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    Monte Paularo da casera Pramosio
    Alpi Carniche
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    Monte Paularo da casera Pramosio
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaM07

Monte Paularo da casera Pramosio

Avvicinamento

Risalendo da Tolmezzo la valle del But, circa tre km dopo Paluzza, si giunge alla frazione di Laipacco dove si imbocca a destra (indicazioni) la recente strada sterrata per per casera Pramosio. Dopo una lunga serie di tornanti nel bosco si perviene alla grande conca di pascolo su cui sorge la casera (m 1521, ampia possibilità di parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri della Memoria
Sentieri CAI
Escursione
Mese consigliato
Agosto
Carta Tabacco
09
Dislivello
600
Lunghezza Km
7,5
Altitudine min
1521
Altitudine max
2043
Tempi
Dati aggiornati al
2016
I vostri commenti
  • 29/10/2020 Uscita del 25 ottobre 2020 compiuta come da relazione. Escursione abbastanza breve e poco impegnativa che si svolge su sentieri in ordine, nel nostro caso resi un po’ scivolosi da qualche tratto innevato. Il meteo è stato al di sotto delle aspettative e ci ha riservato nebbia, umido, zero panorami e anche qualche folata di vento freddo che ha abbreviato la nostra permanenza sulla cima. A causa della scarsissima visibilità, abbiamo rinunciato a raggiungere anche le Crete del Mezzodì, sarà per la prossima volta! Mandi a tutti!
  • 25/07/2020 Il sentiero, percorso oggi, si presentava tutto sommato facile, a parte lo "sforzo atletico", dovuto al continuo saliscendi della parte prima di arrivare alla cima. Belli i paesaggi, montagna verdissima, anche se oscurata dall'arrivo di banchi di nubi, che danno un po' di sollievo dal sole, vista la totale mancanza di boschi lungo il percorso. Interessante anche la deviazione alle crete di mezzodì, come da traccia gps; attenzione però che questo tratto esula decisamente dal comparto "Turistico" e siamo più su una difficoltà da Escursionisti, considerato anche che non esiste un vero e proprio sentiero, ma una debole traccia che si perde nell'erba; il terreno qui inoltre è decisamente più accidentato. Consiglio di fare la deviazione prima di arrivare alla cima del Paularo, quando si è più freschi, e non al ritorno come suggerisce la traccia gps!
  • 27/07/2019 Percorso il 23 luglio 2019. Caldo opprimente, nonostante cercavo una cima elevata per stare un po' al fresco. Comunque il panorama è davvero unico. Attenzione che il ciglio della frana del rio Moscardo continua ad erodere il sentiero. Bellissime fioriture tipiche del substrato acido che caratterizza l'itinerario: Arnica montana, Stellaria ssp., Solidago vergaurea, Hieracium intybaceum, Rhododendron ferrugineum, Diantus ssp. Unica nota triste: il laghetto del Dimon era praticamente asciutto, inesistente. E poi c'è chi nega il riscaldamento globale...Un saluto a tutti,Giuseppe.
  • 23/06/2018 Saliti giovedì 22 giugno seguendo il percorso di SN, mulattiera pulita e ben segnata giro semplice e gratificante in una bella giornata di sole, mandi
  • 09/10/2017 ormai sono passati tanti anni dal 2004 che non camminavo su questa comoda mulattiera. il giorno 8 si decide Monte Paularo!!! Bellissimo il ricordo di anni fa. Il percorso molto appagante per lo spettacolo dei tanti colori, un sole che va e viene fra le nuvole e porta con se un leggero tepore. E' d'obbligo il fermarsi ad osservare le cime intorno e ascoltare il bramito del cervo (era proprio arrabbiato) spettacolo naturale. La cima senza il libro di vetta peccato volevo lasciarlo..., ci tonerò a breve con una cassetta per poterlo contenere. Bellissimo a presto e buona cima a tutti.
