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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaA09

La forra della Val Cosa da Raunia

Avvicinamento

Da Castelnuovo del Friuli si segue la strada principale in direzione di Clauzetto oltrepassando la frazione Mulinars. Dopo circa 1200 m dalla diga, in prossimità di un ponte, si prende a sinistra in direzione di Raunia portandosi fin dove la strada si esaurisce presso una abitazione (m 399, comodo parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri dell'Acqua
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Febbraio
Carta Tabacco
028
Dislivello
400
Lunghezza Km
8,3
Altitudine min
389
Altitudine max
564
Tempi
Dati aggiornati al
2006
I vostri commenti
  • 18/03/2013 Fatto sabato 16-03-13Fare attenzione all'attacco del sentiero : rispetto alla descrizione fatta nel sito, è presente un nuovo cartello indicante la palestra di roccia e un altro sentiero bollinato di fresco che scende deciso verso il fondo del Cosa a sinistra. Prendere la traccia che va verso la palestra di roccia e poi al primo bivio proseguire a sinistra. Tutto il percorso è stato ripulito di recente e con l'aggiunta di qualche bollo nuovo. Il tempo complessivo reale a passo discreto,secondo me, è di circa 5h30'. Il percorso è vario e merita per i bellissimi scorci verso il limitare dell'Altipiano Turie e le marmitte e le gole creati dall'acqua nella forra. Lo consiglio, ma solo a persone esperte di terreno difficile e disagevole e d'inverno-primavera.
  • 23/02/2012 Fatta ieri. Invece che 4 ore come riportato io ce ne ho messe quasi il doppio... Il cartello iniziale non c'è; in quasi tutto il tragitto bisogna stare attentissimi a non perdere la via perchè le tracce marcate da animali sono abbondantissime e inoltre pungitopo e rovi invadono spesso il sentiero. In alcuni punti dopo il guado anche i segnavia si fanno desiderare, comunque il tratto esposto (il più pericoloso) è stato attrezzato completamente. Salendo verso Ominutz diversi alberi crollati sul sentiero rompono le scatole. Arrivati al bivio per le grotte ho seguito appunto la deviazione per vederle, ma il sentiero, a quanto mi è parso, scompare sul ciglio di un baratro mentre intorno ci sono solo rocce e rovi. Il ritorno descritto dalla relazione è stata un'avventura imprevista (e non desiderata), ci ho messo più di 3 ore ad arrivare all'auto. Infatti, nel punto in cui si diradano gli alberi e appare un modesto panorama il sentiero si perde in mille tracce di animali... Ho allora traversato scendendo modestamente nella stessa direzione (intanto avevo perso i bolli...) ma poco oltre mi sono ritrovato in un inferno di rovi e pietraie. . . Il guaio è che una traccia c'è, ed ci sono anche dei rai bolli rossi sbiaditissimi (saranno di un secolo fa!) e questo mi ha spinto ad andare avanti ma ho dovuto lottare con le spine (e con il nervoso) per ore! Salire o scendere direttamente era impossibile, in entrambi i casi pareti verticali. Alla fine mi sono ritrovato a ridosso della palestra di roccia e quindi sono tornato brevemente all'auto, avendo capito (ma già lo immaginavo) che il percorso da me fatto era parallelo ma poco più in basso di quello riportato. Arrivando nel primo spiazzo dove mi sono perso, avrei dovuto salire un pelo e non traversare in quota. Perciò consiglio a chi voglia intraprendere questo percorso ultra selvaggio di fare mooolta attenzione e di avere orientamento. P.S. Il sentiero lungo la forra è evidentemente poco frenquentato, e si capisce perché! Una sfoltita alla vegentazione che lo invade non ci starebbe male.
  • 04/05/2009 Del cartello iniziale nessuna traccia. Sentierino invaso da arbusti spinosi. Dopo il primo guado impossibile proseguire, sentiero crollato.
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