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    Monte Raut dalla forcella di Pala Barzana
    Prealpi Carniche
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SentieriNatura
I percorsi di SentieriNaturaV01

Monte Raut dalla forcella di Pala Barzana

Avvicinamento

Da Montereale, presso Maniago, si imbocca la strada statale n.251 che risale Val Cellina entrando poi nella lunga galleria del monte Fara che in pochi minuti esce nella conca di Barcis. Subito dopo il traforo, si piega a destra seguendo le indicazioni per Andreis. Giunti alla marcata curva che sale alla piccola frazione, si prosegue diritti per la forcella di Pala Barzana attraversando il ponte sul torrente Alba. Oltrepassate le case di Bosplans si continua fino alla forcella dove ha inizio l'escursione (m 840, comodo parcheggio).

Descrizione

Questa descrizione e la relativa scheda di approfondimento sono disponibili nel volume I Sentieri del Vento
Sentieri CAI
Escursione
Attrezzature
A - Passamani
Mese consigliato
Ottobre
Carta Tabacco
028
Dislivello
1200
Lunghezza Km
8,4
Altitudine min
840
Altitudine max
2025
Tempi
Dati aggiornati al
2012
I vostri commenti
  • 18/10/2021 Escursione fatta sabato 16/10/2021. Sentiero in ottime condizioni, compresi i due passaggi attrezzati, dotati di cavi nuovi di zecca. Una salita (ma anche una discesa) sicuramente impegnative ma molto remunerative! Dalla forcella Capra alla cima il paesaggio e' spettacolare. Nulla da segnalare, a parte una variante del sentiero iniziale nel bosco, poco visibile, che per� evita un tratto un po' franato (ma ancora percorribile).
  • 22/05/2020 Indecisi fino all'ultimo se intraprendere questa escursione o meno, il 21/05/2020 io e mio papà decidiamo di provarci con la premessa (e promessa) di "arrivare fin dove il fisico ce lo consente". Eravamo infatti ben coscienti della nostra impreparazione fisica per escursioni di questa intensità, ma come precisato poco fa, le intenzioni iniziali erano tutte fuorché di arrivare in vetta. Partenza da Pala Barzana alle 08.00 circa (attenzione che c'è ancora il divieto dalla strada che viene da Andreis...). La salita tira e si sente ad iniziare dal pratone. Arriviamo al famigerato ghiaione che indubbiamente è la parte più ostica dell'escursione. Il percorso è ben segnato dall'inizio alla fine, prestate solo attenzione che in certi tratti è leggermente fuorviante. Le due ferratine le ho trovate d'aiuto (la seconda vitale) e che sorpresa lo gnomo! Le gambe tengono e all’incirca a mezzogiorno ci troviamo in vetta! Credetemi pazza, ma sono rimasta affascinata dalla leggera foschia che ci avvolgeva. Tempo di un panino e qualche foto e decidiamo di far rientro consci della fatica che ci aspettava. Ed è qui che i limiti fisici si sono manifestati. Il ghiaione si è rivelato un incubo che ha tardato il rientro alle 17. Tirando le somme: escursione che indubbiamente ripaga tutta la faticaccia, ma che comunque consiglio a chi ha gambe ed esperienza.
  • 26/10/2019 Stufo di dover fare i conti con la solita fastidiosa nuvoletta mangia panorami, mi ero ripromesso di ritornarci solo con meteo ottimo. Oggi è stato così. Tutto magnifico in ogni senso a partire dalle viste in ogni direzione, temperatura, etc. Solo una leggera foschia verso la bassa. Sul percorso non aggiungo nulla a quanto esposto nel commento precedente di per se esauriente. Anzi, un Grazie, rivolto a chi è intervenuto migliorando la fruibilità del sentiero, è doveroso. Molti gli escursionisti e molto appagati. mandi e buine mont a duç.