  • 10/07/2016 Da Pramosio saliti oggi 10 luglio al Paularo. L'ampia mulattiera iniziale e tutto il sentiero che segue sono stati falciati pochi giorni fa e perfettamente in ordine: chissà, ci sarà una gara? tra i cespugli fugge un piccolo di capriolo.Alle 9, ecco, intravedo tra la colata di sudore che mi inonda il viso le prime nubi che poi coprono le cime più alte attorno a cominciare dal Coglians. La vasta frana del Moscardo sta erodendo sempre di più il margine su cui passa il sentiero. In cima escursionisti vanno e vengono; ; manca il libro di vetta e la croce è ancora legata col filo di ferro. Cielo coperto. Tra le trincee della cima e lungo la salita splendide fioriture tra la ricca copertura verde del monte. Sul versante sud si aggira un infinito belante gregge.A forcella Fontanafredda ci siamo poi attardati a girovagare sulle cime di Mezzodì tra i solchi inerbiti delle trincee. Escursione dal cammino comodo. Mi restano in mente le belle tonalità di verde che riposano gli occhi. Buone escursioni.
  • 07/08/2015 Salita oggi al monte Paularo e al monte Dimon. Sentiero 404 in buono stato, impressionante la vista sulla zona franosa. Panorama dalla cima decente anche se non ottimale. Casera Pramosio sempre ben frequentata. Mauro.
  • 21/06/2015 Il cielo cupo e la bassa temperatura non erano stamattina, un buon auspicio per l'esc. al monte Paularo,poi prevaleva l'ottimismo su un'esc.Last Minute, frutto di questa instabile estate.In cima amareggiati ,ritroviamo la solita croce,meta ormai di un "fai da tè"improvvisato (per ripararla),con le nubi alte e un sole fugace ci permettono una buona visuale alle vette circostanti,poi vista l'ora ci incamminiamo per il monte Dimon meta quasi d'obbligo,data la loro vicinanza.Per la discesa, stesso percorso, solo condiviso con un gruppo di giovani esc.(con accompagnatori) della sez. C.A.I Gemona e Buia. Mandi
  • 07/06/2015 Escursione di ieri: dopo essere saliti in vetta al monte Paularo abbiamo continuato fino al Dimon, prima percorrendo il sentiero in cresta e proseguendo poi sul segnavia CAI 404. Percorso faticoso solo a causa del gran caldo, ma privo di difficoltà; da segnalare la presenza di due vipere, un esemplare adulto e un cucciolo, entrambe individuate lungo la mulattiera ai piedi del monte Dimon.
  • 06/07/2014 Percorso effettuato il 3 luglio 2014.Scrivo solo per segnalare che il sentiero (cito testualmente: nel tratto di traverso che taglia le ripide pendici nordorientali del monte) risulta in vari punti con delle grosse fessurazioni nella parte a monte, come se lo stesso fosse in procinto di staccarsi per scivolare a valle. Vista la natura della montagna, gia interessata da fenomeni franosi non mi meraveglierei di non poter piu' frequentare in futuro questa bella zona (tra l'altro ho letto presso la malga Pramosio che il sentiero 407 non e' praticabile.....)
