Avvicinamento
Dalla strada statale n.464 che unisce Spilimbergo a Maniago, giunti all’altezza di Sequals, si imbocca la statale n.552 che risale verso nord in direzione della
val Tramontina. Dopo avere attraversato Meduno si percorre il primo tratto della valle fino al ponte Racli in corrispondenza della diga sul
lago di Redona dove si prende a sinistra per Chievolis. Dalla piccola frazione si percorre la stretta rotabile che conduce alla diga del
lago di Selva dove si può parcheggiare (m 497).
Descrizione
Oltrepassata la grande opera di sbarramento si inizia a costeggiare il lago con bella visuale sulle vette che ne racchiudono la parte orientale. Si procede lungo una strada che alterna tratti di sterrato con altri di asfalto ed in breve si entra nella fitta vegetazione arborea delle Valine Basse. La strada, dopo avere oltrepassato un rugo secondario presso un ponticello, piega decisamente a destra incontrando dopo poco l’inizio del sentiero CAI n.968. In moderata salita si percorrono le pendici orientali del Panuch giungendo in breve alla sua sommità (m 650). A sinistra si stacca la pista forestale di
casera Valine mentre il nostro itinerario scende nell’opposto versante all’interno di una bella
faggeta nelle cui radure fioriscono a maggio la
dentaria a cinque foglie e la
borrana, due specie legate ai luoghi boscosi della fascia prealpina. La strada passa accanto ad un costone dirupato dal quale si apre una prima visuale sul lago per poi riprendere a scendere raggiungendo il punto dove è possibile abbandonare la pista principale per scendere a destra verso le sponde del lago e la
piana di Sisilan (m 529). Quando l’acqua lo consente, è possibile così visitare questo strano luogo disseminato di ruderi e grandi macigni. Osservando con attenzione si potranno ancora riconoscere i segni delle vecchie mulattiere che univano le abitazioni e che ora si perdono nelle acque del lago.
Tornati sulla pista si scende ancora per poco oltrepassando un ponte su un piccolo rio tributario poi la strada esce progressivamente dal bosco raggiungendo alcune anse panoramiche. Sul lato opposto del lago, dove passava la originaria mulattiera, si possono vedere le case di
Stalurban, suddivise in tre piccoli nuclei costruiti su altrettanti terrazzi ghiaiosi. Per raggiungere i ruderi di tali strutture occorre attendere i periodi di magra del lago ed anche in tali casi non è per nulla semplice guadagnare la sinistra orografica della valle. La strada prosegue con alcuni modesti saliscendi lungo un versante instabile che ha richiesto opere di consolidamento. Dopo il ponte sul Rug de la Val Bassa ci si inoltra verso la parte più occidentale del lago dove questo termina confondendosi con le acque del torrente Silisia. Si asseconda una rientranza dopo la quale la strada scende ad affiancare il letto del torrente nel punto in cui l’originaria mulattiera si riportava sull’altro lato della valle in località Stua. Il nostro itinerario prosegue invece ancora sulla pista principale con qualche ulteriore saliscendi cui fa seguito una zona pianeggiante denominata Plans. Un boschetto di recente formazione ha ormai praticamente invaso la zona che in passato doveva costituire un buon pascolo per il bestiame.
Siamo ormai nel tratto conclusivo del percorso e dal ponte successivo possiamo vedere come il torrente Andreana e il Rug de Tamarat si uniscano, poco più a monte, per formare da qui in poi il torrente Silisia. Dopo pochi metri un cartello segnala l’inizio del sentiero CAI n.975 che risale la val Andreana fino a forcella Navalesc. Ancora una svolta e si raggiungono i resti delle
Tronconere (m 603), il piccolo nucleo abitativo che sorgeva in questa posizione così isolata. Anche qui i tetti crollati e i cespugli infestanti indicano chiaramente che le case non hanno retto all’aggressione del tempo. Da qui il sentiero CAI n 966, denominato Strada degli Alpini e recentemente ristrutturato dal
Parco delle Dolomiti Friulane, prosegue in salita verso la
forcella Clautana.
Lungo la via del ritorno è possibile intraprendere una breve deviazione per andare a visitare anche le case di
Pecolat, passando per uno storico ponte. Dall’ultimo tornante prima delle Tronconere si imbocca la mulattiera originaria che si stacca proprio sulla curva. Attenzione però: si tratta di un sentiero abbandonato e invaso dagli arbusti che richiede qualche motivazione in più (difficoltà E). Tra boschetti e radure cosparse di
eriche, in moderata discesa si esce sul vallone detritico del Rug de Muscle. Qui una traccia cala tra le ghiaie verso il greto superando il piccolo corso d’acqua su ciò che rimane del Ponte degli Alpini.
Si prosegue sull’altro versante per tracce di passaggio guadagnando anche il ripiano di
Pecolat (m 551) ed i resti delle abitazioni. La mulattiera prosegue ancora sempre più sconnessa fino a terminare con un salto poco praticabile sopra il greto del Silisia. Da Pecolat, quindi, si ripercorre a ritroso la variante fino a ricongiungersi con la strada principale e per questa si rientra al punto di partenza.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri dell'Acqua