggia il torrente, fino alla confluenza del Colvera di Jouf col Colvera di Raut. Noi proseguiamo sulla pista, che costeggia il greto sabbioso del Colvera di Jouf, frequentato da mufloni. La forra si restringe in corrispondenza di una banconata rocciosa dove anche la pista si fa più stretta e dissestata. Ci si allontana ora dal greto principale alzandosi moderatamente nel bosco che ricopre le pendici settentrionali del monte Jouf. Arrivati ad un vecchio rudere diroccato, troviamo a sinistra la deviazione per visitare il Landri Scur. Dopo essere passati accanto ad un bell'arco di roccia, si arriva ad una sorta di anfiteatro naturale che presenta un serie di volte scavate nella roccia. Una di queste cavità, poco profonde, è protetta da una inferriata. E' possibile proseguire ancora pochi metri in discesa nella valletta verso sinistra fino dove questa si inforra per osservare altre nicchie.
Tornati al casolare diroccato si prosegue lungo la pista per circa duecento metri fino al punto in cui la strada si esaurisce. Un cartello indica a sinistra la direzione per il Landri Viert, luogo che possiamo esplorare compiendo un piccolo anello. Si scende sul greto di un rio presso cui fioriscono calta ed elleboro. Dopo una piccola strettoia la traccia conduce ad una grande cavità con grande volta arcuata, modellata dal carsismo (da cui il toponimo). Il sentierino prosegue sull'altro lato del torrentello risalendo tra grossi massi ricoperti da muschio. Più in alto passiamo presso l'imbocco di una piccola forra levigata dall'acqua che merita una breve visita per osservare da vicino una serie di marmitte di erosione molto interessanti. Si può seguire il corso della piccola forra per pochi metri fino a dove essa si conclude di fronte ad una parete liscia, sopra la quale passeremo col sentiero di ritorno. Il giro prosegue superando un piccolo smottamento e raggiunge la costa che delimita la forra sulla destra. Qui si inverte la direzione e in pochi minuti si scende piacevolmente alla pista, passando sopra la piccola forra visitata prima. Si torna alla casa diroccata (al cui fianco c'è la variante di arrivo) e quindi si rientra al punto di partenza tramite il medesimo itinerario.

Variante di avvicinamento

Il sentiero dei Landris, come studiato dal Parco delle Dolomiti Friulane, parte dalla strada che da Poffabro sale a Pala Barzana. Chi vuole evitare l'avvicinamento descritto sopra, può usare questo itinerario. Dalla strada per Pala Barzana, in località Buffui, in corrispondenza di una ancona votiva dedicata alla Madonna, si nota il cartello per il Sentiero dei Landris. Si scende lungo una larga mulattiera gradinata che porta a lambire una grande costruzione in rovina. La casa merita senz'altro una visita. E' di ampie dimensioni, i pergolati in legno sono parzialmente crollati ma è possibile dare una occhiata ai piani inferiori, che comprendono stalle e cucine. Il sentiero continua a scendere ancora per un tratto costeggiando una abetaia sulla sinistra poi, seguendo una serie di muretti a secco cosparsi di erica, attraversa un rio secondario e dopo poco il greto del Colvera di Jouf. Ancora pochi metri e si raggiunge il punto più basso dopo il quale si risale brevemente fino a ritrovarsi al rudere di cui si è già detto.

Avvertenze

Come per tutti i percorsi che necessitano di guadi, è consigliabile non intraprendere questa escursione dopo periodi piovosi.
Escursione
Mese consigliato
Marzo
Carta Tabacco
028
Dislivello
200
Lunghezza Km
7,2
Altitudine min
403
Altitudine max
525
Tempi
Dati aggiornati al
2012
I vostri commenti
  • 03/11/2020 Un'escursione facile, per tutti, ma bellissima a dispetto della semplicità. Purtroppo gli arbusti, cresciuti selvaggiamente nella conca del Landri Scur, non permettono di apprezzare tutte le grotte che si intravedono sparse qua e là. Invece il Landri Viert è un'esplosione di rivoli, cascatelle, grotte, 'canyons', una gioia per gli occhi. Meritevole anche la piccola deviazione verso la località Buffui, il sentiero per arrivare e tornare è intersecato da torrenti più o meno grandi e non ci si annoia ai guadi (io ho preso il sentiero subito a sinistra, usciti dal Landri Viert - cartello in legno senza scritte). Se si parcheggia prima delle gallerie, si allunga l'escursione solo di 1,5 km, ma la passeggiata sulla vecchia strada asfaltata secondo me merita lo sforzo; arrivati all'imbocco della seconda galleria, si prende il soprappasso che sale a destra, dal quale tra l'altro parte il 'Troi di Marc', che porta dritto al Monte San Lorenzo (volendo essere avventurosi, si potrebbe unire le due escursioni in un grande anello).
  • 27/02/2014 Escursione effettuata il 26 febbraio. I posti sono meravigliosi, è bello concentrarsi sulle varie stratificazioni rocciose lungo tutto il greto del torrente, le cui acque hanno colori variegati e particolari. Molto suggestivo l'enorme anfiteatro del Landri Viert, che offre una posizione panoramica su quel tratto di forra dove regna incontrastato il muschio, e l'odore di aglio selvatico è molto marcato. Una graziosa salamandra pezzata si arrampicava su un masso ricoperto di muschio, ma falliva l'impresa cadendo nel fogliame. Presso la confluenza tra Colvera di Jouf e di Raut ho trovato un bel reperto: un corno di muflone.
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  • Marcate stratificazioni rocciose sul Colvera di Jouf
    27/02/2014 Marcate stratificazioni rocciose sul Colvera di Jouf
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