  • 17/10/2019 Salito il 12/10/19, ho trovato il percorso in perfette condizioni. I due cavi metallici sono stati sostituiti entrambi e sono solidi e sicuri. Non sono indispensabili ma danno sicurezza nella discesa.I bollini sono stati ripassati, sono molti e ben evidenti. E' anche stata tagliata l'erba nella parte bassa e i mughi poco prima della vetta.Non ci sono particolari difficoltà per EE. Un piccolo tratto esposto in cresta, poco dopo la forcella Capra, potrebbe non piacere a chi soffre di vertigini ma é largo a sufficienza per attraversarlo in sicurezza.Confermo quanto detto da cnmarcy, rientrando, a metà strada tra la cima e forcella Capra, è facile perdere la traccia corretta, bisogna rimanere sulle rocce a destra (con bollini) e non seguire il sentiero che scende a nord diventando ripido già dopo pochi metri.Ho trovato la salita meno faticosa del previsto, aiutato forse dal fatto che fino ai 1700 metri sono salito avvolto dalle nuvole e con una temperatura abbastanza bassa. Oltrepassata la quota delle nuvole, con il cielo limpido, un letto di nuvole e un'infinità di cime da ammirare non c'è spazio per pensare alla fatica.Il panorama dalla cima è fantastico.
  • 18/11/2018 Oggi la cima è stata parecchio frequentata. Il sentiero risulta in ordine, fatta eccezione per un paio di schianti posti poco prima e poco dopo i ruderi di Casera Pala Barzana; sono comunque aggirabili agevolmente.
  • 02/06/2017 Salito oggi 2/6/2017. Ripido e faticoso il ghiaione Rio Grande. Nuvole in cima e non si vedeva un accidenti. Accidenti! Non particolarmente difficili i tratti attrezzati, ma comunque meglio non farli con la pioggia. In salita dopo la forcella c'è un passaggio che richiede attenzione e poco dopo un passaggetto in cresta affilata e esposta. In discesa dalla vetta è facile sbagliare proseguendo sulla traccia (quota 1950 circa) che scende per una trentina di metri sul versante nord, mentre invece bisogna deviare a destra su roccette entrando subito dopo in un bosco di mughi.
  • 07/01/2017 Cima ideale per scaldarsi velocemente in questa gelida giornata di questo strano inverno, totale assenza di neve, solo un po' di attenzione in discesa per il terreno gelato che agevola le scivolatine; panorama impagabile oggi con il cielo più che terso.
  • 12/12/2016 Percorso il 10/12/16. La salita tira e non da tregua ma il panorama in vetta sopra un mare di nuvole merita la fatica spesa. Come scritto nel commento sottostante, bollini sbiaditi ma traccia sempre evidente. Cavo metallico utile ma non indispensabile.Mandi!
  • 08/10/2016 Saliti ieri 7/10/2016, percorso in alcuni punti non ben segnalato o con segnavia sbiaditi, comunque risulta sempre facile orientarsi. I passaggi con i cavi metallici sono semplici e non richiedono assolutamente attrezzatura. Il panorama a 360° in vetta è fantastico e ripaga della fatica della salita.
  • 20/07/2016 Salito (con mia figlia come richiesto per i suoi tredici anni )per la terza volta. Attrezzatura da ferrata anche minima assolutamente inutile , anzi forse potrebbe risultare ingombrante. Confermo erba molto alta nei prati premunirsi per le zecche ... i passaggi con cordino sono tranquillissimi. La vera faticata è il ghiaione, in salita stare molto attenti a non perdere il sentiero che si può confondere con le ghiaie altrimenti la fatica (sotto il sole) raddoppia.In discesa prestare attenzione da forcella Capra al canalino attrezzato in quanto in alcuni punti una scivolata fatta male potrebbe fare danni, ove possibile con ghiaie fine approfittare del ghiaione per scendere a salti(si risparmia un bel po di tempo e le ginocchia si rilassano).. In Cima confermo ..tanta ma tanta roba..