  • 09/09/2013 Salita lungo le morbide pendenze del Paularo il 5 settembre con una puntata alla Creta del Mezzodì più vicina. Sempre impressionante la frana del Moscardo. Estese fioriture di brugo presso la cima. Non sono degna di aggiungere altro in quanto preceduta dalla ormai Mitica Penna di Askatasuna che ha descritto anche per me l'escursione settembrina! Buone passeggiate a tutti
  • 07/09/2013 Dopo una cena a Pramosio che avrebbe fatto parlare in carnico anche Lucullo, è d’obbligo riattivare il metabolismo. La passeggiata sul monte Paularo inizia dolce con mani leste e occhi golosi che s’infiltrano tra le piante di lampone. La prima salita a tornantelli è infatti caratterizzata da un lungo mugolio lamponioso. Il sole batte anche oggi ma le nuvole sono tornate concedendo attimi di tregua. La frana del Moscardo, in totale contrasto con le morbide e verdi linee del Paularo e del Dimon, ci affascina paralizzandoci sul ciglio della staccionata di protezione che da anni ha ceduto a forze più grandi di lei. Cuestalta e Lodin si fanno ammirare in tutta la loro sinuosità. La cima regala aria fresca e un gran panorama. Al rientro fatico a convincere un compagno di monte provato dal giorno prima (da fatiche e ustioni solari) a salire anche sulle Crete del Mezzodì. Per mantenere intatta la forte amicizia che ci unisce propongo la più vicina, meno rocciosa di quella affacciata sulla Cuestalta. La creta è caratterizzata una piccola caverna che pare un ciclopico occhio a guardia del territorio. Al suo interno mi affascina una parete di roccia molto scura colonizzata da licheni (o muffe?) bianchi bianchi. Come se la natura, dipingendo il suo creato avesse lanciato un vaso di vernice su di una tela nera. Arte nella poesia, che supera di gran lunga obbrobri fatti passare come arte contemporanea.. Più che il panorama questa volta mi colpiscono le pietre. Pietre grigie, con brillanti vene bianche creano meravigliosi contrasti cromatici con i licheni verdi. Poi altre che sembran forgiate tanto forti appaiono le tonalità del ferro acuite dal sole. Ogni pietra, uno sguardo. Prima di scendere mi rapiscono ancora una volta le pendici del monte Paularo che cambian colore in un susseguirsi di sfumature e tonalità come abili pennellate tese a scaldare il cuore.(04.09.2013)
  • 12/05/2011 La scorsa domenica 08 maggio 2011 ho avuto modo,con mia moglie ed il cane, di percorrere il sentiero C.A.I. 404 da casera Pramosio alla cime del Monte Paularo.Bellissima escursione anche se un pò difficoltosa dopo la forcella Fontanafredda a causa della neve che a tratti nascondeva il tracciato in mezzo agli ontani. Lungo il percorso si incontrano ,ahimè, numerosi cartelli gialli su pali di legno installati, anche a breve distanza uno dall'altro, recentemente dalla Regione e che servono unicamente ad avvisare che ci troviamo sulla sua proprietà:a mio modesto avviso sono inutili ed esteticamente dannosi all'ambiente. Risultano invece del tutto mancanti dei cartelli di avviso di pericolo che andrebbero posti nel tratto del sentiero che corre in prossimità del ciglio della frana del Moscardo,il cui continuo movimento è evidenziato da palesi fratture del terreno. Ah, dimenticavo: attenzione alle vipere!! Ne abbiamo incontrate due del genere Vipera aspis placidamente allungate al sole al nostro arrivo in vetta nei pressi delle trincee di guerra. Analogo avvistamento è stato fatto da altri escursionisti lungo il sentiero che scende verso la casera Montelago.Tempo di percorrenza circa 3 ore e 30 minuti (superiore a quello riportato dalle guide e dai segnavi C.A.I..Tanti saluti e buone escursioni!Giovanni Pietro IACONISSI, Casanova di Tolmezzo.
  • 31/07/2010 salito il 31 luglio 2010. Posso confermare il giudizio dell'amica Loredana. Aggiungo solo che per la sua bellezza e per onorare i fatti di guerra qui successi (sett/ott 1916) la cima meriterebbe una decente croce e non quella attuale sulla quale oggi sventolava una rabberciata bandiera tricolore.Buona vita a tutti
  • 06/06/2010 Percorso oggi 06/06/2010. Giornata calda, percorso fattibile da tutti, trovati alcuni residui nevai facilmente superabili. Bello. Loredana
Le vostre foto
  • Dianthus (forse silvestre?) a sella di Fontanafredda.
    27/07/2019 Dianthus (forse silvestre?) a sella di Fontanafredda.
  • Cima del Monte Paularo. 23/07/2019
    27/07/2019 Cima del Monte Paularo. 23/07/2019
  • monte Paularo
    01/01/2019 monte Paularo
  • Fioriture di arnica
    23/06/2018 Fioriture di arnica
  • Croce in vetta
    23/06/2018 Croce in vetta
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