Avvicinamento
Dalla strada statale n.464 che unisce Spilimbergo a Maniago si imbocca la statale n.552 che risale la
val Tramontina. Dopo avere oltrepassato i due abitati di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra, la strada inizia una lunga serie di tornanti che si esaurisce al
passo di Monte Rest dove possiamo parcheggiare comodamente lasciando la vettura sull’ampio spazio di fronte all’inizio del segnavia CAI n.826 (m 1044, indicazioni per il sentiero Ursula Nagel). Chi giunge dalla Carnia troverà più comodo salire a passo Rest passando per la forca di Priuso e Caprizzi.
Descrizione
Imboccata la piccola rotabile, si incontra quasi subito la chiesetta del Gruppo Alpini della Val Tramontina mentre sulla destra si stacca la deviazione che conduce alla casera Somp La Mont, visibile poco sopra. Il nostro itinerario prosegue invece lungo la strada principale che mostra ora evidenti segni di erosione dovuti alla natura particolarmente friabile del terreno. Dopo una lunga serie di svolte la strada, trasformata definitivamente in pista sassosa, attraversa un ultimo lembo di
faggeta per terminare presso il panoramico ripiano di
casera Monte Rest (m 1501), affacciato sulla Val Tramontina. La casera, non in buone condizioni, dispone al piano terra di vecchia panca con tavolo e caminetto con stufa mentre una scaletta conduce ad un vano superiore con alcune reti. Da qui il segnavia CAI si alza sul pascolo a monte e con un’ansa prende a salire in diagonale le pendici erbose del
monte Rest. Si giunge così al costone meridionale del monte (m 1625) nel punto in cui si stacca a destra la traccia che sale verso la vetta. Noi invece proseguiamo lungo il segnavia CAI che ora divalla nell’altro versante rientrando subito nel bosco di
faggio. La copertura vegetale è interrotta per un attimo da una radura affacciata sulla lunga dorsale del
monte Valcalda e sulle sue pendici segnate più in basso da una caratteristica fascia rocciosa. Il sentiero prosegue in discesa, con pendenza più marcata ed in ultimo con qualche svolta, per uscire al margine di un pascolo rinselvatichito ai piedi di alcuni appicchi rocciosi. In breve si passa accanto alla
casera della Forchia (m 1425), il cui edificio principale ancora resiste a differenza delle stalle ormai invase dagli arbusti. Frecce e indicazioni sul muro della casera indicano a destra l'imbocco del sentiero CAI n.801 che scende lungo la valletta del rio Malandrai mentre a sinistra un vecchio cartello segnala che il segnavia CAI n.835 è stato dismesso. Tralasciate, quindi, queste due deviazioni si procede diritti tra i mughi mirando al vicino intaglio di
forca Sopareit (m 1411) dove la visuale si apre verso la valle del Tagliamento. Ignorato nuovamente il segnavia CAI n.801 che scende nell'opposto versante in direzione di Socchieve, si prosegue per un breve tratto lungo il filo della dorsale. Ad un successivo bivio si tiene la destra lasciando invece a sinistra il recente segnavia CAI n.826a che raggiunge il
monte Valcalda percorrendo la lunga cresta e transitando anche per la Cima Nord (itinerario riservato ad escursionisti particolarmente esperti per la presenza di tratti delicati ed esposti tra le due vette). Il nostro sentiero invece rientra subito nel bosco iniziando il lungo traverso a mezza costa che ci condurrà sul ripiano di
casera Sopareit. Con andamento lineare dalla macchia di
faggio ci si affaccia su un pendio erboso dove la traccia sembra scomparire tra le alte erbe. Mirando ad alcuni paletti segnavia si traversa il pascolo sospeso perdendo poi leggermente quota per andare ad assecondare una fascia rocciosa. Tenendosi ai piedi di questa si traversano lungamente le pieghe del monte con modesti saliscendi che alternano tratti di bosco, piccole radure e impluvi dove la neve permane a lungo. Dopo avere attraversato la rientranza che precede lo spallone di
casera Sopareit, il sentiero esce su terreno più aperto alzandosi in diagonale verso alcuni affioramenti rocciosi aggettanti. Qualche metro prima di questi bisognerebbe individuare a sinistra la traccia che sale direttamente alla casera. Se la si manca si può continuare diritti fino a raggiungere un panoramico spallone erboso dove si piega a sinistra mirando ad un muretto con segnavia. In ogni caso si arriva al ripiano di
casera Sopareit (m 1529), trasformata in spartano ricovero e dotata di panca, tavolo, piccola stufa ed una specie di soppalco con assi e qualche pagliericcio. Da qui si sale verso il dosso erboso soprastante (paletto) proseguendo poi lungo il filo del crestone che separa il pendio su cui stiamo salendo dai dirupi del versante sud. Inizia ora il tratto più faticoso dell'escursione che prevede la risalita diretta dei ripidi prati soprastanti sulla linea indicata da alcuni paletti. Manca una traccia consolidata e quindi si sale senza percorso obbligato e su pendenze sostenute, mirando ad un affioramento roccioso sul quale si intravede un segnavia e una freccia. Arrivati a questo punto si prosegue a sinistra per andare a imboccare una rampa erbosa inclinata che ci condurrà finalmente in cresta a pochi metri dalla croce di vetta del
monte Valcalda (m 1908, panorama vastissimo). Per il ritorno si utilizzerà il medesimo itinerario.
Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume
I Sentieri del Silenzio