  • 18/07/2016 Salito ieri 17.07.16 con ottimo clima per il periodo. Primo tratto fino all'attacco dei prati con sentiero che corre tra erba decisamente alta, occhio alle vipere; dall'attacco dei prati si va dritti per dritti praticamente in massima pendenza, canalino attrezzato semplice, poi ancora fatica fino a forcella Capra. Da lì in poi tranne qualche brevissimo tratto leggermente esposto l'unica difficoltà rimane una paretina attrezzata con cavo; per chi ha confidenza con questi passaggi non è assolutamente un problema, per chi invece come me ha qualche problemino con la verticalità e l'esposizione può dare un po' di ansia..ma si fa comunque. Di lì in poi traccia tranquilla fino in vetta. Confermo ciò che si dice sul Raut...una faticaccia però ampiamente ripagata, il paesaggio dalla cima, in giornate come ieri, è assolutamente incredibile!
  • 09/11/2015 Salito ieri per la giornata delle "prime volte":Prima volta sul Raut... Prima volta 1200m di dislivello (non ridete!)Prima volta in solitaria.. anche se ho incontrato almeno una ventina di persone... Ma d'altronde la giornata era perfetta!!!Concordo con il commento precedente: ".. il Raut si sa che non fa sconti in pendenza ma restituisce il tutto in bellezza..."Aggiungo solo che ho incontrato proprio alla sorgente (secca) uno degli autori della goliardata del NANO... :)
  • 04/11/2015 Escursione di ieri 3 novembre. Mi son detto che le condizioni c'erano tutte per ritornare su questa bella montagna e ogni volta mi convinco che questo sia il periodo migliore per salirci. Alla F.lla di Pala Barzana, pur non prestissimo, la brina imbianca tutt'intorno, ma basta superare la parte franosa e, complice l'inversione termica, devo togliermi il di più e salire in maniche di camicia. Giornata calda, ben soleggiata e con i soliti grandi panorami in ogni direzione. Solo una modesta fascia bassa è interessata dalla foschia, ma cime e quant'altro sono ben osservabili. Il lago di Barcis è liscio come l'olio. Solo a tratti una leggerissima benvenuta brezzolina attenua il caldo che si avverte specie nell'infinito tratto che porta alle prime rocce. Ma il Raut si sa che non fa sconti in pendenza ma restituisce il tutto in bellezza. Tutto quanto comunque in linea con la descrizione di SN. Percorribilità nella norma. Mi è parso di notare, rispetto all'ultima volta, solo un po' di maggiore erosione nel tratto basso, ma la natura fa il suo corso. Incontrate altre 6 persone.Mandi a duç.P.S.:Al ns. Bepi di Cividale devo dire che il nanetto è sempre lì e sempre più malconcio.
  • 28/09/2015 Saliti ieri. Salita non impegnativa ma erta, con alcuni tratti scivolosi. Nulla di impossibile. I tratti attrezzati sono facili e forse il cordino da pi� fastidio che sicurezza. La discesa � stata meno peggio di quanto temevo, anche se gli scarponi non erano felici di sciare sul ghiaione... Bella escursione (2 h e 45 alla vetta)
  • 30/08/2015 Monte Raut raggiunto 30 agosto 2015 partendo da Forcella di Pala Barzana, seguendo il SV CAI N° 967 fino alla Forcella della Capra, poi lungo la cresta del Raut fino alla cima. Giornata calda, ma non afosa per la presenza di un provvidenziale venticello. Il percorso, a tratti impegnativo, ma non pericoloso, come suggerito da SN è da consigliare solo per EE. Fatte queste premesse, è una salita da fare, se il cielo è terso come oggi, il panorama dalla cima ripaga da tutte le fatiche. Dagli 840 m di Pala Barzana ai 2015 della cima del M. Raut si attraversano tutti gli ambienti naturali possibili (vedi foto di SN). Alcuni cavi metallici aiutano a superare i passaggi più impegnativi; l’unico tratto che mi ha messo un po’ di ansia è subito dopo la Forcella della Capra, conviene calare di alcuni metri sul lato opposto per poi risalire a riprendere la cresta. Dal punto più alto (caratterizzato dalla presenza di una grande croce rossa), in pochi minuti si può raggiungere la cima gemella di un metro più bassa. Buone camminate. Bepi da Cividale. PS: non c’è acqua nella vasca, ma non c’è più neppure il nanetto di cui parlano le precedenti relazioni.
  • 02/07/2015 Una cima che ci stava sul "groppone",si doveva fare,sempre lì...sempre lì....davanti a osservarci,che la bella giornata di oggi richiedeva.Si parte alle 05,30 dalla forc. di Pala Barzana ....una levataccia ricompensata poi dalla salita al fresco alla forc.Della Capra;piccola insellatura, da dove finalmente si vede la rossa croce.Ancora 200 mt. di dislivello, ed ecco la sospirata cima...fantastico...ne valeva la pena. IL sentiero , in buone condizioni , così pure i cavi che nei 02 gradini rocciosi, sono efficenti e danno sicurezza, poi prima di scendere,dal Pian delle Merie, comincia a salire l'odiata nebbia, privandoci degli ultimi scampoli di una escursione da incorniciare. Mandi
  • 16/10/2014 Stato su ieri fino a forcella Capra, prima volta per me. Entro la fine del mese mi piacerebbe arrivare in cima. Eventualmente ci si può mettere d'accordo per andare su insieme, per chi vuole.Per il resto, tracciato stupendo. La salita a forcella Capra, con la fune, è stata tutto sommato abbastanza agevole, meno la discesa che mi ha fatto un po' rabbrividire, ma credo si tratti di una questione di abitudine, oltre all'esperienza.
  • 19/07/2014 Andava fatto e finalmente l’ho salito. A onor del vero, dal mio punto di vista, la parte più bella è il percorso di cresta, ieri panoramico e con temperatura ideale, la salita faticosa al punto giusto, noiosa la discesa dal rivolo ghiaioso al parcheggio. Gli occhi si sono riempiti di gigli carniolici e genziane, la rugiada mattutina ha impreziosito di diamanti ogni stelo
  • 21/06/2014 Stamane ho provato a salire sul Raut dal sentiero 867 che dal lago di Selva porta alla cima. Ho letto qualche rara relazione,sentiero lungo si vede dalla mappa, e selvaggio, totalmente esposto a nord. Nel dubbio mi sono portato i ramponi al seguito. Superata la diga de lago di selva dopo un paio di tornati ho trovato posteggio in località Panuch, piccolo spiazzo per 2 auto laterale ad un curvone, da quest’ultimo frontalmente parte una carreggiata , il primo tratto del percorso. Il sentiero 867 si innesta su di essa dopo mezzo kilometro, seguendo I numerosissimi segnali CAI si guadagna quota con leggera e costante pendenza, mi sono fermato a quota 1600 metri per via di nuvole bassissime che non promettevano nulla di buono e una serie interminabile di nevai che crescevano di dimensione con l’aumentare della quota. Sull’ultimo nevaio l’abbassarsi della temperatura e lo scurirsi delle nuvole mi hanno convinto di ritentare più avanti l’impresa. Devo costatare che il sentiero è segnato benissimo e non presenta pericoli oggettivi , grazie al CAI di Maniago. Il tratto che ho percorso ha le qualità e il fascino dei sentieri selvaggi, complessivamente ho percorso 15 km ,da ripetere fino alla cima del RAUT.
  • 01/11/2013 Ieri 31/10/13 ho pensato che ci fossero tutte le condizioni per fare questa bella escursione. Periodo dell'anno, meteo, temperatura, vegetazione in tono ormai dimesso e colorato: tutto al meglio. Poi la sorpresa: Con insolita velocità è apparso uno sbuffetto di foschia che in breve ha irrimediabilmente avvolto il tutto dalla F.lla della Capra in su con totale compromissione del panorama. Resta la bella camminata, quel tanto faticosa come è ovvio che sia nella risalita del canale, ma sempre interessante anche per la morfologia e varietà dei tratti. Come sempre la descrizione in SN è praticamente una foto della realtà ed anche il consiglio di evitarlo nel periodo estivo è condivisibile. Il sentiero non è compromesso in alcun punto, nè ci son problemi in nessuno dei brevi tratti attrezzati. Forse un po' di troppo ridotto diametro lo spessore del cordino, più che corda, ma data la scarsa difficoltà degli ostacoli che si frappongono, non ne vedrei un problema. Giusto un po' di attenzione nelle zone umide per il resto tutto normale. In cima 6/7 persone tra cui un valente alpinista che ha supplito al pedaggio pagato alla foschia con qualche suo aneddoto. Non vedendo promesse di miglioramento della visibilità son ridisceso dopo un'oretta in compagnia di Michele, ottima persona incontrata cammin facendo, che con me ha condiviso, man mano che si scendeva di quota ed appariva il sereno totale sulle Giulie e non solo, il rammarico per questa notevole diversità meteo. Impossibile non menzionare l'ormai famoso nanetto sopra la cascatella con vasca. E' lì sempre più scrostato con tonalità di colore che stranamente in questo periodo si intonano con le pianticelle circostanti salvo che per le labbra di un tono da far ricordare la celebre Marylin. Un pugno negli occhi anche per un ipotetico Gongolo! La fantasia non ha limiti! Anche la discesa tranquilla salvo poi, alla F.lla di Pala Barzana, la novità di un semi sbarramento con divieto di transito in direzione Andreis, che la mattina non c'era. Mi chiedo se chi l'ha posto non poteva farlo già prima non essendo variate le condizioni della strada nel corso della giornata e alla luce anche del fatto che di auto parcheggiate ce n'era ancora e non tutte con discesa programmata necessariamente verso Poffabro. Magari un avviso avrebbe evitato questo piccolo inghippo. Comunque tutto bene e la sana sgambettata fa dimenticare queste piccolezze. Buone montagne a tutti.
  • 13/06/2013 Approfittando della bellissima giornata, oggi sono salito finalmente sulla cima del Raut, che era da tempo nella mia lista dei monti "da fare". La giornata comincia con un colpo di fortuna ... solo quando arrivo a Poffabro scopro che la strada che lo collega ad Andreis è bloccata, ma si può arrivare comunque con l'auto proprio fino alla forcella di Pala Barzana, dove l'ampio spiazzo non crea problemi di parcheggio. La salita si rivela più impegnativa di quello che mi aspettassi ma la bellezza del luogo e il panorama che si ammira dalla cresta finale ripagano ampiamente della fatica. Incontro il primo nevaio solo in corrispondenza del primo tratto attrezzato, poco dopo la vasca con sopra il famigerato nano. Da lì in poi, fino in cima, la neve risulta quasi completamente sparita dal sentiero. Durante la discesa incontro una vipera che è molto lesta a rifugiarsi in un buco fra le rocce, senza darmi il tempo di fotografarla. Forse perché era una giornata feriale, ho incontrato solo altre due persone in circa 8 ore di escursione. Mauro.
  • 25/10/2012 Abbiamo risalito il Raut il 20 ottobre, giornata splendida in quota con nebbie sulla pianura. Per via della inversione termica, si passa dai 6 gradi del parcheggio alle maniche corte della cima. La risalita è davvero ripida e faticosa, la sete si fa sentire. Impensabile venire qui in piena estate.A guardia della vasca con sorgente (nell'occasione solo poche gocce stillanti, peccato, sarebbe servita un po' d'acqua in più) segnalo un orrendo nano, credo Gongolo, in un anfratto della roccia poco sopra la vasca stessa. La pittura che lo rivestiva è scrostata (meno male così si nota meno) e la dozzinale statuetta fa brutta mostra di sè accanto ad altri due piccoli elfi di un raro cattivo gusto. A parte questa piccola nota, merita rimarcare che sulla cresta e in cima il panorama ripaga dell'impegno messo nella salita. Il Pelmo e Company sono davvero vicini.Attrezzature a posto, anche in cresta dove ci sono diversi spezzoni. Discreto via vai di escursionisti da e per la cima.
  • 14/11/2011 Il cavo poco prima della cima non è più lasco e sembra affidabile (probabilmente è stato sostituito). Non ho fatto molta attenzione ma la vasca non l'ho vista.
  • 18/10/2011 I miei complimenti ad Alessandro per le considerazioni relative al comportamento ed atteggiamento che alcuni escursionisti direi "esibiscono" un po' ovunque per monti.Loredana
  • 18/10/2011 Escursione fatta il 15 ottobre. Pensavo (chissà perché, poi...) che fosse una cima relativamente poco frequentata, invece avrò incontrato per lo meno venti persone, il che non sarebbe di per sè una tragedia, senonchè e sempre più frequente, un po' in tutte le montagne, trovare persone che sbraitano, urlano e tengono in genere un atteggiamento davvero poco consono all'esperienza - direi quasi intimistica - che una gita in montagna non può non essere. Chiaro, almeno altrettanto importante è il divertimento, ma manifestarlo scendendo di corsa, urlando e devastando il sentiero non mi pare proprio che sia manifestazione di grande intelligenza (come non lo è lordare la montagna, con mozziconi di sigaretta e affini).Concluso questo piccolo sfogo, il Raut richiede un po' di fatica, non tanto nel ghiaione che risale a forcella capra, ma soprattutto nei (brevi) tratti attrezzati, i quali comunque si superano senza troppi problemi. Com'è scontato che sia, il tratto in cresta è il più spettacolare, con la vista dalla cima secondaria (quella di quota 2024, 150m oltre la croce) che è sconfinata, emozianante.
  • 06/10/2010 saliti io e Franco il 3 ottobre 2010,con nuvole che ci marcavano a monte e a valle senza turbarci,in ore 2,37 abbiamo raggiunto la cima,dove purtroppo non riuscivamo a vederci i piedi...sarà per la prossima...
  • 16/10/2009 salita in solitaria il 24 settembre. splendido. purtroppo, unico problema, quantità impressionante di marassi e aspidi...attenzione...
  • 23/09/2008 Da forcella della Capra, tenendo la destra (venendo da pala Barzana) è possibile la completa traversata del Clap del Paredach. Conviene partire da Poffabro e risalire direttamente a forcella Racli per poi effettuare la traversata. Rari ometti, qualche bollo rosso e tracce conducono attraverso un itinerario avventuroso e impegnativo fino a forcella Della Capra. Molto conosciuta tra gli estimatori della zona (sopratutto cacciatori) è un itinerario riservato ai più avventurosi e smaliziati escursionisti. Bellezza e solitudine. Una paretina è "attrezzata". Percorsa in solitaria domenica 21/09/08'. Tempo totale ore 5.30 con macchina in piazza a Poffabro: Poffabro-Forc.Racli-traversata Paredach-forc.Capra-discesa a pian delle Merie. Non discendere a Pala Barzana(attenzione al bivio per plan de le meeris, perchè da Pala Barzana Poffabro è parecchio distante...)
  • 13/10/2007 Fantastico!Dalla parte di Barcis purtroppo nebbia,dall'altra spettacolo su tutte le prealpi.La discesa nel canalone è dura.Salutip.s.:non c'è più il libro in vetta!
  • 12/05/2007 Totale solitudine e nebbia. Brevissimi squarci sulla vallata, grandioso ovunque. Non potevo chiedere di più!!12-05-2007 Flavio P.
  • 18/01/2007 sono arrivato solo alla malga, ma dopo questa escursione virtuale, in primavera sarà la mia prima escursione! grazie ciao
  • 04/06/2006 Salito il 2 Giugno 2006, nessuna difficoltà tranne il passaggio in cresta a nord (neve), comunque bellissimo !
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