Avvicinamento
Dalla strada statale n.13 Pontebbana, all’altezza di Reana o Tricesimo ci si dirige a destra in direzione di Nimis. Dal centro del paese si seguono le indicazioni per Torlano e Taipana uscendo verso nord, lungo la strada che si immette nella angusta valletta del torrente Cornappo. Si continua a fianco del corso d’acqua fino al bivio per Taipana dove si devia a destra. Dopo un paio di tornanti la strada raggiunge le prime case di Taipana. Proprio di fronte alla Casa Famiglia, un cartello indica a destra l’inizio del sentiero del Gorgons (m 478, parcheggio lungo la strada).
Descrizione
Ci si incammina lungo un prato nella direzione indicata dal cartello innestandosi quasi subito a destra su una pista forestale che si allontana dal paese. Dopo pochi metri un cartello indica, ancora a destra, la brevissima deviazione necessaria per osservare la cascata dello Slokot: un salto d’acqua alto una quarantina di metri che interrompe il corso del torrente Lieskovac. Una serie di gradini in legno ed un cavo passamano conducono in pochi minuti al piccolo belvedere affacciato direttamente sulla forra. Ripresa la pista la si abbandona dopo poco per imboccare il sentiero segnalato che scende sulla destra nel bosco (segnavia CAI e bolli azzurri). Si cala in diagonale aggirando un costone roccioso ed andando poi ad intersecare un impluvio caratterizzato dalla presenza di un grande masso. Da una schiarita nel bosco appare evidente che, in lenta discesa, ci stiamo progressivamente innestando nel vallone del rio Gorgons. Ed infatti in breve ci ritroviamo ad osservare da vicino il torrente in un punto in cui questo forma alcuni salti d’acqua. Una serie di gradini lungo un camminamento un poco esposto (cavo) ci conduce al ponte in località Seroka Dolina. La robusta struttura in legno e metallo consente di passare sull’altra sponda in un punto particolarmente suggestivo della forra. Il passaggio tuttavia è necessario solo se desideriamo tornare direttamente a Taipana utilizzando il sentiero e la pista che si trovano sull'altro lato della valle.
Se fino a questo punto il sentiero è risultato percorribile da tutti senza particolari difficoltà, da qui in poi ha inizio il tratto più articolato ed interessante. Si tralascia quindi a destra il ponte e si prosegue sullo stesso lato seguendo le segnalazioni ed una freccia rossa su un un sasso. Si risale per un tratto il corso del torrente e poi lo si guada attraversandolo alcune volte fino a giungere ad un evidente restringimento. Il greto poco più avanti si impenna decisamente formando alcuni salti d’acqua che devono essere in qualche modo evitati. La traccia, quindi, si inerpica a destra su terreno consolidato da gradini e rinforzi in legno. Poco oltre il sentiero interseca anche lo sbocco di un canale secondario che più in alto appare ingombro di massi e chiuso a destra da una verticale parete. Una diagonale assicurata da un lungo spezzone di cavo consente di attraversare un ripido pendio oltre il quale ci si riaccosta nuovamente al greto principale nel punto in cui il rio Gorgons riceve le acque di un piccolo affluente. Un guado del tutto semplice in un punto in cui l’acqua scorre tranquilla ci porta per l’ultima volta sulla sponda dalla quale siamo arrivati. Con un piccolo ponticello in legno (in cattive condizioni) si supera un tratto franato ma siamo giunti ormai alla conclusione delle difficoltà in quanto i segnavia ci portano sulla sinistra orografica allontanandosi definitivamente dal greto del rio Gorgons.
Ha inizio ora una salita a regolari tornanti su un marcato sentiero all’interno di un bosco formato prevalentemente da
faggio,
acero di monte e qualche
abete bianco. Avvicinandosi alla parte alta il percorso si fa più scosceso andando infine ad innestarsi sul sentiero che taglia le pendici del
monte Zisilin . Data la vicinanza si consiglia senz’altro di includere nell’escursione anche la traversata della piccola vetta salendo per il sentiero principale e scendendo lungo il ripido versante orientale. Si prende quindi a destra percorrendo una rampa protetta da una staccionata. Il versante boscato in questo punto è ripidissimo ma il sentiero ci porta in breve su un comodo spallone dal quale mancano ormai solo pochi metri alla vetta. Ignorata la prosecuzione del segnavia verso
passo Tartoria si risale il pendio boscato sommitale uscendo sulla piccola radura di
vetta (m 957, grande croce con campana). Qui si apre una
bella visuale sulla pianura e su alcune vette delle Prealpi Giulie, a dire il vero un poco disturbata dalla vegetazione.
Per la discesa possiamo utilizzare il sentierino attrezzato che cala sul versante orientale e che inizia proprio dietro la croce. Un cavo passamano continuo ci permette di scendere agevolmente lungo un ripido versante, tra balze erbose e qualche roccetta. Più in basso un paio di staffe facilita la discesa di alcuni piccoli gradini poi la pendenza si attenua ed in breve ci si innesta sul sentiero del ritorno a poca distanza dal bivio incontrato in precedenza. Pochi metri dopo, ad un cartello, si lascia a destra la deviazione che scende a Nongruella e si prosegue seguendo le indicazioni per Taipana. Al bivio successivo ci si tiene ancora a sinistra iniziando la discesa nel fitto bosco che caratterizza le pendici del monte Namlen. Oltrepassati due impluvi asciutti si incontra un ultimo bivio dove occorre nuovamente tenere la sinistra, iniziando a calare a svolte. Dopo avere oltrepassato un piccolo ricovero in pietra ha inizio una lunga mezza costa che ci condurrà ad intersecare altri greti e boschi di varia formazione. Con percorso sempre vario, assecondando le numerose pieghe della montagna, si perviene ad un costone panoramico (breve passamano metallico) dove la visuale si apre nuovamente sulle alture circostanti. Aggirata la dorsale si riprende a scendere oltrepassando un ultimo greto ed immettendosi su una comoda mulattiera lastricata. Il sentiero si esaurisce presso le case di Taipana dove ci si tiene a sinistra uscendo sulla strada principale a poca distanza dal punto di partenza.
Avvertenze
Il percorso è scarsamente mantenuto e pertanto richiede autonomia nell'orientamento e spirito di adattamento. Escursione assolutamente da evitare con terreno scivoloso o ghiacciato.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua